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Genesis, riassunto un dipendente: l’ombra del metodo figli e figliastri

ISCHIA. Per adesso è soltanto un’indiscrezione, nel senso che non vi è nulla di ufficiale. Ma al netto di ogni considerazione, le voci di dentro che arrivano da ambienti bene informati danno la cosa ormai per fatta. Uno dei quattro dipendenti che furono licenziati dalla società Genesis, Raffaele Esposito, sarebbe sul punto di essere riassunto dalla società partecipata. Lo si evince dalle risultanze di un ricorso vinto dal lavoratore ma per la verità da parte di una volontà esplicita da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco Enzo Ferrandino. Il dipendente, infatti, si era rivolto al giudice del lavoro per far valere le proprie ragioni dopo essere stato messo alla porta, facendosi rappresentare dall’avv. Catello Ruopoli. La sentenza, secondo quanto si apprende, gli è stata favorevole nel senso che all’azienda che aveva emesso il provvedimento nei suoi confronti erano state lasciate due opzioni: reintegrare l’Esposito nell’organico o corrispondergli nove mensilità a titolo di “buonuscita”. La logica, ovviamente, avrebbe voluto che si seguisse la prima strada, dal momento che era stato deciso di non avvalersi più delle prestazioni lavorative dell’uomo. Pare invece che si percorrerà la seconda, quella cioè del reinserimento all’interno della pianta organica.

Il fatto, ovviamente, difficilmente potrà passare inosservato e/o sotto silenzio. Non può essere sottaciuto, infatti, un aspetto fondamentale che conduce dritti a un quesito: fermo restando che di questi tempi non si può che essere contenti che una persona ritrovi il posto di lavoro, e noi siamo i primi, che fine faranno gli altri tre? La domanda non è di poco conto, perché è chiaro che il sindaco Enzo Ferrandino e la classe politica che regge le sorti del Comune di Ischia rischierebbero inequivocabilmente per passare come quelli che fanno “figli e figliastri”. Se poi dovesse corrispondere al vero la voce secondo la quale il dipendente prossimo al reintegro sia un “fedelissimo” del gruppo “sciarappa”, rappresentato nella civica assise dal consigliere Luca Montagna, allora potremmo anche provare a delineare – con quel pizzico di malizia che nel momento dell’analisi politica ahinoi non può e non deve mancare – i contenuti della storia.

Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina e ovviamente non mancherà chi sostiene che presumibilmente il “lascia passare” potrebbe anche rappresentare una sorta di contropartita all’esponente politico. Una cortesia, insomma, da non sottovalutare in un momento come quello attuale in cui comunque la maggioranza dal punto di vista numerico non è certo al top, tutt’altro. La vicenda in questione, per la cronaca, risale al giugno del 2015, quando insieme allo stesso Esposito furono licenziati Roberto Rando, Marina Agrella e Antonello Di Meglio. All’epoca era sindaco facente funzioni Carmine Barile e la vicenda destò ovviamente non poche polemiche: si parlò della necessità di ridimensionare i costi della partecipata, che però di lì a poco, tanto per dirne una, avrebbe assunto un consulente contribuendo ad accrescere ombre e sospetti su una vicenda dai contenuti francamente poco chiari. E che oggi vive un nuovo capitolo.

Gaetano Ferrandino

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