CRONACA

Villa Mercede, niente accordo tra sindacati e cooperativa

A Napoli nessuna intesa per la risoluzione della vicenda che coinvolge i dipendenti che prestano servizio nella residenza sanitaria assistenziale di Serrara Fontana. Adesso la partita si sposta al tavolo regionale, mentre si pensa a manifestazioni pubbliche di protesta

Nulla di fatto nel nuovo incontro di giovedì tra gli esponenti sindacali a cui fanno capo gran parte dei lavoratori di Villa Mercede e i vertici della cooperativa Civitas detentrice del servizio di gestione presso la residenza sanitaria assistenziale di Serrara Fontana. Come si ricorderà, nel primo incontro per l’esame congiunto della procedura di licenziamento nei confronti dei dipendenti della struttura, svoltosi il mese scorso a Grumo Nevano presso la sede della cooperativa Civitas,il sindacato (la maggioranza dei lavoratori della struttura fa capo alla Uiltucs) aveva richiesto di poter visionare della documentazione a supporto, in particolare dati economici, operativi e produttivi della cooperativa,  compreso l’elenco delle commesse sul territorio regionale, del personale impiegato, con le informazioni concernenti lo straordinario e le ferie, per studiare a fondo ogni anfratto della spinosa vicenda e capire se esistono possibilità di accordi alternativi nel tentativo di evitare il licenziamento, per poi discuterne. Tuttavia anche nel secondo incontro la documentazione fu fornita solo parzialmente. Attesa l’integrazione per fine aprile, si è arrivati alla riunione del 2 maggio, durante la quale non sono stati trovati margini per un’intesa. Con il mancato accordo la partita adesso si sposta sul tavolo regionale.

Inizialmente era stato proclamato dal sindacato uno sciopero per il 6 maggio, poi differito per cercare di ottenere un’adesione più ampia possibile. La Uiltucs continua anche a lavorare con le associazioni locale per creare una partecipazione larga e indire un’iniziativa massiccia volta a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda, che vede i lavoratori alle prese con varie mensilità di stipendio non ancora percepito, oltre che sotto la spada di Damocle del licenziamento, dopo l’annunciata chiusura del Centro diurno presso Villa Mercede. Il sindacato come si ricorderà aveva attivato le procedure per chiedere all’Asl di pagare direttamente i lavoratori, intervenendo in sostituzione, come consentito dalla legge, ma si attende ancora una risposta. Continua anche il pressing affinché venga convocato un tavolo in sede istituzionale, ma a medio termine come detto, si punta a organizzare manifestazioni eclatanti sull’isola, per cercare di sbloccare la difficile situazione e ridare un minimo di serenità ai dipendenti della struttura residenziale.

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