CULTURA & SOCIETA'

A Salvatore Di Liello il Premio “Fernand Braudel”

Il conferimento il prossimo 18 novembre a Napoli, il riconoscimento per le pubblicazioni legate a Procida e Campi Flegrei

Sarà conferito a Salvatore Di Liello il “Premio di Cultura Mediterranea 2022 – Fernand Braudel” per il pluriennale contributo scientifico fornito con ‘Studi, ricerche e pubblicazioni sull’architettura, ambiente e paesaggio mediterraneo di Procida e Campi Flegrei’ nella sua qualità di professore di Storia dell’architettura nell’Università di Napoli Federico II. Il premio, intitolato allo storico del pensiero mediterraneo Fernand Braudel, spiega Italo Abate, presidente di Ambiente e Cultura Mediterranea, “ha una sua specificità di carattere mediterraneo ed è destinato ad incidere positivamente sulla conservazione e consolidamento della cultura dell’area nonché per sostenere la crescita culturale dei territori di storia mediterranea”. La cerimonia si svolgerà nella “Sala Rari” di Palazzo Gravina a Napoli il 18 novembre (ore 10). Sarà introdotta da una Narratio Mediterranea e da un incontro di studio su Procida, Ischia e Capri. Il mito dell’architettura mediterranea.

Salvatore Di Liello

Parteciperanno Matteo Lorito, rettore della Federico II, Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura (UniNa), Andrea Maglio, direttore del Centro interdipartimentale di ricerca BAP (UniNa), Maria Grotta, vicepresidente di Ambiente e Cultura Mediterranea. La Narratio Mediterranea sarà svolta da Cesare Azan, già docente di Lettere classiche, Scuola Militare Nunziatella e da Carlo Di Lieto, Università Suor Orsola Benincasa. Al seminario di studio parteciperà un team di professori dell’Università Federico II: Alfredo Buccaro, Alessandro Castagnaro, Salvatore Di Liello, Fabio Mangone, Adele Picone, e Pasquale Rossi dell’Università Suor Orsola Benincasa.
    L’evento sarà concluso da Italo Abate che consegnerà il premio a Salvatore Di Liello. “Poche culture al mondo possono includere una elevata densità storica degli eventi, una eterogeneità e complessità dell’interazione sociale e una convivenza tra le tre grandi religioni monoteiste. Questo insieme costituisce il fertile humus in cui si è sviluppato l’uomo mediterraneo che ha prodotto la cultura occidentale con le sue molteplici espressioni di vita, di armonia e bellezza che si intendono conservare e valorizzare” dice Abate.

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