CRONACA

Gennaro Pascarella nuovo vescovo di Ischia. Unita la diocesi di Pozzuoli con quella isolana

Papa Francesco ha nominato monsignor Gennaro Pascarella vescovo di Ischia e ha unito “in persona Episcopi” le diocesi di Pozzuoli e Ischia.

La notizia è stata data dalla sala stampa vaticana oggi sabato 22 maggio, alle ore 12, ed è stata contemporaneamente comunicata da monsignor Pascarella al vicario generale, ai vicari episcopali, ai vicari foranei, al Collegio dei consultori e al clero della curia puteolana, tutti convocati nella sala Laurentiana a Pozzuoli.

Monsignor Pascarella ha inviato un saluto ai presbiteri, alle consacrate e ai consacrati, alle sorelle e fratelli tutti della Chiesa di Dio che è in Ischia.

«Mi è stato chiesto di “uscire” di nuovo – ha sottolineato –, di “andare oltre”, di essere anche Vescovo di Ischia. Nella mia vita ho cercato costantemente di comprendere la volontà di Dio su di me e di aderirvi, anche quando metteva a soqquadro i miei progetti…

Già da seminarista ho imparato che alla volontà di Dio bisogna aderire “sempre, subito e con gioia”. È questa la “tensione” che mi accompagna ancora oggi…

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Nel profondo rispetto e valorizzazione di tutto ciò che Dio ha compiuto nella Chiesa di Dio che è in Ischia e della sua storia siamo chiamati a camminare insieme».

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Operare insieme un discernimento sui passi da fare, partendo dall’ascolto e puntando al dialogo. Questo l’auspicio del presule: «Il discernimento ha bisogno di pazienza, umiltà, fedeltà, apertura, ascolto della Parola di Dio e dei segni dei tempi, fiducia nella presenza e nell’assistenza dello Spirito Santo. Ci affidiamo a Lui – domani è Pentecoste – perché ci aiuti a comprendere e a realizzare la volontà di Dio, che è sempre per il nostro bene…

È importante porre i passi giusti in questa fase importante della nostra Chiesa. Consapevole della mia età ho chiesto un aiuto, che mi è stato promesso, perché voglio dedicare a voi tempo ed energie».

Il vescovo ha invocato l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa e dei Santi Patroni, Santa Restituta e san Giovan Giuseppe della Croce, pregando affinché il Signore “colmi delle sue benedizioni, in particolare coloro che soffrono le conseguenze della crisi pandemica, che ha evidenziato e accresciuto una crisi sociale, educativa, culturale e anche di fede”.

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