POLITICAPRIMO PIANO

Conte, stoccata a Di Vaia: «Un mago del trasformismo»

L’ex assessore, che da poco ha aderito a Fratelli d’Italia, risponde con vigore alle dichiarazioni rese dal vicesindaco d’Ischia in un’intervista rilasciata al nostro giornale. E lo fa togliendo il piede dal freno…

Parole che hanno colto nel segno, che non sono passate inosservate e che anzi sono state oggetto immediato di una replica e di una puntualizzazione. Bene così, verrebbe voglia di dire, perché se non altro a Ischia si riaccende un dibattito politico che ormai da troppo tempo aveva l’encefalogramma piatto. E ancora una volta a stimolarlo, questo dibattito, è ovviamente il nostro giornale che fa del dare voce ai protagonisti della vita sociale e anche politica del territorio una sua indistinguibile prerogativa. Questa volta a far discutere è una lunga intervista rilasciata a Il Golfo da Luigi Di Vaia e pubblicata nell’edizione di sabato del quotidiano. Una lunga chiacchierata nella quale il geometra ischitano fa il punto su una serie di aspetti legati alla vita amministrativa e tocca anche il punto della formazione di una nuova compagine di centro destra, verso la quale non ha lesinato commenti per ovvi motivi tutt’altro che “entusiastici”.

E così, nella giornata di ieri, è arrivata anche la replica di Davide Conte, già assessore e consigliere di minoranza di Ischia, che proprio insieme a Maria Grazia Di Scala ha deciso di aderire a Fratelli d’Italia e non ha nascosto la possibilità di creare una coalizione in grado di concorrere alle prossime amministrative. La replica di Conte è tutt’altro che “light” ed è stata la seguente: «L’attuale vicesindaco d’Ischia ha rilasciato un’intervista su IL Golfo Quotidiano in cui bolla il passaggio mio e di Maria Grazia Di Scala a Fratelli d’Italia adducendo, in puro politichese, motivazioni che parlano di “spostamenti da un partito all’altro”, “convenienza del momento”, “sfruttare la corrente” o “ideologie ammazzate”. Sono io che vivo in un’altra galassia, o questo signore è lo stesso veterocomunista resosi co-protagonista, da dieci anni a questa parte, del più grande fenomeno di trasformismo e consociativismo politico mai visto prima d’ora dalle nostre parti, quello che ha messo insieme impunemente destra sinistra e centro, alleati e avversari, guelfi e ghibellini, capuleti e montecchi, alghe e pesci, pur di restare in sella il più a lungo e solidamente possibile? Dice di “essere concentrati ad amministrare il paese al meglio in un momento così delicato”. La mia impressione è che, come me, nessuno se ne sia accorto. O forse sono solo i classici “fischi di paura”?». Insomma, i fuochi di artificio sono già iniziati. Forse la marcia di avvicinamento alle elezioni amministrative in programma la prossima primavera sarà molto meno monotona di quanto potessimo credere. E, lo ripetiamo, la cosa naturalmente non può che farci piacere.

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