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Forio, la fiaccolata in memoria di Adriana

Un bellissimo tributo d’affetto per Adriana. Ieri pomeriggio la classe VA dell’istituto alberghiero “Vincenzo Telese” ha dato vita per le vie di Forio a un evento che ha degnamente ricordato la loro compagna, Adriana Serpico, strappata troppo presto all’affetto dei suoi cari e degli amici nel tragico incidente al Cuotto avvenuto quasi due anni. Intorno alle ore 19 una grande folla si è radunata presso il Bar La Lucciola. Da lì, poco dopo, è partita la fiaccolata che ha percorso le vie del centro storico di Forio, fino al Piazzale del Soccorso, dove è stata celebrata la Santa Messa in memoria della giovane. Ma il ricordo di Adriana è stato ravvivato anche da momenti gioiosi e giocosi, con una festa ravvivata dai balli a cura della scuola “La Magia della Danza” di Mary Sportiello e dai canti cui hanno partecipato numerosi artisti isolani, con un nutrito buffet condiviso con tutti i partecipanti, grandi e piccoli.

L’iniziativa, che ha ricevuto il concreto supporto dell’amministrazione foriana, ha permesso anche di ricavare una somma da devolvere in beneficienza, all’Istituto Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola Terme. Niente e nessuno potrà restituirci Adriana, eppure anche con gesti di generosità come questo potremo sempre sentirla vicina. Non è la prima volta che la comunità foriana organizza simili eventi per mantenerne viva la memoria di una  delle tante, troppe vittime degli incidenti che funestano le nostre strade. Quel maledetto giorno di luglio, il furgoncino Ape Piaggio sulla quale Adriana viaggiava insieme all’amico Daniele improvvisamente si ribaltò in curva al Cuotto, dopo aver urtato il marciapiede con la ruota posteriore.

La tragedia fu purtroppo favorita dall’assenza del tappo-benzina, che fuoriuscì sul manto stradale contribuendo al drammatico incendio innescatosi anche grazie all’attrito delle lamiere con l’asfalto. Mentre Daniele, pur ferito, riuscì a scampare alle fiamme, Adriana non ebbe nemmeno un po’ di fortuna, e le pesanti ustioni di terzo grado che avevano attaccato gran parte del suo corpo si palesarono sin da subito nella loro profonda gravità. Nei giorni successivi a quel maledetto 5 luglio i medici fecero tutto il possibile, mentre la speranza diventava via via più esile. Ma gli sforzi e i delicatissimi interventi chirurgici dello staff del Cardarelli non bastarono per salvare Adriana, volata via dopo quasi due settimane.

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