CRONACA

La villa del boss Avagliano destinata ai disabili, arrivano i fondi

La Regione Campania ha concesso al Comune di Ischia un finanziamento di oltre 63mila euro per realizzare il progetto che era stato presentato dall’ente di via Iasolino

Assegnato al Comune di Ischia un finanziamento di 63.997,65 per il progetto di riutilizzo di beni confiscati. Il progetto presentato dal Comune isolano si è classificato terzo (su 20 Comuni che hanno ottenuto i fondi) con un punteggio di 75. L’ente ha partecipato all’avviso pubblico denominato “Legge Regionale del 16 aprile 2012, n. 7 e ss.mm.ii. Avviso pubblico a favore dei Comuni per il finanziamento di progetti di riutilizzo di beni confiscati – annualità 2020” approvato con decreto dirigenziale n. 16 del 06/08/2020. «Si tratta – ha detto con entusiasmo il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino – dell’appartamento ubicato a via Venanzio Marone che abbiamo intenzione di destinare ad associazioni che operano nell’ambito di finalità sociali per portatori di handicap».

Ed infatti a fine ottobre la giunta municipale guidata dal sindaco Enzo Ferrandino ha deliberato la partecipazione all’avviso pubblico regionale per destinare ad altro utilizzo un bene confiscato alla camorra. L’avviso pubblico relativo allo stanziamento di risorse di un “Fondo Unico per i Beni confiscati” prevede esplicitamente che gli enti locali “possono presentare istanza per il finanziamento di azioni finalizzate al recupero ed alla rifunzionalizzazione di beni immobili confiscali, trasferiti al loro patrimonio indisponibile e compresi nell’elenco pubblicato sul sito del Comune ai sensi dell’art. 48 comma 3 lettera c) del decreto legislativo 159/2011, da destinare ad attività istituzionali sociali/produttive” e si aggiungono anche gli interventi di valorizzazione e recupero che sono ammessi e tra questi si legge: “Alla realizzazione di spazi di co-working per iniziative innovative promosse dai giovani (hub, innovatori sociali, ecc.), nonché spazi per l’inclusione lavorativa di giovani, disoccupati e di soggetti svantaggiati attraverso percorsi educativo-formativi e di tirocinio”.

Così il Comune aveva dato incarico all’architetto Lia Baldino di redigere un progetto relativo al restyling di un’immobile da destinare ad una nobile finalità e cioè a centro di accoglienza per soggetti diversamente abili. Le opere prevedono un costo di circa 78mila euro, di cui il 20% (per l’esattezza 15.999,40) a carico dell’ente di via Iasolino e la restante quota della Regione Campania. Responsabile unico del procedimento è stato nominato l’architetto Aniello Ascanio. L’immobile in questione è una villa confiscata diversi anni fa alla criminalità organizzata, che è ubicata in via Venanzio Marone e dunque nel pieno centro di Ischia, e che tornò prepotentemente agli onori della cronaca nell’estate 2016. L’immobile in questione era stato confiscato e posto sotto sequestro nel lontano 2011 (provvedimento che fu oggetto di ricorso con confisca però confermata in tutti i gradi di giudizio) in quanto proprietà di Giuseppe Avagliano, alias o’ Magazzese, che aveva costruito con la propria attività malavitosa una discreta fortuna.

Da quel momento però l’abitazione rimase sempre incustodita e così quattro anno fa un ventenne napoletano appartenente ad una famiglia collegata al clan Giuliano di Forcella fu incredibilmente beccato dai carabinieri della Compagnia di Ischia mentre in quella casa a pochi passi dalla spiaggia stava tranquillamente trascorrendo le sue dorate vacanze estive. Il ragazzo, nipote dell’ex proprietario intanto in carcere ne usufruiva come meglio credeva e faceva sfoggio del lusso che caratterizzava il suo soggiorno sull’isola verde anche sui social, con una sfacciataggine davvero da guinness dei primati. Con lui, nel bene confiscato, si erano trasferiti temporaneamente anche amici e donne che si davano alla pazza gioia tra ristoranti, serate in discoteca, uscite in barca e il contorno di droga per dare quel pizzico di “brio” alle serate. Movimenti che però misero in moto i militari dell’Arma, all’epoca guidati dal capitano Andrea Centrella che effettuarono un blitz nella casa incriminata dove tra l’altro furono rinvenuti 30 grammi di hashish.

Per il 20enne “rampollo” scattò la denuncia all’autorità giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti ma soprattutto per occupazione abusiva di stabile sottoposto a confisca da parte dello stato. Dopo il finanziamento regionale ottenuto, il Comune di Ischia dovrà provvedere, attraverso un avviso pubblico, ad individuare l’associazione a cui destinare l’immobile di via Venanzio Marone. Ma questo non è l’unico bene confiscato alla criminalità organizzata e trasferito nella disponibilità del Comune di Ischia. Ce ne sono altri due. Il primo è sempre ubicato in pieno centro, è un appartamento di 60 metri quadrati circa ed è situato a Via Alfredo De Luca all’interno del Parco dei Pini ed è una proprietà appartenuta ad Antonio Giuliano assegnato con decreto del tribunale di Napoli che risale al 2 ottobre 1995. L’appartamento, per la cronaca, è stato poi destinato ad alloggio per una famiglia senza tetto. Nel 2016, poi, il Comune di Ischia si è visto assegnare sempre con decreto del Tribunale un altro immobile da destinare a finalità sociale ma è temporaneamente occupato da un nucleo familiare.

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