Furbetti del reddito, in venti a giudizio
Il Gip ha disposto il giudizio immediato per vari residenti isolani di origine straniera accusati di aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza
Sarà giudizio immediato per venti imputati. È questo l’esito dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Ischia nei confronti di vari residenti isolani, tutti di origine straniera, accusati di del reato previsto dall’articolo 7 in relazione all’articolo 2 del D.l. 4/2019, perché “quali percettori del reddito di cittadinanza, ottenevano indebitamente il beneficio economico, omettendo informazioni dovute ai fini della concessione del beneficio, derivanti dal possesso del requisito di cittadinanza, residenza e soggiorno, atteso che al momento della presentazione delle domande, non risultavano residenti in Italia da almeno dieci anni”, e del reato previsto dall’articolo 640 bis del codice penale, “per avere, con artifizi e raggiri consistiti nelle condotte indicate e in particolare indicavano falsamente di essere residenti in Italia per almeno dieci anni, di cui gli ultimi due e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo, così inducendo in errore l’Inps in ordine alla sussistenza dei requisiti per l’erogazione del reddito di cittadinanza, ottenendo l’illecito profitto di erogazioni”.
Inizialmente gli indagati erano trenta. Il Gip, dottoressa Emilia Di Palma, ha fissato al 4 maggio l’udienza dinanzi al giudice penale della Sezione distaccata di Ischia, dottoressa Ragosta, per i seguenti imputati: RanjanaMaheshWarnakulasuriya, FalahTarboush, WindikaUjithDewpuraAcharige, RuslanBasaran, NaimaKhazri, AmroshanShiroma Don Welandage, BeraMitkovaKachova, Charlotte Sall, LyudmylaTomchuk, AmithLakmalGedaraMoragahamadiththe, NurijeFejzula, Annie Ruiz Pool De Aglieri, Martina SuleikaGonzalez De La Rosa, Renata Jankovskaia, Tamara Osadcha, GaminiSamanKumaraWarnakulasuriya, LevytskyyNazariy, RadchuckKateryna, Zuleyka Jimenez Garcia, Inna Fylypchuck. Dunque per tutti l’accusa è quella di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, e gli importi che secondo il pubblico ministero sarebbero stati illecitamente sottratti all’erario variano tra poche centinaia di euro fino a oltre 18mila euro. Le informative di reato delle Fiamme Gialle, tra ottobre e dicembre scorso, hanno consentito di ricostruire un quadro probatorio sufficiente a disporre il giudizio immediato, dunque con un’evidenza probatoria tale da rendere superflua l’udienza preliminare: durante le indagini il pm chiese e ottenne un decreto di sequestro preventivo dal Gip il 19 novembre, con cui sottrarre agli indagati la carta “postamatrdc” per recuperare eventuali somme non spese, e altri beni nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza delle somme indicate nel capo di imputazione. Appuntamento dunque al primo mercoledì di maggio, quando si aprirà il processo per i venti imputati.