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Furbetti del bonus, la caccia al turista continua

Malgrado la denuncia de ‘Il Golfo’ continua l’uso distorto ed illegittimo del bonus vacanze da parte di albergatori ed agenzie isolane

Continuano ad operare i ‘furbetti del bonus’ ischitani. La scorsa settimana da queste colonne abbiamo denunciato la presenza sui social di annunci che offrivano soggiorni gratis sull’isola di Ischia in cambio del bonus vacanze. Abbiamo spiegato come fosse tecnicamente e legalmente impossibile. Il bonus vacanze, l’incentivo economico che offre la possibilità a migliaia di famiglie italiane di scegliere la meta per le proprie vacanze, può essere speso esclusivamente attraverso un’unica soluzione presso una struttura turistica ricettiva presente in Italia.

Questa nuova tipologia di bonus può essere usufruibile per l’80% sotto forma di sconto immediato da usare direttamente per il pagamento dei servizi della struttura ricettiva. Mentre il restante 20% del bonus può essere recuperato attraverso una detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi, da parte della persona a cui è stato intestato il documento relativo alla spesa del soggiorno. Le strutture alberghiere possono ricevere il rimborso per il bonus vacanze utilizzato attraverso un credito di imposta che può essere utilizzato senza alcun limite di importo in compensazione, oppure potrà essere ceduto anche ad Istituti di credito. Quindi se trascorro una settimana sull’isola e dovrei pagare 500euro alla struttura che mi ospita, potrei usufruire per 400 euro (cioè dell’80%) del bonus pagando 100 euro in contanti. Secondo quanto previsto dal Decreto Rilancio, il bonus vacanze può essere usufruito solo per il pagamento alle strutture appartenenti al codice Ateco, ovvero hotel, bed and breakfast, agriturismi, villaggi turistici e campeggi.

Non può essere speso, quindi, per il pagamento di transfer, taxi, aliscafi e traghetti. Inoltre non è quindi prevista l’intermediazione da parte di altri soggetti che si occupano della gestione di piattaforme o portali telematici. A distanza da giorni dalla nostra denuncia, sui social e sul web continuano ad esserci la stessa tipoligia di annunci: “Vieni ad Ischia con il tuo bonus vacanza gratis. Prenota solo con il codice bonus senza versare la caparra. Servizi inclusi e gratuiti: tassa di soggiorno, aliscafo o nave andata e ritorno, bevande include, taxi fino in hotel, terzo letto”. Insomma ancora una volta viene ribadito l’uso distorto ed illegale del bonus.

Un’apertura sull’uso del bonus vacanze è arrivata dall’Abbac GuestItaly. Bonus vacanze mediante le piattaforme online? Occasione unica per consentire di equilibrare i rapporti fiscali con queste agenzie estere e garantire a tutto il comparto ricettivo, nessuno escluso, di avere maggiori opportunità in un periodo difficilissimo per il turismo italiano. L’Abbac GuestItaly si tira fuori dalla polemica strumentale avviata da alcune associazioni e caldeggia la proposta dell’emendamento proposto dal senatore del Partito democratico Franco Mirabelli auspicando che sia anche l’occasione per un maggiore controllo delle piattaforme nel rapporto con il fisco italiano. Per il presidente Agostino Ingenito, questo passaggio sarebbe stato necessario farlo subito all’atto dell’avvio del progetto bonus vacanze: «E’ strumentale la polemica avviata in queste ore, per migliaia di operatori ricettivi, le piattaforme online rappresentano l’unica fonte economica certa delle transazioni e prenotazioni con ospiti, per cui è invece auspicabile che lo strumento del bonus vacanza sia esteso anche alle altre tipologie ricettive al momento escluse, e sia gestito anche dalle piattaforme online, a cui però va fatto obbligare un più chiaro rapporto con il nostro fisco.

Ricordiamo bene le motivazioni che avevano lasciato fuori le ota, il Governo mediante la votazione in Parlamento ha ora invece una grande occasione e potrebbe trovare un accordo che riteniamo auspicabile e fondamentale per un riequilibrio fiscale e soprattutto per garantire maggiori opportunità al nostro asfittico mercato turistico, fiaccato da emergenze e lockdown.  La validità del bonus fino al 31 dicembre ed una possibile proroga, accompagnata da garanzie fiscali e migliori sinergie di controlli e verifiche anticovid, potrebbero essere ottime opportunità per utilizzare quel plafond ancora non speso e garantire maggiori equità verso le diverse tipologie ricettive finora escluse. Lavoreremo per supportare questo emendamento, integrandolo delle dovute garanzie fiscali e sostenere l’iniziativa che consentirebbe, di far respirare un comparto che è in profonda crisi».

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