POLITICAPRIMO PIANO

Forio si infiamma, siluro di Iacono contro i “traditori”

Le elezioni all’ombra del Torrione sono ancora lontane ma il clima già si fa elettrico. E l’ex consigliere comunale, che non nasconde le sue velleità di candidatura a sindaco, spara bordate contro chi pensa di ricostruire un “tandem” dallo stesso giudicato evidentemente deleterio

DI GIOSUE’ ROSACROCE

Nessuno, per carità, vuole fare il verso alla canzone che caratterizzò a lungo il partito berlusconiano Forza Italia. Ma oggi, volendo proprio tirarla in ballo, dalle nostre parti piuttosto che “meno male che Silvio c’è” verrebbe voglia di intonare il coro “meno male che Forio c’è”. Eh già, perché in un momento in cui la politica locale langue, meno male che si muove qualcosa all’ombra del Torrione, dove il sangue turco è tale che non spegne mai ardori e bollori (e meno male, ci permettiamo di aggiungere). Tra poco più di due mesi Ischia e Barano andranno al voto per eleggere i nuovi sindaci e gli annessi consigli comunali, ma l’aria è di quelle talmente soporifere che pare quasi non essersene accorto nessuno. A Forio, invece, il prossimo giro alle urne è previsto il prossimo anno, nel 2023, ma le acque sono già agitate e in assoluta ebollizione. Da una parte c’è il sindaco uscente Del Deo che ribadisce ad ogni latitudine e longitudine la bontà del lavoro svolto in questi nove anni che a suo dire hanno cambiato radicalmente il volto del territorio sotto tutti i punti di vista. Dall’altra ci sono esponenti dell’attuale minoranza e “vecchie glorie” della politica foriana che vivono ritorni di fiamma e tornano a strizzarsi l’occhio con l’intento di scalzare dal trono il “Papa” e poi c’è chi dopo una pausa di riflessione – lontano e al netto di accordi ed alleanze di qualsivoglia natura – ha già deciso che scenderà nuovamente in campo candidandosi alla poltrona più ambita del palazzo municipale di via Genovino.

Non vengono mai citati, ma gli strali sarebbero rivolto al duo Stani Verde-Franco Regine. «Li accomuna un unico comune denominatore, il tradimento: uno lo ha fatto col cambio di casacca, l’altro abbandonando i suoi valori e ideali»

Quest’ultimo, detto per inciso, è l’ex consigliere comunale Vito Iacono, tra l’altro ringalluzzito politicamente da un ottimo successo ottenuto alle ultime elezioni regionali nella lista socialista, con la quale ha mancato davvero per “centimetri” l’ingresso nell’assise di Palazzo Santa Lucia. Iacono è tornato a parlare di politica foriana e lo ha fatto come un vero e proprio tsunami. Nel suo intervento non li cita, ma appare chiaro che i destinatari dei suoi strali siano l’ex sindaco Franco Regine e l’attuale consigliere di opposizione Stani Verde.

Ma che cosa ha detto di così “pesante” il buon Vito? Non si fa pregare e va subito dritto al nocciolo della questione: «Erano insieme ai tempi della grande svendita a quelli di fuori del Porto di Forio ed insieme ingannavano gli operatori storici, erano insieme ai tempi del grande imbroglio del Green Flash, erano insieme quando falliva prima Pegaso e poi Torre Saracena, erano insieme quando gestivano lo smaltimento dei rifiuti nelle strutture sportive, erano insieme quando sperperavano centinaia di migliaia di euro per un assurdo progetto che contaminava Zaro e facevano clientele per un sito di stoccaggio dei rifiuti, erano insieme quando si creavano i presupposti fondanti del fallimento della Fondazione “La Colombaia”, erano insieme quando Cava dell’Isola crollava, erano insieme quando recedevano dall’accordo per la metanizzazione, ed insieme non hanno contributo, in decenni di politica e di amministrazione, alla realizzazione del depuratore o di una sola opera infrastrutturale strategica per il paese». Insomma, una valanga di accuse ma se pensate che il nostro abbia terminato, beh vi sbagliate di grosso perché prosegue nel suo impietoso atto d’accusa: «Insieme hanno sostenuto, direttamente o indirettamente, questa amministrazione, loro degna erede, che ha dato pieno compimento al loro progetto affaristico e clientelare. La novità è che a dividersi la torta loro questa volta non c’erano, erano stati estromessi, non era più il loro turno e così non sono riusciti a rispettare impegni già presi. Un unico comune denominatore che li accomuna? Il tradimento! Uno ha tradito i propri elettori ai tempi del cambio di casacca, l’altro ha tradito una storia bella di valori alti e di sinistra. Insieme hanno tradito la propria gente. Insieme non hanno mai testimoniato di essere all’altezza delle tradizioni, della cultura, della storia del nostro Paese e della nostra Gente».

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«Il Paese non è cosa loro, dei loro amici, spesso estranei. Il Porto, i grandi giacimenti culturali ed ambientali sono della nostra Gente e devono rappresentare, per loro, una occasione di sviluppo, di lavoro e di reddito, una occasione per tutti non i soliti affari per pochi»

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Poi l’amara conclusione, che rappresenta un altro siluro all’indirizzo dei destinatari delle considerazioni di Vito Iacono: «Si può ancora fondare un progetto politico sulle promesse di posti di lavoro, di un pezzo di spiaggia, della clientela più bieca e becera abusando della paura e dei bisogni della nostra Gente? Il nostro Paese, le nostre Donne, i nostri Uomini, i nostri Giovani, i nostri Disabili, i nostri Bambini, i nostri Anziani meritano altro! Il Paese non è cosa loro, dei loro amici, spesso estranei. Il Porto, i grandi giacimenti culturali ed ambientali sono della nostra Gente e devono rappresentare, per loro, una occasione di sviluppo, di lavoro e di reddito, una occasione per tutti non i soliti affari per pochi. I loro affari!». Insomma, più chiaro di così l’ex consigliere comunale proprio non poteva essere. Sì, almeno a Forio siamo già in clima di campagna elettorale. E a giudicare dalle premesse, ci sarà da divertirsi.

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