CRONACA

Caos udienze in Tribunale, “fuoco” sull’Assoforense

Pesante critica dell’avvocato Rizzotto contro la volontà di ottenere l’equiparazione del numero di fascicoli da trattare in udienza tra Giudice di Pace e Tribunale

Arriva una voce di dissenso nell’avvocatura isolana dopo la proroga delle misure di prevenzione stabilite dal Tribunale per le udienze presso il Giudice di Pace di Ischia. Com’è noto, fino al 31 marzo non si potranno trattare più di dieci fascicoli per ogni giorno d’udienza, appunto per evitare rischiose concentrazioni di persone negli angusti spazi del Palazzo di giustizia di via Michele Mazzella. Una disposizione che non era piaciuta a diversi professionisti che vi ravvisavano una discriminazione rispetto alle udienze celebrate presso il settore civile e penale del Tribunale nella sezione distaccata, dove il numero dei processi trattati può arrivare anche due o tre volte il limite stabilito per la magistratura onoraria. L’Assoforense si era quindi attivata per ottenere disposizioni che evitassero tale disparità di trattamento. Tuttavia, c’è anche chi non condivide tale esigenza, anzi, è pesantemente contrario a iniziative simili.

L’avvocato Paolo Rizzotto ci ha infatti inviato una dura nota dove argomenta la sua opinione in seguito alle notizie riportate su queste colonne intorno alla vicenda in questione: «Leggo – scrive l’avvocato Rizzotto – di una iniziativa della Assoforense di Ischia, associazione di cui io come tanti colleghi non faccio parte e che dunque non rappresenta tutti gli avvocati di Ischia, tendente a ottenere la modifica del provvedimento del Presidente del Tribunale di Napoli che ha disposto fino al 31 marzo una riduzione delle cause da trattare». Poi una pesante “stoccata” ad alcuni colleghi: «Ora, io capisco che una parte consistente dei voti convogliati sugli attuali vertici della “assofarlocca” provengano da avvocati che lavorano soprattutto presso gli uffici del giudice di pace, e capisco pure che l’emergenza covid purtroppo per alcuni ha momentaneamente  congelato un certo sistema tipo slot machine, o gratta e vinci, tanto apprezzato da qualcuno», prima di passare alle conclusioni, altrettanto dure: «Ma trovo che sia vergognoso chiedere, quando vi è ancora una emergenza covid in conseguenza della quale in tutti i tribunali d’Italia vi è una forte riduzione della trattazione delle cause, che si tengano più udienze proprio presso quegli uffici dove normalmente si creano assembramenti da mercato ( in tutti i sensi …..). E chiederlo quando appena pochi giorni fa il tribunale è rimasto chiuso per alcuni giorni causa covid con sanificazione dei locali! In ogni caso e comunque ribadisco che questa “assofarlocca” rappresenta solo i suoi iscritti e la diffido pertanto dall’assumere iniziative, che interessano tutti gli avvocati,  senza sentire appunto tutti  gli avvocati. E che la smettano questi signori di andare dietro solo alle richieste e agli interessi dei loro grandi elettori». Una dura presa di posizione, quella dell’avvocato Rizzotto, non nuovo ad atteggiamenti molto critici verso la gestione delle problematiche della giustizia locale da parte dell’Associazione forense, che agli atavici guai della Sezione distaccata si è trovata a dover affrontare anche la pesante emergenza sanitaria.

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