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Free Market, si va verso la resa dei conti

ISCHIA. È stata fissata al prossimo martedì 5 aprile l’udienza preliminare in cui verrà esaminata la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati nell’ambito dell’inchiesta Free Market. Sono tredici i soggetti per i quali il pubblico ministero Giuseppina Loreto lo scorso 17 marzo ha depositato tale richiesta: Paolino Buono, Salvatore Di Costanzo, Alexandra Eugenia Di Meglio, Ottavio Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Ernesto Napolano, Ciro Pinelli, Raffaele Piro, Antonio Schiano, Antonio Scordo, Nicola Antonio Stanziola, Antonio Vuoso e Giorgio Vuoso. I difensori potranno nel frattempo prendere visione degli atti trasmessi dal p.m. con la facoltà di presentare memorie e documenti, oltre a poter depositare eventuali proprie indagini difensive, effettuate prima e dopo la richiesta di rinvio a giudizio. L’inchiesta arriva così a uno snodo importante, dove un diverso magistrato, il Giudice dell’udienza preliminare, sarà chiamato a dipanare la matassa costituita dalla vasta documentazione accumulatasi sulla vicenda per decidere della fondatezza delle contrapposte argomentazioni in campo, nella prospettiva del processo vero e proprio. Il tenente della polizia municipale di Barano, Antonio Stanziola, è tuttora l’unico tra gli indagati ad essere sottoposto alla stringente misura cautelare degli arresti domiciliari, che sta trascorrendo presso l’abitazione di un familiare a Napoli. Durante l’udienza del prossimo 5 aprile, le difese potrebbero teoricamente chiedere che il processo venga definito con giudizio abbreviato, cioè tendenzialmente allo stato degli atti (almeno fino a che non siano formulate le conclusioni). Una strategia che in caso di eventuale condanna riduce sensibilmente, di un terzo, la pena inflitta. Nel documento di fissazione dell’udienza vengono indicate anche le parti offese, il primo dei quali è quell’Alessandro Slama che con la sua denuncia dette di fatto il via all’inchiesta, oltre a Mario Rusciano, Maddalena Migliaccio (proprietaria dell’albergo dei Maronti “Casa Bianca”), e il Comune di Barano.

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