Forza Italia, la Ciccarelli in campo: “I giovani al centro della mia missione”
Sabato 27 agosto alle ore 13.00 presso Marina di Vietri- Pontile TravelMar Bonea in Via Pellegrino– sarà presentata la squadra campana che sosterrà alle elezioni Politiche Forza Italia. Alla presentazione sarà presente il Presidente Antonio Tajani che guiderà il listino di Montecitorio dietro di lui Marta Fascina e a seguire quattro donne divise tra Camera e Senato: Carla Ciccarelli, Teresa Formisano, Anna Forte, Giuliana Franciosa e Annarita Patriarca.
Noi abbiamo incontrato la Professoressa Carla Cicarelli , in Forza Italia dal 1994, coordinatrice regionale di Azzurro Donna e attivissima socialmente per sapere perchè ha scelto di candidarsi e quale sarà la sua “ missione” quando sarà eletta.
Quali sono i valori che ti hanno guidato alla scelta di sostenere Forza Italia e candidarti?
I valori di Forza Italia, come il liberalismo e l’europeismo, sono gli stessi che mi hanno portata ad entrare nel partito nel 1994, i valori in cui in prima persona credo e per cui voglio lottare.
Quale sfida, come persona e come insegnate, vuoi portare avanti se verrai eletta?
I giovani, se verrò eletta, saranno al centro della mia missione. Come madre di tre figli e insegnante, ho una grande passione e propensione nell’ascoltare, aiutare ed educare i giovani, quegli adolescenti che saranno poi i cittadini di domani. È a loro che voglio rivolgere le mie energie e lo voglio fare concentrandomi su due temi per me essenziali nella crescita dei ragazzi: la scuola e la formazione. Come insegnante, ho vissuto a lungo a contatto con le istituzioni scolastiche, gli altri insegnanti e, soprattutto, i giovani. Ed è proprio questo prolungato contatto che mi ha portato a capire quanto sia importante ed essenziale che la Scuola, la base della formazione dei giovani, sia un punto di riferimento in grado di guidare e orientare gli adolescenti nella strada verso il futuro loro e del nostro Paese. Per quanto riguarda la scuola, vorrei portare avanti la lotta al precariato e alla continuità del sostegno. È sempre più frequente, per i ragazzi, trovarsi a dover cambiare un insegnante dopo l’altro, senza aver la possibilità di abituarsi, anzi, destabilizzandoli e rischiando di far perdere loro ogni risultato ottenuto in precedenza. Per non parlare della componente emotiva, che si crea con l’insegnante, che è un altro elemento essenziale nell’incentivare la formazione e l’educazione. Per quanto riguarda la formazione, così come l’educazione ai valori e all’umanità che la scuola può e dovrebbe insegnare, essa è il fondamento e la base del loro cammino e quindi anche il nostro punto di partenza se vogliamo cambiare la rotta verso cui purtroppo si sta andando. Dobbiamo puntare sui ragazzi a 360°, ai loro sogni e alle loro passioni, ai loro dubbi e alle loro difficoltà: solo in questo modo, secondo me, potremo assicurare loro un futuro più felice e realizzato, meno cupo. La felicità, e non il rendimento e il profitto, è lo scopo e il valore che dobbiamo innanzitutto insegnare ai giovani. E questo è sempre meno chiaro nelle nuove generazioni. Ed è proprio questa la direzione che ha firmato Forza Italia e per cui voglio candidarmi e lottare.
I giovani sono, o dovrebbero essere, fondamento nelle politiche per far progredire un Paese. È al loro che dobbiamo guardare per costruire un futuro. Cosa ne pensi, invece, dei cosiddetti Neet, dei giovani che non studiano e non lavorano? Cosa si può fare per loro che sembrano aver perso da subito la propria strada?
Riferendoci alle percentuali, purtroppo l’Italia è la prima in Italia per quanto riguarda i Neet, i giovani che non studiano e che non lavorano. È un dato preoccupante. Il Pnrr prevede diverse misure per incrementare l’occupazione giovanile e la formazione continua dei giovani. Questo è un dato favorevole, ma quello su cui bisogna più lavorare e che invece viene più trascurato è aumentare e costruire la fiducia dei giovani verso il futuro proprio e del loro Paese. Come nel sistema anglosassone, e non solo, dove i giovani vengono indirizzati già dalla scuola verso gli ambiti in cui le loro skill meglio si realizzano, facendoli guidare da un coach, una persona che guidi e aiuti i giovani a capire quali siano le loro potenzialità. Questo è fondamentale e sarebbe utile e di grande valore riproporlo in Italia.
Il territorio e il suo sviluppo contribuiscono alla formazione dei giovani. Quale è la sfida per il tuo territorio? Come pensi di poter contribuire all’arricchimento del territorio in modo che possa garantire una strada ai giovani?
Devo confessare che il mio sogno è proprio quello di costruire, nel mio territorio, un’Accademia delle Arti e dei Mestieri, come quella che già esiste a Torino e dove molti giovani, come ho potuto vedere anni fa, sono riusciti a trovare la propria strada. Mi vorrei ispirare a quel modello per poi replicarlo qui al sud, perché la nostra creatività è linfa vitale per il “made in Italy”.