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Maurizio Lauro, l’ex calciatore con la passione per le fragole

dalla Redazione

ISCHIA – «L’ho sempre detto che avevi delle zappe al posto dei piedi. Finalmente hai trovato il campo adatto». È così che qualcuno ironizza commentando una foto postata sul social Network che mostra un sorridente Maurizio Lauro, ischitano doc, con ben 170 presenze con la maglia bianconera del Cesena. È lì che ora Maurizio abita e dove, appese le scarpette al chiodo, ha deciso di aprire un’azienda agricola la Superfruit. Prodotto di battaglia? Le fragole. Una scelta, la sua, coraggiosa, ma al passo con i tempi che vedono sempre più attuale un ritorno alla terra. È in un’intervista rilasciata al corriere Romagna che l’ischitano Lauro racconta la sua nuova sfida iniziata con il suo amico e tifosissimo del Cesena, Mirco Zoffoli.  «In una settimana, circa un anno fa, abbiamo deciso insieme di fare questa pazzia – racconta Zoffoli, che detiene l’altro 50 per cento della società – diciamo che io ho lanciato l’idea, anche perché lui in carriera di assist ne ha sempre fatti pochi, e poi Maurizio l’ha raccolta e ha spinto sull’acceleratore. Così, grazie anche all’appoggio della Coldiretti, un anno fa abbiamo cominciato: 3 ettari di terreno, 120.000 piantine e quattro qualità diverse di fragole».

Era il giugno del 2014 quando l’ischitano Maurizio Lauro dopo la rottura dello scafoide del piede destro e a causa di un’infezione presa in sala operatoria, capì che ormai la sua avventura calcistica sarebbe dolorosamente terminata. «Ho provato fino a gennaio ad Ancona ma nulla, il dolore era troppo forte e così, dopo aver aiutato il tecnico Cornacchini come collaboratore negli ultimi mesi della scorsa stagione, tra maggio e giugno ho deciso di cambiare vita. A casa sembravo scemo, non ce la facevo più. La prima idea a dire il vero era stata quella di aprire una tabaccheria e a Cesena avevo pure trovato qualcosa, ma dentro un negozio mi sarei sentito un leone in gabbia e non sarei riuscito a resistere. E così ho pensato a Mirco, che aveva canali di vendita già consolidati e un papà con un’azienda agricola ben avviata nel biologico. Abbiamo provato nel suo terreno e alla fine abbiamo deciso di aprire la Superfruit». Per loro nessun salto nel vuoto, ma un vero e proprio progetto e un piano di sviluppo importante nonostante la fragola sia un frutto davvero molto delicato. «Cosa sapevo della fragola? Solo una cosa: che è buonissima. Di sicuro non avrei mai pensato che all’età di 35 anni potesse tornarmi utile il diploma di perito agrario che ho preso alle superiori.

Dietro alle fragole c’è un lavoro che dura circa un anno, a cominciare dalla piantumazione, che parte nella seconda metà di luglio, fino alla raccolta, che abbiamo cominciato circa due settimane fa. È come se fosse una gravidanza e alla fine ti senti davvero realizzato: quando i miei genitori hanno visto la mia faccia dopo la prima raccolta, mi hanno chiamato per dirmi che non mi vedevano così sorridente dai tempi della scuola». Per l’ex difensore del Cesena un netto cambio vita: lavoro nei campi al mattino con sveglia alle 6 e al pomeriggio sotto ben 40°, «alla sera torno a casa stanco ma davvero appagato». Tra i due soci una profonda amicizia nata sui campi di calcio. «Tutto merito della maglia che Maurizio mi ha lanciato all’Olimpico al termine di Torino-Cesena del 2010 – ricomincia Zoffoli – quando pareggiammo con gol di Ceccarelli. Fino a quel giorno Lauro era semplicemente un giocatore della mia squadra del cuore, poi è diventato il mio preferito. Per lui abbiamo fondato un club, grazie a lui abbiamo fatto beneficenza e con lui ci siamo fatti un sacco di mangiate. Da quella sera a Torino ho cominciato a guardare Maurizio con un occhio diverso e in sei anni è diventato mio fratello».

Sono davvero pochi gli ex colleghi calciatori venuti a conoscenza della sua nuova vita, passata felicemente dai campi di calcio ai campi di fragole, «mi sento soddisfatto – conclude Lauro – e soprattutto mi diverto tantissimo  anche perché molte persone, quando mi vedono, subito non mi riconoscono o non pensano che sia possibile che un calciatore possa fare il coltivatore di fragole. Gli autisti, all’inizio, andavano tutti da Mirco per chiedere conferma: “Ma quello è davvero Lauro?”. Sì, sono proprio io».

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