Gaetano Colella: «Votate Del Deo per garantire la governabilità del paese»
FORIO – È stata probabilmente una delle persone che maggiormente ha sostenuto Francesco Del Deo nei mesi che hanno preceduto il voto del 10 giugno. Ci riferiamo, ovviamente, a Gaetano Colella, promotore di “SìAmo Forio”, una delle nove liste che hanno sostenuto la ricandidatura di Francesco Del Deo. In un post pubblicato sulla propria bacheca Facebook, l’ex sindaco di Forio ha esortato i cittadini di Forio a votare l’ex democristiano per garantire la governabilità del paese. «Foriani, il 24 giugno prossimo nel ballottaggio per la scelta del sindaco di Forio, o si vota Francesco Del Deo che significa la sicura governabilità avendo in consiglio la maggioranza dei consiglieri comunali eletti con il voto del 10 giugno scorso, oppure se si vota l’altro candidato si sceglie la sicura ingovernabilità oppure la sicura venuta del commissario prefettizio, non avendo quest’ultimo la maggioranza dei consiglieri comunali in consiglio. Questo è quello che dice la legge. Tutto il resto è storia da bar».
Non si è lasciata attendere la riposta di uno dei candidati di Stani Verde, Gerardo Carneglia, che ha scritto: «Il 24 chi vince al ballottaggio avrà la maggioranza, non continuate a dire bugie! Perciò foriani, se volete continuare a vedere Forio così votateli, se siete stanchi votate Stani Verde e mandiamoli tutti a casa!». Replicando a Carneglia, Colella ha ribadito con forza il concetto precedentemente espresso. «Questa è la legge. Tutto il resto sono solo tentativi per imbrogliare le carte per paura che la gente il 24 giugno prossimo vada a votare compatta Del Deo scegliendo una sicura governabilità avendo Del Deo la maggioranza dei consiglieri in consiglio comunali eletti con il voto del 10 giugno scorso e per evitare il rischio della sicura venuta del commissario prefettizio se dovesse essere eletto l’altro candidato sindaco che non ha la maggioranza in consiglio comunale a Forio. Questo deve sapere il popolo – ha chiosato Colella – non notizie che contribuiscono a buttare il Comune in un burrone, e cioè la sicura venuta del commissario prefettizio».
