Rebus porto, a Casamicciola fondali al setaccio
Ieri si sono svolti i sopralluoghi tecnici per l’emergenza frana e portualità. Escavo, dragaggio o spalmaggio, queste le tre ipotesi al vaglio degli enti preposti per trovare una soluzione navigabile e salvare una stagione estiva che rischia di essere compromessa
L’Escavo del porto di Casamicciola si farà? È stato trovato il nesso di casualità tra la frana e l’insabbiamento del bacino, affinché a pagare i costi della procedura sia l’Emergenza? Ci sarà il dragaggio o lo spalmaggio? La partita si gioca tra Enti regionali e comunali, il Commissario delegato ed i privati. In mezzo la gente. La storia infinità del secondo scalo isolano prosegue. Infatti per la zona dove attraccano i traghetti, dove forse potrebbe essere sufficiente una movimentazione del fondale senza dragaggio.
Rilevi batimetrici dedicati al diportismo
Si sono svolti i sopralluoghi tecnici, ci sono le prime relazioni. La Regione ha ripreso giovedì a fare il rilievo batimetrico anche sulla parte del porto turistico dove c’è il maggiore interramento. È qui che si concentrano i dragaggi da frana. Il materiale sarà prelevato e spalmato sul fondale. L’attività servirà a presentare il programma della caratterizzazione dei materiali, cioè l’esame chimico-fisico. Tra giovedi e venerdi gli esperti chiamati dalla Regione Campania, di concerto con gli uffici locali del comune e delle strutture commissariali che gestiscono il territorio, hanno effettuato prelievi ed indagini nelle zone dedicate al diportismo. Si attendono i risultati.
Il planning di Giovanni Legnini
Il delegato Giovanni Legnini, tirato per la giacchetta sul caso escavo del porto ha detto “si”, ma anche “non per tutti”, annunciando una conferenza speciale sul tema e l’avvio dell’inter e degli ulteriori approfondimenti. “Benché la batimetria del porto di Casamicciola– ha spiegato il commissario Giovanni Legnini- non sia troppo mutata, l’escavo ed il dragaggio del porto si farà, si farà nella parte dedicata al diportismo ma…”. Come vi abbiamo anticipato dalle nostre pagine, servirà, un milione di euro. Tra le ipotesi, fattuali, spiega il delegato, anche per questo è stato inserito lo “spalmaggio dei sedimenti sul fondale del porto a colmare i crateri tra differenti livelli batimetrici”. Per capirci: scavano il porto nella zona degli approdi turistici e livellano la zona commerciale dove di fatto non ci sono depositi. Siamo a febbraio, e da novembre i traghetti a carena dislocante non operano a Casamicciola Terme. Il porto da mesi è servito solo da aliscafi e navi rifiuti. Intuibili i disagi e le ricadute sul sistema di un paese, piegato e provato.
Tutto in tre mesi
Oggi siamo nella particolare congiuntura in cui le istituzioni tenteranno di capire come ed in quanto tempo intervenire per attuare “una delle operazioni più complesse da vari punti di vista, da quello delle autorizzazioni come da quello procedurale”, ha spiegato Legnini. L’obiettivo, ora che ognuno si è sistemato per la sarà parte di interesse è ottenere nella prossima settimana una ordinanza dal Commissario Legnini con cui si decide di procedere secondo uno specifico cronoprogramma, sfruttando la solita Conferenza Speciale, deputata da tempo, a fulcro di ogni intervento decisionale. Nessuna semplificazione dei temi o delle procedure, solo tavoli allargati per delegare e spartirsi le responsabilità. Saranno i tecnici e i titolari di funzioni pubbliche a chiudere il cerchio. Al momento si pensa che in un mese si possa arrivare alla caratterizzazione, in due mesi si punta avere le autorizzazioni, e in tre mesi “al massimo” di procedere con i lavori. Dunque se tutto va bene a ridosso dell’estate. Chi crede che le società che gestiscono il porto turistico e le compagnie di navigazione si lascino sfuggire i flussi della Pasqua e l’estate, alzi la mano!
