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GB Castagna: “Resto il sindaco della gente”

Di Francesco Ferrandino

Il 25 maggio ricorrerà il secondo anniversario della Sua elezione alla guida del Comune di Casamicciola. Prima di addentrarci nei “meandri” della politica locale, ci può tracciare un bilancio di questa esperienza dal punto di vista umano?

«Quando ci si trova a ricoprire una carica come la mia, si viene a conoscenza di varie situazioni che prima erano completamente ignote, e parlo proprio dal punto di vista umano. Molti cittadini mi chiedono aiuto, desiderano un parere, oppure più semplicemente vogliono una semplice e amichevole parola di conforto. E questo mi fa piacere e mi lusinga, perché significa che il sindaco non è visto come una fredda istituzione bensì come un punto di riferimento umano, a cui chiedere consiglio per questioni molto delicate, cosa che accade anche nella mia professione di docente: i ragazzi si rivolgono a me ritenendomi in grado di poter dare loro una mano.  Sono quindi davvero onorato della considerazione che diversi concittadini hanno di me».

Quali sono i risultati che pensa di aver raggiunto fin qui con la sua amministrazione e quanto ancora c’è invece da portare a compimento?

«Io non sono mai soddisfatto di quello che faccio, perché in ogni campo si può sempre migliorare. Anche parlando dei risultati della mia amministrazione, non possiamo affatto avere la presunzione di dire che “abbiamo fatto tanto”, perché il Comune ha molti problemi, e quelli più pesanti sono ancora irrisolti: mi riferisco alla sanità, alla depurazione, al traffico. Problemi che tutte le amministrazioni dell’isola devono necessariamente affrontare. Se invece parliamo della gestione ordinaria, ovviamente abbiamo affrontato e risolto varie questioni. Tuttavia non sono ancora soddisfatto, questo è sicuro. Noi comunque ce la mettiamo tutta. Quello che ho notato è che tutto l’arco consiliare, maggioranza e minoranza, è composto da persone che hanno capito che è inutile andare avanti con sterili litigi e con politiche ostruzionistiche o di contrapposizione, e che solo una politica propositiva con critiche costruttive potrà giovare al paese: tale maturità e consapevolezza da parte di entrambi gli schieramenti mi fa ben sperare per affrontare i problemi con maggiore sicurezza e raggiungere anche gli obiettivi più difficili».

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Tra poco si voterà il bilancio, pare ci sia stata non poca fatica per far quadrare i conti…

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«È vero, è costata molta fatica, innanzitutto perché siamo consapevoli della situazione pregressa: Casamicciola sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia dal punto di vista economico-finanziario. Abbiamo messo mano ad alcune situazioni che si protraevano da troppo tempo e che oggi, sia per la nuova normativa entrata in vigore, sia perché siamo in pre-dissesto, dobbiamo risolverle in ogni caso. La nuova legge sull’armonizzazione dei bilanci ha imposto una notevole attenzione sulle entrate e sulle uscite. Siamo stati molto più oculati rispetto al passato per ottemperare ai dettami di tale normativa».

In questi due anni che rapporto c’è stato con gli altri sindaci isolani quando si è trattato di affrontare determinati problemi?

«Quei buontemponi dei sindaci isolani mi prendono sovente in giro dicendo che io sono l’ultimo democristiano ancora sulla scena politica, perché sono “ecumenico” e cerco di mediare tra le parti, una circostanza che essi giudicano alquanto strana, vista la giovane età.  In ogni caso, è vero che io non cerco di prevaricare sui miei omologhi degli altri Comuni, che considero tutti alla pari, egualmente degni di rispetto. Credo che essi lo abbiano compreso. In tal modo il rispetto reciproco ci permette di collaborare senza attriti».

La maggioranza è sempre salda e coesa? Ogni tanto si parla di qualche frizione interna…

«Guardi, io non vedo frizioni. Se invece parliamo di dibattiti e di confronti  su diversi punti di vista, allora dico che si tratta di normali e persino necessarie dialettiche interne che permettono di arrivare ad elaborare e a scegliere la soluzione migliore. Come spesso ripete l’assessore Ignazio Barbieri, non dobbiamo cercare una soluzione momentanea, bensì trovare la giusta impalcatura che sia in grado di radicare la soluzione nel territorio, in modo tale che essa non venga spazzata via dalle prime contrarietà ma che al contrario possa essere portata avanti con progressivi irrobustimenti. Un atteggiamento che denota la grande maturità dei consiglieri della mia compagine, che anche in presenza di vedute diverse denotano comunque notevoli qualità personali e voglia di contribuire al miglioramento del paese, come il nostro Presidente del consiglio, dott. D’Ambrosio, persona eccezionale che ha anche guidato Casamicciola, o come il mio vicesindaco, forte di una esperienza politica ultradecennale. Ma anche gli altri non sono da meno: l’assessore Anna Lucia Miragliuolo, sempre impegnata nelle problematiche sociali; Stani Senese, un ingegnere sempre molto razionale nell’affrontare i problemi e nell’individuare il rimedio più efficace; il grande lavoro dell’assessore Nunzia Piro in vari settori dell’azione amministrativa;  Angela Di Iorio, che porta avanti una linea di programmazione nell’edilizia sempre al passo coi tempi; Loredana Cimmino, assessore al bilancio, sempre attenta all’efficienza e al miglior impiego delle risorse in relazione agli obiettivi; lo stesso Ignazio Barbieri, che con la sua esperienza è sempre in grado di dare una mano decisiva a tutti gli elementi della compagine, di cui sono orgoglioso, così come resto orgoglioso dell’appoggio che tuttora mi danno Gianfranco Mattera, Roberto Monti, Agostino Iacono e Antonio Carotenuto. Tutti elementi comunque a stretto contatto della maggioranza. La forza di un sindaco non è data dalla sua carica formale, ma da coloro che sono subito dietro e che gli conferiscono il consenso e la sicurezza necessarie al difficile compito di amministrazione».

Che cosa può significare per Casamicciola e per i suoi cittadini aver finalmente deciso di chiudere la partita legata ai condoni?

«Quella dei condoni è una partita tuttora aperta. La nostra delibera cerca di dirimere una problematica epocale che ha prostrato l’intera comunità. Sono due le facce della questione: la prima è il desiderio di chiudere una stagione dando la possibilità a tanti cittadini che da quarant’anni attendono l’eventuale sanatoria della propria abitazione. L’altro aspetto è il ritorno economico per le casse comunali: non bisogna pensare solo agli oneri concessori o al danno ambientale, ma al fatto che si potrà finalmente pensare a piccole modifiche sugli immobili, finora impossibili se non c’è la concessione. Un impedimento che provoca anche mancati introiti al Comune. Spesso questa problematica è balzata agli onori della cronaca nazionale per fatti drammatici, ma in realtà i cittadini attendono una risposta, e questo è compito della politica. Noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, fa parte dei nostri doveri, ma i semplici cittadini devono essere liberati da questa immane e logorante incertezza, dove non si può modificare nemmeno una finestra altrimenti si viene tacciati di abusivismo. È un’ingiustizia sostanziale, a cui in passato contribuirono anche le amministrazioni con la loro latitanza».

Negli ultimi due anni gli appuntamenti e i grandi eventi, sono riusciti a trasformare il Comune da Cenerentola dell’isola a epicentro della stessa?

«Il Comune ha organizzato molti eventi in questo biennio, con ottimi riscontri in termini di gradimento. Va posto in rilievo che noi abbiamo varato la relativa delibera un anno prima, cosa che faremo anche quest’anno in vista della stagione successiva. Sono dell’avviso che gli spettacoli non devono essere visti come un qualcosa di episodico, ma devono avere una continuità. Le risorse economiche vanno utilizzate in modo programmatico. È fondamentale conoscere con mesi e mesi di anticipo il programma degli eventi, per far sì gli albergatori e gli operatori turistici possano “vendere” un evento in modo adeguato, che si consolida col passare degli anni, conferendo sempre maggiore lustro al paese nella sua interezza, che finalmente potrebbe godere di una stagione turistica adeguatamente programmata».

In cosa si concentrerà l’attività della sua maggioranza negli ultimi tre anni?

«Sicuramente la risoluzione del problema di Marina di Casamicciola e del Capricho, e poi il risanamento definitivo del Comune. Abbiamo definito i debiti fuori bilancio, stabiliti da sentenze ormai passate in giudicato, in alcuni casi anche da oltre vent’anni, e che gravano in modo preoccupante sulle casse comunali. Sarà difficilissimo, anche perché la pianta organica è sottodimensionata».

Il clima a Casamicciola è sempre velenoso, con continue polemiche tra maggioranza e minoranza, alle volte anche eccessive. Perché questo Consiglio non riesce a trovare un minimo di “pace”?

«Io non la vedo in questi termini. A volte voi giornalisti tendete a rimarcare le espressioni un po’ “infelici” che talvolta scappano ai consiglieri, ma tutto ciò secondo me è quasi normale. Intendo dire che questa dialettica è presente in ogni consiglio comunale, direi fisiologica. Non dico che sia un bene (non sono certo un autolesionista), ma credo che talune “intemperanze” siano anche segno di genuina passione civica. L’optimum sarebbe quello di arrivare alle migliori soluzioni per il paese, laddove a tali soluzioni si giunga in maniera condivisa da maggioranza e opposizione».

Cosa si sente di dire, in conclusione, ai suoi concittadini casamicciolesi?

«A miei concittadini devo tantissimo: essere un punto di riferimento per la gente comune mi riempie di orgoglio, anche perché non sono un sindaco “di palazzo”, ma di strada, e soprattutto sono il sindaco di tutti, non soltanto di chi ha votato per la mia compagine: non ho mai fatto sciocche distinzioni del genere. Il più bel riconoscimento l’ho infatti avuto da una persona che non mi aveva votato. Mi avvicinò un giorno dicendomi: “Ti avevo giudicato male: tu sei un bravo guaglione”. Per me, una soddisfazione immensa».

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