Forio, i bus e quella sosta selvaggia

Il Comitato “La strada del buonsenso” denuncia l’assembramento dei grossi mezzi turistici nell’angusto incrocio tra via Giovanni Mazzella e via Cristoforo Colombo

Un incrocio simbolo del caos-traffico. Il comitato “La strada del buonsenso” ha pubblicato un video che inquadra l’incrocio foriano tra via Giovanni Mazzella e via Cristoforo Colombo, uno snodo nevralgico del lungomare, in cui si vede una lunga serie di bus turistici sostare nell’angusto spazio, con le prevedibili ripercussioni sul traffico. «Ma vi sembra normale – questo il commento del comitato – il susseguirsi di bus turistici che in un incrocio di così esigue dimensioni parcheggiano in retromarcia sugli stalli dei taxi e che fanno scendere i passeggeri proprio nel bel mezzo dell’incrocio stesso, il tutto durante deflusso del traffico di un pomeriggio (e di una sera) di una bellissima giornata foriana? A noi sembra tutt’altro che normale.

Anzi ci pare che su quell’incrocio sia stato fatto tutto il contrario di quello che si dovrebbe fare al fine della sicurezza delle persone e dei veicoli ivi transitanti. Ci sembra dunque violato l’intero paniere di regole previsto per le manovre di parcheggio, con l’aggravante consistente nelle dimensioni dei veicoli interessati. Ci sembrano violate le più basilari regole di buon senso e di convivenza civile. Ci sembrano violati la sicurezza delle persone e l’ordine pubblico. Ci sembra nullificata ogni ipotesi di vivibilità del territorio.

Quei bus sono troppo grandi per essere compatibili con quell’incrocio, dal quale, tra l’altro, si può scorgere uno dei più bei panorami dell’intera isola d’Ischia e sul quale sostano tanti turisti con le macchine fotografiche. Ma come si scorge dal video tutto appare normale. Qualcuno penserà: ma i bus devono lavorare! È vero, ma prendendo spunto da quanto ci dice sul punto quel capolavoro che è la nostra Costituzione è vero anche che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. A noi sembra, invece, che quanto raffigurato in video sia tutt’altro che conforme al dettato costituzionale in tema di vivibilità, ferma restando la sacrosanta libertà di iniziativa economica. A questo punto la domanda nasce spontanea, in particolare per gli amici foriani: “Ma noi, Forio, davvero la vogliamo così?”».

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