CRONACAPRIMO PIANO

LE VERITA’ NASCOSTE

Iniziano a trovare le prime conferme le indiscrezioni giornalistiche de Il Golfo relativamente agli abusi di una docente di sostegno al Marconi: l’insegnante è stata denunciata all’autorità giudiziaria dalla polizia. Intanto la dirigente scrive alla Procura che apre un’indagine parallela con la delega affidata ai carabinieri di Ischia. E adesso…

Nell’edizione del nostro giornale dello scorso 19 maggio avevamo lanciato la notizia in esclusiva. Nella circostanza non era mancato chi aveva storto il naso pensando al classico inciucio di paese e anche chi dall’interno si era preoccupato – piuttosto che di fare chiarezza nell’immediatezza dei fatti – a denigrare l’operato di chi aveva semplicemente raccontato un fatto di cronaca di una gravità inaudita. Ebbene, sono bastate praticamente due settimane per capire che la vicenda raccontata da Il Golfo non era assolutamente campata per aria, al punto tale che rischia di avere strascichi giudiziari tutt’altro che irrilevanti. I fatti in questione accaddero il 18 maggio quando diversi giovani alunni della scuola Marconi uscirono dal plesso di via Alfredo De Luca visibilmente scossi e provati. Tutto questo a causa dell’ingiustificabile comportamento tenuto da una insegnante di sostegno che stava effettuando una supplenza in una quinta elementare e che all’improvviso perse le staffe ed andò completamente fuori di senno. Nel mirino della docente finì un bambino diversamente abile che avrebbe poi raccontato alla mamma di essere stato spinto ripetutamente e finanche di essersi visto tirare contro la sua stessa borraccia. Tra l’altro, il giovanissimo alunno spiegò anche alla genitrice che episodi analoghi si erano verificati pure in passato ma la donna non aveva mai dato credito al figlio immaginando che lo stesso potesse essere infastidito dalla presenza di un sostegno. 

Un resoconto, il nostro, che certamente non poteva passare inosservato e sul quale si sono messi tempestivamente in moto gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re. Secondo quanto si apprende gli inquirenti hanno effettuato una serie di riscontri e raccolto anche diverse dichiarazioni che evidentemente hanno sortito l’effetto sperato e contestato gli addebiti mossi dai bambini della quinta elementare. Non è un caso che di fatto l’insegnante in servizio alla scuola “Marconi” è stata denunciata all’autorità giudiziaria con l’accusa di abuso di mezzi di corruzione, reato previsto e punito dall’art. 571 del codice penale che a riguardo recita testualmente: “Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente con la reclusione fino a sei mesi. Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre ad otto anni”. Secondo le scarne informazioni in nostro possesso, pare che l’insegnante di sostegno sia stata anche interrogata presso gli uffici del commissariato di via delle Terme, fornendo ai poliziotti una versione dei fatti nella quale non respingeva in maniera assoluta, totale e incondizionata gli addebiti che le venivano mossi, mostrandosi anche molto provata per l’evolversi degli eventi e della vicenda. Un atteggiamento che – verosimilmente accompagnato ad un’altra serie di riscontri effettuati dal personale a disposizione del vicequestore Re – ha indotto a chiudere temporaneamente il cerchio procedendo al deferimento all’autorità giudiziaria.

Nel frattempo però la vicenda ha assunto anche contorni almeno sulla carta imprevedibili. E’ infatti successo che la dirigente del I Circolo Didattico di Ischia, Rosaria Scotti, che pure era finito nel mirino della polizia che voleva verificare se la stessa avesse tenuto un atteggiamento tale da cercare di minimizzare i fatti accaduti. La svolta, adesso, arriva perché la stessa dirigente avrebbe trasmesso una nota (dai contenuti che purtroppo non siamo in grado di poter rivelare) alla Procura della Repubblica illustrando fatti che di fatto hanno indotto l’autorità giudiziaria ad aprire un’indagine. Che però, ironia della sorte, sarà parallela perché la stessa Procura ha delegato i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Tiziano Laganà, ad acquisire una serie di ulteriori indizi sulla vicenda. Ed è verosimile pensare a questo punto che – per con tutte le metodologie previste in casi del genere – possa essere raccolta la testimonianza più importante e decisiva, quella del bambino disabile vittima delle vessazioni. Insomma, questo romanzo deve veder scorrere ancora altri capitoli.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex