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Furto in chiesa e a scuola, Salvatore Barbieri assolto per insufficienza di prove

di Francesco Castaldi

 

ISCHIA – Può finalmente tirare un sospiro di sollievo Salvatore Barbieri, il 25enne lacchese che appena due anni fa venne tratto in arresto con l’accusa di aver messo a segno due furti a Casamicciola, rispettivamente eseguiti all’interno della scuola media Ibsen e nella chiesa di sant’Antonio da Padova tra il 20 e il 22 settembre. Il giovane imputato, difeso dall’avvocato Michele Calise, è stato assolto dal giudice Alberto Capuano per insufficienza della prova che avesse commesso il fatto. Decisivo è stato l’intervento dell’avvocato Calise, che nel corso del dibattimento tenutosi ieri mattina presso il tribunale di Ischia è riuscito a instillare il dubbio che il materiale rinvenuto e sequestrato a casa dell’imputato – provento di furto ad opera di ignoti – potesse appartenere ad altri componenti del nucleo familiare, abitanti nello stesso stabile, che non furono neanche sentiti a sommarie informazioni testimoniali dalla polizia giudiziaria che eseguì la perquisizione domiciliare. Le motivazioni delle sentenza letta ieri mattina saranno depositate tra quindici giorni.

 

Il 3 novembre 2014, i carabinieri della stazione di Casamicciola Terme, unitamente agli uomini del Nucleo Operativo Radiomobile, arrestarono Salvatore Barbieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare applicativa degli arresti domiciliari. I militari dell’Arma avevano avviato un’indagine che aveva portato sin da subito sulle tracce del giovane lacchese. A seguito di una perquisizione domiciliare, l’uomo veniva trovato in possesso di una chitarra “Manuel Serrano”, un basso elettronico, otto telecamere Nilox e un computer portatile con relativi accessori. Barbieri sarebbe poi tornato libero il 23 aprile 2015, quando il giudice Carbone, accogliendo la richiesta presentata dall’avvocato Michele Calise, revocò la misura cautelare disposta dal gip Conte.

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Intanto lunedì prossimo si celebrerà l’udienza preliminare a carico della Pasqualina Siconolfi, madre del Barbieri, arrestata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli che smantellò la rete di spaccio tra Napoli e Ischia prima di questa estate. Dopodomani, dinanzi alla 40esima sezione del gip presso il Tribunale di Napoli, la Siconolfi, oltre che di alcuni episodi di trasporto di stupefacente dal capoluogo partenopeo a Ischia per il gruppo criminale capeggiato da Ruben Barbato, risponderà anche di concorso in furto del materiale sequestrato a casa sua nel settembre del 2014, oggetto del processo conclusosi ieri mattina a carico del figlio.

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