CRONACA

De Luca: «No ricreazione o chiudo tutto». Le scuole riaprono in parte

Il presidente della regione Campania fa il punto settimanale sulla pandemia da Covid-19 e sui vaccini fa sapere: «Entro gennaio avremo 340mila dosi»

«Serve massimo rigore nei comportamenti, altrimenti tra due-tre settimane la Campania sarà chiusa, tutta». È l’avvertimento che il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha fatto nel corso dell’aggiornamento settimanale sulla pandemia da Covid-19. La Campania, così come disposto dal nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato dal premier Giuseppe Conte, resta in zona gialla. Ma per il governatore De Luca «sarebbe un suicidio immaginare che siamo di fronte al ‘rompete le righe’, al momento di ‘ricreazione’. Dunque no ad atteggiamenti irresponsabili».

De Luca: «Linea del Governo sbagliata»

La Campania negli ultimi giorni ha registrato un aumento sensibile di contagi da coronavirus. E sulla scelta del Governo in merito alla zona gialla, De Luca avverte: «Non dobbiamo esaltarci, dobbiamo essere ancora più preoccupati. Può diventare un modo per farci perdere tutto quello che abbiamo realizzato in questi mesi in termini di tutela della salute pubblica». Poi sulla linea delle zone ‘a colori’ e dei provvedimenti parziali messi in campo dall’esecutivo del premier Conte: «Riteniamo sia una linea sbagliata – sottolinea il governatore della Campania – Serve un provvedimento unico per l’Italia. Invece pensano addirittura di introdurre zone bianche con questi chiari di luna: mi sembra irresponsabile».

Vaccini, De Luca: «oltre 300mila dosi entro gennaio»

Il presidente De Luca ha poi fatto il punto sulla campagna vaccinale. «Stiamo registrando risultati straordinari – ha detto – Siamo la prima regione d’Italia per la percentuale di somministrazioni. Anche se abbiamo ricevuto meno vaccini rispetto alle altre regioni. In merito a ciò ci hanno riposto che hanno calibrato il numero dei vaccini in base al numero del personale presente nelle strutture sanitarie. Ma questa è una grande frottola, la verità è che c’è stata una distribuzione non ragionevole e accettabile dei vaccini». Venendo ai numeri, «la Campania ad oggi ha ricevuto 109mila vaccini – ha spiegato De Luca – Abbiamo un tasso di somministrazione dell’85,5%. Entro gennaio avremo complessivamente 340mila vaccini, cioè giusto quello che ci serve per fare la prima e la seconda somministrazione a circa 170mila cittadini campani, ovvero al personale medico-sanitario e alle Rsa. Per febbraio dunque avremo ospedali sicuri. Ma dal punto di vista della popolazione siamo a livelli ancora limitati». Poi sulla tanto discussa ‘tessera di vaccinazione’: «E’ un servizio in più che daremo a chi lo vuole – ha assicurato De Luca – Con essa si potranno fare, ad esempio, prenotazioni di treni ad alta velocità oppure si potrà andare in ospedale senza fare il tampone. È anonima e certifica solo l’avvenuta vaccinazione. Quindi si rispetta la privacy».

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La sfida: «La Campania deve essere la prima regione d’Italia e d’Europa ad uscire dall’epidemia»

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Il governatore ha poi lanciato la sfida: «Voglio fare della Campania la prima regione d’Italia e d’Europa ad uscire dall’epidemia». Una sfida quasi folle, lo riconosce, ma al contempo avverte: «Abbiamo bisogno di 8,4 milioni di dosi per vincere la sfida, oltre a più di 5mila persone che si dedicano solo alla campagna vaccinale. Occorre una concentrazione quasi ossessiva sul lavoro. Nessuna distrazione. Nel 2020 abbiamo perduto un anno di vita e nel 2021 ne perderemo un altro. Vivere in queste condizioni significa cambiare tutto, cambiare relazioni umane, abitudini, intaccare affetti, non vivere da umani. Dunque questa sfida pazza è fondamentale e sono convinto che saremo in grado di raggiungere l’obiettivo entro dicembre 2021».

Scuole, De Luca: «No ad apertura generalizzata»

Infine sulle scuole De Luca scaccia via ogni dubbio: «Non ci sarà un’apertura generalizzata. Stiamo pensando ad un incremento per le Elementari. Ma dobbiamo fare una grande campagna di screening sul personale scolastico se vogliamo avere un’apertura di massa delle scuole».

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