CRONACA

Il Coronavirus spaventa gli avvocati, scatta l’astensione

Il COA di Napoli proclama lo “sciopero” fino all’11 marzo, ritenendo insufficienti le linee guida di prevenzione prescritte la settimana scorsa dai vertici giudiziari

Nuova giornata ad alta tensione tra avvocati e vertici giudiziari sull’ipotesi di sospensione delle attività per consentire le operazioni di disinfezione e prevenzione del contagio da coronavirus. In mattinata a Ischia il direttivo dell’Assoforense si è riunito insieme ai giudici e ai funzionari della sezione distaccata per discutere della questione: nonostante i timori di alcuni professionisti, l’associazione aveva deciso di raccomandare ai Colleghi di uniformarsi circa il rispetto delle misure prese dalle Presidenze di Tribunale, Corte d’Appello e dalle Procure. Si è proposto di organizzare le udienze “a orario” per evitare i soliti assembramenti nelle piccole aule della locale sede giudiziaria, in maniera tale che ogni giudice accolga in aula soltanto gli avvocati e le parti coinvolte nel processo da celebrare, e chiedendo in generale una limitazione dell’afflusso ai locali del Palazzo di Giustizia. Respinta la proposta di una prolungata astensione, di tre settimane o più, fino alla risoluzione del problema. Tuttavia, durante lo stesso pomeriggio di ieri, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli si è nuovamente riunito in una lunga seduta con le presidenze dei Tribunali e della Corte d’Appello, dopo che sabato 29 febbraio aveva già diffidato questi ultimi a richiedere immediatamente alle Autorità competenti “la sospensione delle udienze per evitare la indiscriminata diffusione del contagio, tenuto conto che gli avvocati contagiati, nella inconsapevolezza del loro stato, hanno continuato a lavorare ordinariamente sia allo studio che presso il Palazzo di Giustizia di Napoli e presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli ed altri Giudici di Pace del Circondari, provocando, con ogni probabilità, l’inconsapevole diffusione del contagio anche ad altri avvocati, magistrati e personale amministrativo”.

E in serata è arrivata la decisione di «proclamare per i giorni 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10 e 11 marzo 2020 l’astensione da tutte le udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del Tribunale di Napoli, nonché amministrative di competenza del TAR Campania Sezione Napoli e delle udienze tributarie dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli e innanzi alla Commissione Tributaria Regionale della Campania sezione Napoli, fatta salva la trattazione degli affari civili, penali amministrativi e tributari di cui agli artt. 4, 5 e 6 del Codice di Autoregolamentazione delle astensioni delle udienze degli avvocati». Sono state infatti ritenute del tutto insufficienti le linee guida di prevenzione disposte qualche giorno fa, vista l’impossibilità pratica di attuarle, così come sono state giudicate inadeguate le operazioni di sanificazione eseguite nel weekend al Centro Direzionale, in quanto, come si legge nel comunicato che proclama l’astensione, « il rischio di contagio non è né meramente enunciato né semplicemente temuto, ma concreto ed attuale, e rappresenta un pericolo oggettivo per la salute pubblica, ove si considerino sia le circostanze riportate in premessa del presente provvedimento (contagio accertato di un numero consistente di avvocati, presenza degli stessi negli Uffici Giudiziari, particolare conformazione del Palazzo di Giustizia, dislocazione delle aule di udienza e delle cancellerie e stato di insalubrità degli ambienti), sia la esponenziale velocità con la quale il virus si propaga e la facilità di contagio».

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