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Furti in chiesa e a scuola, riparte il processo

Furti in chiesa e a scuola per ripagare i fornitori di droga. Stamane, presso la prima sezione del Tribunale di Napoli, dinanzi al collegio c, presieduto dalla dottoressa Corleto, riprende il processo sul traffico di sostanze stupefacenti dalla Spagna ad Ischia, via Napoli, in cui risultano imputati anche alcuni personaggi ben noti alle forze dell’ordine dell’isola, su tutti la “vecchia conoscenza” Ruben Barbato (più volte tratto in arresto e attualmente detenuto), oltre che Pietro Pesce, Pasqualina Siconolfi e Salvatore Migliaccio. Pesanti i capi d’imputazione: infatti per la gran parte degli imputati è stata contestata l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, come previsto dall’articolo 74 del dpr 309/90. Quasi tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato che si sta celebrando dinanzi la dottoressa Alfano, Gip della sezione 40 del Tribunale di Napoli, la cui prossima e probabilmente ultima udienza, è fissata per il 19 giugno. Pesce e Siconolfi, rispettivamente assistiti dagli avvocati Pietro Conte e Michele Calise, invece, non hanno scelto riti alternativi e saranno giudicati con rito ordinario dalla prima sezione del Tribunale di Napoli.

L’udienza di oggi, in particolare, sarà dedicata alla ricostruzione dei furti avvenuti nel settembre del 2014 presso la chiesa di Sant’Antonio da Padova e l’Istituto Comprensivo Statale “Enrico Ibsen” di Casamicciola Terme. Per tali fatti, già oggetto di patteggiamento da parte di Salvatore Migliaccio durante l’udienza preliminare, sono stati tratti a giudizio Ruben Barbato e  Pasqualina Siconolfi. L’accusa ipotizza, come già accennato, che gli imputati avessero organizzato i furti per ricavare denaro da destinare all’associazione che gestiva il traffico di droga ad Ischia, a seguito della perdita di un’ingente partita di stupefacente in viaggio da Napoli per l’isola curata dal Barbato con il concorso della Siconolfi. A quest’ultima, infatti, vengono contestati anche due episodi di trasporto di hashish da Napoli, di cui uno, appunto, non andato a buon fine per la presenza degli agenti di polizia giudiziaria sul porto di Pozzuoli.

Oggi verranno ascoltati  diversi testimoni: don Gaetano Pugliese, Parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova, la professoressa Lucia Mattera, preside dell’Istituto comprensivo statale “Enrico Ibsen” ed il maresciallo capo Arturo Battello della Stazione dei Carabinieri di Casamicciola. In relazione ai furti, inoltre, è già stato celebrato un processo a carico di Salvatore Barbieri, imputato per ricettazione e processato dinanzi la sezione Distaccata di Ischia: difeso dall’avvocato Michele Calise, il Barbieri aveva ottenuto l’assoluzione. Nel frattempo si sono concluse le indagini preliminari a carico di un altro concorrente, all’epoca dei fatti minorenne, da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Napoli.

LA VICENDA IN SINTESI. Un’intensa attività d’indagine, concretatasi in numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, e suffragata da osservazioni e pedinamenti culminati nel sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, aveva permesso agli inquirenti di ricostruire un quadro che, secondo la pubblica accusa, prova l’esistenza e le illecite attività di due distinte associazioni a delinquere dedite appunto al traffico di tali sostanze: la prima riconducibile alla famiglia Nettuno di Marano,  già oggetto di indagini poi confluite in vari procedimenti penali, alcuni dei quali conclusisi con sentenze di condanna. La seconda associazione era composta dai vari Ruben Barbato, Giuseppe Formigli, Vincenzo Raiano, Valeria Molea e Pietro Pesce: gruppo attivo soprattutto sull’isola d’Ischia e con base operativa al quartiere del Vomero a Napoli.

I FURTI COMMESSI A ISCHIA. Fu nel mese di settembre 2014 che dalle intercettazioni emerse la necessità di Ruben Barbato di procurarsi denaro da destinare ai propri fornitori, in seguito alla perdita del carico di sostanza stupefacente affidata a Pasqualina Siconolfi. Quest’ultima tuttavia, come emerso da altre conversazioni, non si sarebbe affatto disfatta degli stupefacenti, ma se ne sarebbe appropriata. I furti in questione furono compiuti a Casamicciola Terme: uno ai danni della chiesa di Sant’Antonio da Padova il 19 settembre 2014 e l’altro ai danni della scuola statale Ibsen tre giorni dopo. Nel primo caso vennero sottratte stampanti, attrezzature per personal computer, un pc di marca Hp e alcune tastiere elettroniche. Nel secondo colpo messo a segno, presso l’edificio scolastico fu trafugato un televisore di 32 pollici, alcune attrezzature e materiale di cancelleria. Subito dopo il furto, Barbato e Migliaccio cercarono di vendere alcuni degli oggetti rubati, ma una perquisizione dei Carabinieri di Casamicciola presso l’abitazione di Pasqualina Siconolfi, alla presenza di Salvatore Barbieri, permise di rinvenire gran parte della refurtiva.

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Francesco Ferrandino

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