Frantellizzi: Turismo, bisogna decidere cosa fare da grandi
Di Guglielmo TaliercioPROCIDA –
Questi giorni di pausa per le attività lavorative sono stati l’occasione per incontrare il presidente di Casartigiani Procida Maurizio Frantellizzi così da fare il punto sull’andamento della stagione turistica in corso ma anche per raccogliere qualche anticipazione sui progetti e sulle azioni future di quella che, oramai, è l’associazione di categoria che a livello locale opera con continuità da anni per quanto riguarda commercio, artigianato e servizi.
«Come spesso accade – dice Maurizio Frantellizzi – è estremamente complesso avere numeri e dati di una certa affidabilità per poter fare un’analisi adeguata sull’andamento della stagione estiva cosa che rappresenta già un fattore negativo in quanto è il chiaro termometro dell’approssimazione con cui si muove l’intero sistema. Fatta questa dolorosa premessa, in attesa da fare un valutazione più dettagliata a fine stagione, molti sono i segnali che indicano che non si è ripetuta l’estate del 2017 anche se, almeno per quanto riguarda hotel e B&B, la stragrande maggioranza sottolinea l’alta occupazione delle stanze. Per quanto riguarda ristorazione e bar il parere unanime è che a Corricella si sia lavorato bene mentre in altre zone dell’isola, Marina Grande per esempio, non c’è stata quella continuità che ci si attendeva e comunque molte delle presenze si sono concentrate nei fine settimana. Nel restante mondo delle attività commerciali, con le dovute eccezione, è apparso più che evidente un certo rallentamento delle vendite. Un elemento, comunque, ha caratterizzato le segnalazioni di un gran numero dei nostri associati ovvero attivare tutti i percorsi necessari in grado di aumentare, da un lato il numero di maestranze addette ai servizi turistici (personale di sala, cuochi, addetti all’accoglienza, segreteria, etc.) così come la professionalità delle stesse.
In effetti – continua Frantellizzi – aumentando il target di riferimento (frutto anche degli ingenti investimenti che stanno portando all’apertura di tante strutture operanti nel comparto dell’accoglienza) che, escluso i giorni centrali di agosto, è maggiormente costituito da famiglie provenienti dalle varie nazioni europee, si è palesata forte la necessità di dover disporre di personale in grado, ad esempio, di parlare più lingue e con le adeguate competenza tali da soddisfare le richieste provenienti dalla clientela.
Da questo punto di vista – sottolinea Frantellizzi – riteniamo che sia giunto il momento che tutti i soggetti interessati si siedano intorno ad un tavolo per decidere “cosa si vuole fare da grandi” ovvero se il turismo deve essere un comparto economico in cui investire per creare opportunità di impresa e lavoro oppure deve funzionare solo da integratore ad altri redditi. Se, così, come spero, la risposta sarà positiva, non possiamo non prendere in seria considerazione la necessità di allestire, con le agenzie deputate, i giusti percorsi formativi. Non è più pensabile, infatti, che in un mercato sempre più selettivo si possa lasciare spazio ad improvvisazione ed autogestione, in quanto il turismo, per funzionare, deve essere una macchina perfetta sia per quanto riguarda le aziende, singole o associate, sia per quanto attiene il territorio in cui si opera.
Parimente, in questa fase, bisogna trovare il modo di stringere un nuovo patto tra chi dal turismo ne trae benefici e sostentamento, e chi, alle condizioni attuali, lo vede solo come un fattore di disturbo che rompe abitudini consolidate e crea disagi (la resistenza alle restrizioni del traffico veicolare ne sono la dimostrazione più che evidente). Per quanto ci riguarda – conclude il presidente di Casartigiani Maurizio Frantellizzi – oltre ad implementare servizi e consulenze su tanti aspetti burocratici che caratterizzano la vita di un azienda, a partire da bandi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari, saremo sempre in prima fila per dare il nostro fattivo contributo di idee e di progetti in quanto crediamo fermamente che solo se si cresce tutti insieme, andando nella stessa direzione, l’isola potrà trasformare in volani economici tutte quelle potenzialità inespresse, ad oggi, ben chiuse nel cassetto».