CRONACA

Furto di carburante a Ischia Ambiente, accolta l’eccezione della difesa

L’avvocato Gennaro Tortora si è opposto all’acquisizione al fascicolo del dibattimento del verbale di sommarie informazioni rese da due dipendenti in fase d’indagini

Udienza eminentemente tecnica quella di ieri nell’ambito del processo per il presunto furto di carburante perpetrato ai danni della società Ischia Ambiente. Reato imputato a Salvatore Mazzella, Ciro Cenatiempo, Andrea Sorice ed Emiddio Ungaro, i quali sono accusati di furto, abuso d’ufficio, ricettazione e incauto acquisto, in relazione alla presunta illecita sottrazione di carburante ai danni della citata società, partecipata al 100% dal Comune, che gestisce il servizio di nettezza urbana sul territorio dell’ente di via Iasolino.

Dopo la camera di consiglio, i giudici hanno riconosciuto la fondatezza dell’eccezione, disponendo la restituzione dei verbali al p.m.

In programma vi erano le deposizioni degli ultimi testi indicati dal pubblico ministero, che tuttavia sono state rimandate a fine dicembre. Ieri l’udienza si è quindi incentrata sull’eccezione sollevata dall’avvocato Gennaro Tortora, difensore di Ciro Cenatiempo, contro l’acquisizione al fascicolo dibattimentale delle sommarie informazioni testimoniali rese in fase d’indagine dai testimoni Migliaccio e Trani, dipendenti della società che erano stati chiamati a deporre nella scorsa udienza. Richiesta alla quale si sono associati anche gli altri difensori.

Secondo l’avvocato Tortora, non è consentito acquisire al fascicolo tali sommarie informazioni né ai fini probatori, come inizialmente sembrava fosse stato lasciato intendere, né della verifica dell’attendibilità del teste, come successivamente era stata spiegata l’acquisizione, in quanto le contestazioni sollevate dal pubblico ministero in fase d’udienza durante le deposizioni testimoniali sono già messe a verbale. In una fase di sostanziale rinnovazione del dibattimento in seguito alla sostituzione di uno dei giudici del collegio, l’avvocato non aveva prestato il consenso ad atti acquisiti illegittimamente, in quanto non c’è alcuna norma che consente che un atto delle indagini preliminari, formato senza contraddittorio, entri a far parte del fascicolo del giudice.

Il collegio si è quindi riunito in camera di consiglio, e all’esito della riunione hanno riconosciuto la fondatezza dell’eccezione dell’avvocato Tortora, dunque accogliendola e restituendo al pubblico ministero i verbali delle sommarie informazioni testimoniali.

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Prossima udienza a fine dicembre, con le deposizioni degli ultimi testimoni indicati dal pubblico ministero

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La prossima udienza è stata fissata alla seconda metà di dicembre, quando dovrebbero essere ascoltati gli ultimi testi dell’accusa, e uno della parte civile.

Il processo è originato da quello che secondo la pubblica accusa è configurabile come un furto di carburante avvenuto tramite un accordo tra Ciro Cenatiempo, che all’epoca rivestiva il ruolo di direttore di Ischia Ambiente, e Salvatore Mazzella, magazziniere della stessa società. A quanto si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, Mazzella è accusato di furto perché «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto, con abuso di prestazione d’opera derivante dal suo incarico di magazziniere presso “Ischia Ambiente Spa” (e del conseguente possesso delle chiavi di accesso dell’autoparco sito in località Piedimonte presso Barano d’Ischia, presso il quale avveniva il rifornimento di carburante degli automezzi della società) s’impossessava del carburante destinato al rifornimento dei mezzi della società predetta, incaricata del servizio di trasporto rifiuti per poi rivenderla a terzi, cagionando, per il solo periodo effettivamente accertabile (da agosto a dicembre 2013) attraverso comparazione con gli stessi mesi dell’anno successivo, un danno patrimoniale di rilevante gravità pari a Euro 21.640,76». C’è anche l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, in concorso, per Mazzella e Cenatiempo, «perché in esecuzione del medesimo disegno criminoso, il primo nella qualità di Direttore di Ischia Ambiente (incaricato di pubblico servizio), il secondo quale istigatore e beneficiario, in violazione di norme di legge o di regolamenti, il Cenatiempo non adottando alcun provvedimento in merito alla vigilanza del deposito di carburante né avviando alcuna indagine interna e conseguente procedimento disciplinare, nonostante le ripetute segnalazioni di furto del carburante, provenienti dai dipendenti (in particolare Annunziata Dario) e dalle autorità comunali (in particolare il Sindaco Ferrandino Giuseppe), desumibile in conseguenza di anomali ammanchi di carburante, intenzionalmente procurava al Mazzella Salvatore l’ingiusto vantaggio patrimoniale di cui al reato di furto, nonché a sé il vantaggio patrimoniale consistente nel rimessaggio gratuito e nelle riparazioni della imbarcazione da diporto, dallo stesso utilizzata, che veniva regolarmente effettuato (a partire dal 2009) presso il Cantiere navale del padre di Mazzella Salvatore». Nei confronti di Andrea Sorice, l’accusa è di ricettazione, perché «al fine di assicurare a sé ed altri un profitto, in occasione della propria attività di titolare di falegnameria, con la consapevolezza della illecita provenienza del carburante lo riceveva dal Mazzella Salvatore per rivenderlo a terzi ed effettivamente lo rivendeva a terzi». Infine, a Emiddio Ungaro viene contestato l’incauto acquisto di cose di sospetta provenienza «perché, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquistava dal Mazzella Salvatore e dal Sorice Andrea il carburante provento del furto».

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