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Free Market, stamattina l’inizio del processo

di Francesco Ferrandino

ISCHIA – Si è tenuta stamane, presso la prima sezione del Tribunale di Napoli, la prima udienza del processo sull’inchiesta Free Market, deflagrata lo scorso ottobre coinvolgendo numerose personalità del comune di Barano.  Lo scorso 5 aprile, il Gup del Tribunale di Napoli,Tommaso Miranda, ha rinviato a giudizio tredici indagati, tra cui il consigliere regionale di Forza Italia, Avv. Maria Grazia Di Scala, con le accuse di falso materiale, falso ideologico di pubblico ufficiale in atti pubblici, falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, concorso in abuso d’ufficio, tentata concussione. Rinviati a giudizio anche il sindaco di Barano, che risponde di concorso nei reati di falso ideologico aggravato e continuato e abuso di ufficio, e il tenente della Polizia Municipale Antonio Stanziola (ai domiciliari a Napoli) che risponde di falso ideologico aggravato e continuato, abuso d’ufficio e corruzione in concorso con il consigliere regionale Di Scala.

A giudizio anche il comandante della Polizia Municipale di Barano, Ottavio Di Meglio, con l’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico in concorso con il sindaco ed il tenente, l’ex gestore di una struttura alberghiera situata ai Maronti, la “Casa Bianca”, Raffaele Piro, che risponde in concorso con il tenente della Polizia Locale, di falso aggravato e continuato ed altre ipotesi di falso nonché di abuso di ufficio insieme al consigliere regionale Di Scala, un geometra del Comune di Barano e tutti gli altri che hanno avuto un ruolo nella gestione ed organizzazione di fiere ed eventi nel Comune di Barano.  L’ampio numero di imputati potrebbe rendere probabile alcune eccezioni da parte dei difensori circa la validità delle notifiche. Eccezioni che, se ritenute fondate, potrebbero far slittare l’udienza: un eventuale rinvio verrebbe comunque fissato verosimilmente a non troppe settimane di distanza.

Gli imputati: Paolino Buono, Salvatore Di Costanzo, Alexandra Eugenia Di Meglio, Ottavio Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Ernesto Napolano, Ciro Pinelli, Raffaele Piro, Antonio Schiano, Antonio Scordo, Nicola Antonio Stanziola, Antonio Vuoso e Giorgio Vuoso.

La sintesi cronologica dell’inchiesta

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9 OTTOBRE 2015 – Con l’arresto del tenente Stanziola e l’applicazione delle altre misure cautelari ordinate dal Gip, diventa di dominio pubblico l’inchiesta Free Market.

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13 OTTOBRE 2015 – Due dei cinque indagati si avvalgono della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Si tratta del presidente e del tesoriere dell’associazione Testaccio Grandi Eventi, Antonio Schiano e Giorgio Vuoso. Dinanzi al gip entrambi si limitano a respingere ogni addebito circa i reati loro contestati e poi optano per il silenzio. I loro legali hanno in ogni caso chiedono la revoca della misura cautelare annunciando istanza presso il Tribunale del Riesame.

23 OTTOBRE 2015 – Il Tribunale del Riesame concede gli arresti domiciliari al tenente della polizia municipale di Barano Antonio Stanziola, accogliendo così sia pure parzialmente le richieste del suo difensore di fiducia, avv. Cesare Patroni Griffi. Stanziola viene trasferito presso l’abitazione di un familiare. Contestualmente ad Antonio Schiano viene revocata la misura di obbligo di presentazione alla pg.

27 OTTOBRE 2015 – Arrivano buone notizie per il consigliere regionale Maria Grazia Di Scala. Il pubblico ministero, infatti, trasforma la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Barano nell’obbligo di presentazione alla p.g. per l’apposizione della firma.

28 OTTOBRE 2015 – Con la formula più ampia, perchè il fatto non sussiste, il gup del Tribunale di Roma assolve il giudice Maurizio Stanziola, finito sul banco degli imputati con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. La vicenda interessava da vicino anche la nostra isola perchè al processo si era arrivati nell’ambito di un filone parallelo all’inchiesta Free Market con il giudice che secondo l’accusa si sarebbe reso artefice di uno “scambio di favori” col cugino Antonio.

10 NOVEMBRE 2015 – Il tribunale del Riesame VIII sezione annulla la misura cautelare dell’obbligo di firma a carico di Giorgio Vuoso, così come già era avvenuto con Antonio Schiano.

27 NOVEMBRE 2015 – Sei ore di lavoro, per acquisire tutti i file contenuti nei due pc che si ritiene fossero nella disponibilità del tenente della polizia municipale di Barano, Antonio Stanziola, e che vennero sequestrati nel municipio del Comune collinare alle prime luci dell’alba del 9 ottobre. Un’operazione eseguita dai consulenti informatici nominati dalla Procura.

16 DICEMBRE 2015 – Arriva un nuovo rifiuto alla richiesta dei difensori di Stanziola relativa al trasferimento agli arresti domiciliari da Napoli sull’isola. Il tenente aveva chiesto di poter essere ristretto presso un’abitazione di Lacco Ameno, ma la richiesta viene respinta dall’autorità giudiziaria, presumibilmente sul presupposto che il ritorno ad Ischia, sia pure a distanza da Barano, possa costituire un rischio dal momento che l’indagato potrebbe entrare in contatto con altri soggetti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta.

28 DICEMBRE 2015 – L’anno si chiude con una buona notizia dal  Riesame per il sindaco Paolino Buono e per il comandante della p.m. Ottavio Di Meglio: respinte le richieste del PM, i due non subiscono alcuna restrizione di natura cautelare.

2 FEBBRAIO 2016 – Arriva l’avviso di conclusione delle indagini da parte del Pubblico Ministero Giuseppina Loreto.

17 MARZO 2016 – Depositata la richiesta di rinvio a giudizio per tredici indagati.

18 MARZO 2016 – Fissata per il 5 aprile l’udienza preliminare dinanzi al Giudice Tommaso Miranda.

5 aprile 2016 – Il Gup Miranda rinvia a giudizio 13 indagati

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