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Free Market, sfilano i testimoni dell’accusa

ISCHIA. Stamane è in programma una  nuova udienza del processo Free Market. E anche stavolta saranno esaminati alcuni testimoni fra quelli indicati dal pubblico ministero nella sua lunga lista. Un processo lungo, quello che riprende oggi, dinanzi il collegio b della prima sezione  penale del Tribunale di Napoli,  originato dall’inchiesta che nell’autunno di tre anni fa mise a soqquadro la comunità baranese, con tredici imputati, a vario titolo ritenuti responsabili, tra l’altro, di più episodi di peculato, concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico e truffa in danno del Comune di Barano. La vicenda, ormai lo ricordano tutti, venne innescata dalla denuncia di Alessandro Slama nei confronti del tenente della polizia municipale di Barano Antonio Stanziola,  denuncia che diede origine a un’indagine sempre più estesa, arrivata  a coinvolgere un gran numero di personaggi del paese collinare: Paolino Buono, Salvatore Di Costanzo, Alexandra Eugenia Di Meglio, Ottavio Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Ernesto Napolano, Ciro Pinelli, Raffaele Piro, Antonio Schiano, Antonio Scordo,  Antonio Stanziola, Antonio Vuoso e Giorgio Vuoso.  Nella fase attuale il dibattimento si è focalizzato soprattutto sul filone dell’inchiesta riguardante la presunta gestione illecita dell’attività mercatale nelle varie zone del comune di Barano negli anni tra il 2012 e il 2013. Nella scorsa udienza, svoltasi due mesi fa, furono quattro i testimoni esaminati, a partire dalla moglie di Slama che, rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppina Loreto , illustrò gli accadimenti di quella ormai nota stagione 2013. Dalla famigerata fornitura di panini richiesta dal tenente dei vigili, alle presunte minacce di quest’ultimo di non far più partecipare il commerciante alle manifestazioni mercatali organizzate nel Comune collinare, ma l’esame non mancò di toccare vari aspetti più burocratici, dall’entità dei versamenti necessari per l’occupazione del suolo pubblico, alle modalità di pagamento dello stesso, per tentare di capire se vi fossero irregolarità e a quale livello esse si sarebbero verificate. Fu ascoltato anche il  dottor Luigi Mattera, responsabile del settore amministrativo-legale, oltre che di quello dei tributi e commercio del Comune Barano dal 2009 al 2012.  Le domande dell’accusa inizialmente si concentrarono sulle ordinanze di revoca delle autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico firmate dal dottor Mattera nel 2009 nei confronti di diciotto mercatali, alcuni dei quali avevano accumulato morosità anche superiori ai 4mila euro. Ma il pm non mancò di sottolineare l’accentramento su di sé di diversi ruoli da parte del tenente  Stanziola. Una sorta di “conflitto d’interessi”, perché egli, come spiegò il teste, come responsabile all’urbanistica non avrebbe potuto firmare un’autorizzazione paesaggistica come quella rilasciata per l’albergo Casa Bianca dei Maronti. Riferendosi dunque all’altro ramo processuale, quello relativo a una presunta illecita strategia per ottenere indebiti vantaggi nella vendita dell’immobile situato presso la grande spiaggia dei Maronti. Fu poi ascoltato anche un componente del Comando dei Vigili urbani, che confermò taluni contrasti nella polizia municipale tra Stanziola e Ottavio Di Meglio, e un commerciante locale, anch’egli partecipante alle manifestazioni fieristiche “contestate”.

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