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Forio e il solito “burrascoso” consiglio comunale

Di Francesco Ferrandino

FORIO. Dopo circa tre mesi, nuovo civico consesso all’ombra del Torrione. Convocato per le 17, il consiglio comincia realmente verso le ore  18. Il presidente del consiglio Michele Regine avverte che non vi sarà spazio per questioni preliminari, eccetto l’intervento del consigliere Orlacchio sulla ricorrenza della festa della donna. La consigliera fa riferimento al punto 19 dell’ordine  del giorno, relativo alla costituzione di un’apposita Consulta per le pari opportunità ai sensi dell’art. 6 comma 3 dello Statuto Comunale: consapevole dell’importanza pratica ma anche simbolica dell’organismo, la Orlacchio promette il massimo impegno per farlo funzionare al meglio. Il presidente Regine coglie l’occasione per ricordare il tragico episodio che nel 1908 dette origine alla festa internazionale della donna. Domenico Savio e Stani Verde pongono il dubbio sull’intervento della Orlacchio, sospettando che costituisca un preludio all’ennesima mancata discussione sul punto. Nicolella prende la parola per questione personale, contestando la decisione della maggioranza di non dare spazio alle questioni preliminari, e dichiara di voler spiegare i reali motivi del suo passaggio all’opposizione, prima di annunciare una decisione importante. Il consigliere comincia a leggere il  suo non breve intervento, accennando per un momento anche  a ipotetiche  dimissioni, prima di citare le numerose inchieste giudiziarie  che  hanno di recente colpito la classe politica foriana e isolana, denunciando l’immobilismo e la diminuzione di democrazia, lodando il coraggio   di Gianluca Trani nell’opporsi a Giosi Ferrandino nel panorama del comune capofila prima di allargare il discorso sul malaffare economico che, a detta del consigliere, è stato favorito contro ogni disposizione normativa. L’esempio concreto è quello di un supermercato  di recentissima apertura, in qualche modo  legato al senatore De Siano, un punto vendita che, secondo Nicolella, comporterà la drammatica chiusura di tanti altri piccoli esercizi commerciali della zona. Per l’esponente di minoranza, la corruttela è il tratto caratterizzante di questa amministrazione in vari settori, primo fra tutti il Porto, che insieme ai rifiuti e ai lavori pubblici costituiscono le deleghe che il primo cittadino continua a detenere, adombrando opacità sul modo di amministrare della maggioranza capitanata da Del Deo, motivo tra i tanti che lo spinsero a uscire dalla compagine amministrativa. Il consigliere Domenico Savio si scontra col presidente Regine, che sospende la seduta mentre Savio accusa con grande  veemenza l’amministrazione, colpevole secondo il segretario del PciML di non voler affrontare le reali problematiche del paese. Si riprende con l’intervento per fatto personale di Vito Iacono, che immediatamente contesta la sospensione,  definendola arbitraria e difendendo il precedente intervento  di Savio. Iacono attacca il sindaco,  che avrebbe mediaticamente fatto allusioni ironiche verso il consigliere di minoranza, il quale aveva proposto di dirottare parte dell’imposta di soggiorno per far fronte ai danni arrecati dal recente maltempo ai solai di alcune abitazioni di Monterone e al palazzetto dello sport, invocando maggiore rispetto  da parte  della maggioranza. Chiamato in causa, il sindaco Del Deo prende la parola, e rivendica di aver cercato sin dal giorno delle elezioni la collaborazione dell’opposizione, che invece avrebbe immediatamente scelto la via dell’aspra e ostile contrapposizione.

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