CRONACAPRIMO PIANO

«Nessuna centralina sull’isola per registrare la qualità dell’aria», la denuncia di Legambiente

Un 2019 all’insegna della Mal’aria per nove città campane che restano intrappolate sotto la cappa grigia dello smog con rischi per la salute delle  persone

In Campania – evidenzia Legambiente – sono state 9 le città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo), con un lieve miglioramento rispetto al 2018 quando furono 13 le città campane malate di smog. Le polveri sottili colpiscono soprattutto la provincia di Napoli: secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, la maglia nera con il record di sforamenti è per San Vitaliano con 115 sforamenti, uno ogni tre giorni; segue Pomigliano D’Arco dove i giorni di superamento sono stati ben 82; chiude il podio Nocera Inferiore con 72 sforamenti. Per quanto riguarda le città capoluogo di provincia a superare nel 2019 la soglia di polveri sottili consentita per legge è stata solo Napoli (centralina Ferrovia) con 36 giorni di superamento dei limiti di legge.

Le altre città campane fuorilegge sono Casoria (Na) con 46 giorni, Aversa (Ce) con 68 giorni; Volla (Na) con 58 sforamenti; Acerra (Na) con 64 sforamenti e San Felice Cancello con 46. Sforamenti che si traducono in problemi di salute, costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi: secondo l’Air Quality Report 2019 dell’Agenzia europea per l’ambiente (dati 2016) in Italia le morti precoci per particolato fine PM2,5 sono almeno 58.600. Senza contare che in Italia i costi collegati alla salute derivanti dall’inquinamento dell’aria si stimano fra i 47 e i 142 miliardi di euro. Dati che descrivono ancor di più l’urgenza di politiche concrete di miglioramento della qualità dell’aria. “Come ribadiamo da anni non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale per liberare le città dalla cappa dello smog – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania -. In questo è fondamentale il ruolo della Regione nel predisporre piani e misure oltre a nuovi fondi da destinare a progetti innovativi per definire un’efficace e integrata azione antismog che cambi radicalmente trasporti, produzione di energia, agricoltura, industria ed edilizia. Accanto alla politica regionale, le amministrazioni comunali devono avere più coraggio, essere meno timorosi nell’applicare nuove concrete ed efficaci politiche di mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Prioritario – conclude il presidente di Legambiente Campania – è investire su uno svecchiamento del parco autobus, puntando su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa, senza dimenticare la riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”. Sulla qualità dell’aria nelle nostre città Legambiente Campania è impegnata nel progetto europeo AIR-HERITAGE. Il progetto Air Heritage del Comune di Portici è stata l’unica proposta italiana a vincere il III bando europeo “Azioni Urbane Innovative” UIA. Con Air Heritage viene perseguita la riduzione del 20% delle particelle sottili (PM10) e ultrasottili (PM 2,5), di NO2 (Diossido di Azoto), CO (Monossido di Carbonio) e O3 (Ozono), l’aumento di 1.000 utenti di E-bike sharing, la diffusione del pedibus nel 75% delle scuole elementari, il 20% di aumento di bambini che raggiungono la scuola a piedi. Misure da sperimentare nella città di Portici ma che potrebbero essere moltiplicate in altre città campane per migliorare la qualità dell’aria con l’aumento dei servizi e il protagonismo dei cittadini.

La qualità dell’aria sull’isola di Ischia

Legambiente Campania lancia l’allarme: “Il 2019 è stato un anno nero per lo smog in Campania”. Partendo dai dati dell’Arpac- agenzia regionale per l’ambiente della Campania – l’associazione ambientalista ha analizzato lo stato di salute delle città per ciò che riguarda lo smog. “A Ischia non abbiamo dati”, denuncia Maria Teresa Imparato presidente di Legambiente Campania. E continuando: “La nostra analisi parte dai dati rilevati dalle centraline dell’Arpac che, purtroppo, sono assenti sull’isola”. In nessuno dei sei Comuni, infatti, è installato alcun dispositivo. “In mancanza di questi dati non possiamo analizzare scientificamente la qualità dell’aria”, continua la presidente di Legambiente. E continua: “Le centraline in Campania non sono tantissime. L’Agenzia regionale ha bisogno di più strumenti e risorse per monitorare l’aria delle città della Campania più a rischio. Tra queste, certamente, c’è l’isola di Ischia per la presenza dei porti. A Napoli, ad esempio, l’area del porto quest’anno non ha sforato. Storicamente, però, è una delle centraline che sfora di più a causa del traffico marittimo”. E continua la presidente di Legambiente Campania: “La classe politica isolana dovrebbe sollecitare la Regione Campania affinchè siano installate le centraline.

E se non è possibile avere una o più centraline fisse, sarebbe opportuno avere, almeno nei periodi di alta stagione turistica, delle centraline mobili che possano misurare la qualità dell’aria”. Dati scientifici, come abbiamo detto, non ce ne sono, abbiamo però dei dati a latere che ci rappresentano la situazione sull’isola di Ischia. “Il dato del rapporto di 1 :1 ovvero del possesso di un veicolo ogni residente – ci spiega Mariateresa Imparato – è allarmante anche se in Italia, specie al Sud è diffuso. In un territorio come quello di Ischia, che è un’isola, ovviamente, le auto sembrano ancora di più. Ben vengano delle iniziative come le ‘Domeniche ecologiche’ o l’istituzione di zone a traffico limitato. Ma queste sono delle piacevoli parentesi che da sole non bastano. Bisogna ragionare in un piano complessivo che deve vedere un investimento in termini di trasporto pubblico, mobilità sostenibile, car sharing e bike sharing. Da ieri, inoltre, i monopattini elettrici sono equiparati alle biciclette: un’opportunità che dovrebbe essere colta anche dagli isolani. Auto, bici e monopattini elettrici potrebbero rappresentare il fiore all’occhiello per Ischia che tornerebbe a diventare l’isola Verde”.  

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