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I “furbetti” del posto barca nel mirino della Procura

Il Locamare Casamicciola invia una dettagliata relazione all’autorità giudiziaria. Nel mirino l’occupazione abusiva di una serie di spazi che si ritiene siano stati occupati a gestiti abusivamente dalla Ischia Dreams srl. L’indagine nasce da una denuncia di Luigi Mennella che aveva parlato di “cambio bandiera” come a Kabul coi pakistani

Tutto aveva avuto inizio da una notizia che l’ex consigliere comunale di minoranza di Casamicciola, Luigi Mennella, aveva indirizzato ad una serie di autorità quali l’allora sindaco Giovan Battista Castagna, alla ex segretaria comunale Anna Li Pizzi, al responsabile UTC Mimmo Baldino ma anche a Capitaneria di Porto di Ischia e Locamare Casamicciola Terme. Una denuncia mirata ed articolata con un oggetto chiaro ed inequivocabile: “Porto di Casamicciola Terme, Marina di Casamicciola in liquidazione: concessioni marittime; concessione molo esterno megayacht; trasferimento della concessione demaniale del molo di sottoflutto denominato anche Molo Barocco (Torretta)/pontile esterno per megayacht da parte della partecipata Marina di Casamicciola”. Un esposto articolato, sul quale torneremo più avanti, che in effetti è stato oggetto di un attento approfondimento proprio dell’autorità marittima che ha redatto una relazione che è stata trasmessa a chi di competenza per le valutazioni del caso.

Il comandante del Locamare, Raffaele Bove

In effetti il Locamare Casamicciola avrebbe riscontrato delle anomalie al punto da aver redatto n verbale di constatazione abusiva di area demaniale marittima. Negli atti si legge che “a seguito della segnalazione sottoscritta dall’architetto Mennella Luigi, ex consigliere di minoranza del Comune di Casamicciola Terme, dalla quale è scaturita un’attività di polizia giudiziaria posta in essere dallo scrivente comando in relazione ad una sub concessione e/o pseudo tale, del molo megayacht dalla partecipata del Comune, società Marina di Casamicciola, ad una società terza. L’area in questione per la parte a terra, lato esterno del molo di sottoflutto, rientra nella concessione n. 21/08 rilasciata in data 2 aprile 2008 dalla Regione Campania congiuntamente al Comune di Casamicciola Terme ed alla società Cala degli Aragonesi ed avente validità fino al 1 aprile 2023”. Attenzione però a quello che di lì a poco scrivono i firmatari della relazione: “A seguito della segnalazione e del successivo controllo è redatta l’annotazione di p.g. n. 03/2022 giacché in sede di controllo operato a seguito della suddetta segnalazione da parte di personale militare dipendente, sono emerse discrasie circa l’utilizzo e la gestione delle aree occupate e destinate all’ormeggio delle unità da diporto”. In particolare il comandante del Locamare Casamicciola Raffaele Bove e capo Pietro Iacono sottolineano che “a seguito di verifiche e dagli atti dell’indagine è emerso che l’area esterna del molo di sottoflutto dedicata all’ormeggio dei maxi yacht,, in concessione al Comune di Casamicciola ed alla società Cala degli Aragonesi, risulta gestita dalla società Marina di Casamicciola, società partecipata del Comune di Casamicciola Terme che a sua volta mediante stipula di apposito contratto atipico, ha dato in gestione alla società Ischia Dreams srls con sede a Ischia in via dell’Amicizia 25 numero 3-4 posti barca sul grigliato molo sopraflutto denominato Barocco lato esterno del porto di Casamicciola Terme dal ciglio lato nord ubicato sotto il fanale rosso bitta n. 01 e la bitta piccola n. 09 posta verso la radice del molo per circa metri lineari 70 e metri lineari 100 a mare”.

Il comandante del Locamare, Raffaele Bove

E adesso attenzione al passaggio successivo, decisamente (se necessario) più esplicativo: “La società Ischia Dreams srl occupava e gestiva n. 3-4 posti barca sul grigliato molo sottoflutto denominato Barocco lato esterno del porto di Casamicciola Terme dal ciglio lato nord ubicato sotto il fanale rosso bitta n. 01 alla bitta piccola n. 09 posta verso la radice del molo, per un totale di circa mq 7.000”. La conclusione è decisamente scontata: “Alla luce di quanto precede, emerge un’abusiva occupazione e gestione della suddetta area demaniale da parte della società Ischia Dreams srls e Marina di Casamicciola srl per la gestione ed occupazione di opere non conformi a quanto previsto dalla concessione, in violazione del combinato disposto dagli artt.54 e 1161 del codice della navigazione e dell’art. 24 del relativo regolamento di esecuzione”. Poi la postilla finale: “Si comunica inoltre che di quanto sopra rilevato è stata data tempestiva comunicazione alla competente autorità giudiziaria”. Tradotto, toccherà alla Procura della Repubblica vederci chiaro.

Nello scorso giugno erano andato giù pesante Luigi Mennella che nella sua denuncia evidenziava tra l’altro come “Molti cittadini hanno fatto notare che le magliette e i pantaloncini dei dipendenti della Marina di Casamicciola oltre al logo ed alla scritta della partecipata hanno sul lato opposto un logo diverso con la scritta YSACA che secondo i… benpesanti sarebbe l’acronimo di Y (Yacht) S (Service), A (iniziale del nome) C (iniziale del cognome di un parente diretto di un consigliere e/o assessore) A (Association). Sul retro della stessa maglietta, sempre indossata dai dipendenti di Marina di Casamicciola, vi è il logo di YSACA con scritto tra l’altro ‘pure luxury experience’. Persino le bandiere sono state sostituite con quelle che pubblicizzano YSACA, alla stregua del cambio bandiera avvenuto a Kabul da parte dei talebani. Siamo diventati un paese di conquista spicciola…”. Poi l’architetto spiegava ancora: “Una concessione comunque essa sia, demaniale, marittima o terrestre, non può mai essere data in sub concessione né direttamente né con un contratto di fitto simulato, registrato o non; per il sub affidamento di una concessione demaniale marittima è necessaria la previa autorizzazione dell’ente concedente; i soggetti terzi rispetto ad una concessione demaniale marittima non possono gestire alcuna attività senza l’autorizzazione dell’autorità competente; non può verificarsi il caso di una sub concessione o pseudo tale, di un ente pubblico a un soggetto privato, per l’ovvia considerazione che il soggetto pubblico dovrebbe scegliere il subentrante in esito a procedura comparativa ad evidenza pubblica”. Considerazioni ritenute merito di indagine e verosimilmente anche di un’appendice delle stesse.

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