CRONACA

Aereo scomparso, adesso parla Giada De Blasio

La figlia dell’armatore il cui ultraleggero si sarebbe inabissato nelle acque tra Forio e Ventotene chiede rispetto per il dolore della famiglia e respinge al mittente indiscrezioni e illazioni circolate, su tutte quella dell’allontanamento volontario

Quell’ultimo avvistamento nei cieli tra Forio e Ventotene, dove per la cronaca si registrò anche l’ultimo aggancio con la cella del suo telefono cellulare. Poi il silenzio, accompagnato da giorni di ricerche frenetiche senza che però non si trovasse traccia né del velivolo né tantomeno del suo conducente. La vicenda, nota a tutti, è quella relativa alla scomparsa dell’armatore Vincenzo De Blasio, che era decollato da Castelvolturno con un ultraleggero per quello che avrebbe dovuto essere un semplice volo di controllo per verificare la funzionalità dei carrelli. Ma alla base De Blasio non sarebbe più tornato. Da allora sono diverse le ipotesi che sono state formulate, alcune anche romanzesche e fantasiose. Adesso, a distanza di ormai un mese da quella drammatica domenica 15 ottobre, esce allo scoperto con una nota diffusa agli organi di stampa la figlia dell’armatore, Giada De Blasio, che fa chiarezza su tutto, comprese una serie di illazioni.

Scrive la De Blasio: “Sono trascorsi 28 giorni da quando mio padre, Enzo de Blasio, è scomparso a bordo del suo aereo. Per la nostra famiglia sono stati 28 giorni e 672 ore dove si sono susseguiti diversi sentimenti, dalla speranza al dolore e all’angoscia. Sentimenti che abbiamo cercato di affrontare con dignità e onore, come mio padre ci ha sempre insegnato e senza esternazioni pubbliche. Abbiamo finora assistito in silenzio alle notizie riportate dai giornali,  che hanno immediatamente e giustamente divulgato la notizia, sia per la sua notiziabilità e per il suo interesse pubblico, sia per la dinamica e perché la vicenda di cronaca vedeva coinvolto un personaggio ben noto in città. Riteniamo di interrompere il silenzio stampa, per esternare tutto il nostro disappunto per alcune presunte ‘indiscrezioni’ riportate dai media. Sono comparsi, su  alcune testate, articoli che parlano di ‘messaggi inviati alla figlia’ e fantasiose ipotesi di ‘un allontanamento volontario’ nonché di un ‘cambio di vita’ e supposizioni che raccontano di ‘spiagge tropicali in Sudamerica e cocktails’. Indiscrezioni che riteniamo lesive dell’ onorabilità di nostro padre e della nostra famiglia, che ci colpiscono in un momento di dolore e che non sono suffragate da alcun fondamento”. 

Poi la figlia del 72enne armatore prosegue: “Chiediamo ai professionisti dell’informazione di fare il loro lavoro con rispetto, professionalità e il tatto che si deve in vicende così delicate, come del resto indicano le tante carte deontologiche che i giornalisti sono tenuti ad osservare. Riservandoci di agire per vie legali qualora venissero diffuse ulteriori notizie diffamatorie e non veritiere, riteniamo di dover fare chiarezza. Non c’è stato alcun messaggio da parte di mio padre quella mattina, soltanto un tentativo di contatto telefonico, non andato a buon fine per problemi di connessione della linea, o forse perché il destino così ha voluto. Al momento non abbiamo alcuna notizia, nessuna novità su probabili ritrovamenti che risultano sempre più ardui perché la zona dove si presuppone un ammaraggio è profonda più di 1.500 mt. Stiamo vivendo nel dolore della perdita di un padre e di un nonno, cercando di trovare anche noi delle risposte, in un’ attesa logorante. Chiedendo nuovamente rispetto per la nostra famiglia e per nostro padre, rispediamo al mittente tutte le vergognose ipotesi di allontanamento volontario, in quanto  la sua ragione di vita era sua nipote Viola, senza la quale non avrebbe avuto ragione di vivere”.

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