«Credo sia unanime la posizione degli italiani: con questa storia dei colori ci abbiamo capito ben poco tutti quanti, i cittadini come gli amministratori. Io, ad esempio, mi sono ritrovato ad annunciare sui social di essere pronto a scrivere agli enti preposti, sì da consentirci la libera mobilità nel perimetro isolano, salvo poi essere smentito trenta minuti dopo dal discorso del Premier, che assegnava alla nostra Regione il colore “giallo”. E come me, molte attività commerciali, soprattutto bar e ristoranti, sono stati tratti in inganno, svuotando i propri frigoriferi e liberando le proprie dispense. C’è stata una cattiva comunicazione, che ha esasperato ulteriormente il nostro clima di incertezza quotidiano. Ma così non va bene, perché già la nostra cittadinanza è stressata dall’emergenza economica-sanitaria. Il Governo avrebbe dovuto smentire tutte le “deduzioni cromatiche” della stampa che circolavano in questi giorni, circostanza che ci ha indotti a prendere decisioni erronee. Altresì mi rendo conto della difficoltà del momento quindi, senza ulteriore polemica, guardo già avanti, a ciò che la mia amministrazione può fare per la nostra comunità. Pertanto, nel mio piccolo, faccio un invito ai Sindaci: costituiamo una cabina di regia isolana per affrontare assieme questa situazione emergenziale, così da avere anche un unico volto innanzi alle istituzioni regionali e nazionali. Una cabina pronta a coinvolgere associazioni di categoria, comitati, la Chiesa, onlus e soprattutto i nostri giovani. Lacco Ameno c’è e ci sarà, perché in queste situazioni non c’è ideologia, partito o inimicizia politica che tenga: siamo tutti sulla stessa barca, o si rema tutti assieme o si affonda. E i nostri isolani meritano unità, non beghe e “tarantelle” territoriali».
