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Un parcheggio, un sequestro, mille ombre

di Marco Gaudini

 

ISCHIA – Colpo di scena nella vicenda dei lavori legati alla realizzazione del Parcheggio de La Siena, cantiere aperto ormai da tempo immemore. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, il dottor Nicola Quatrano, su richiesta del PM il dottor Claudio Basso  ha firmato un decreto di sequestro del cantiere, delegando per l’apposizione dei “sigilli” gli uomini della Capitaneria di Porto di Ischia, guidati dal Comandante, T.v. Alessio De Angelis, congiuntamente a quelli del Corpo Forestale dello Stato. Tra i motivi che hanno indotto l’autorità giudiziaria ad emettere il provvedimento di sequestro dovrebbero esserci gli sversamenti in mare di acqua proveniente da una sorgente termale nel sottosuolo. Oltre all’acqua pare siano stati immessi a mare anche altri liquidi, un mix di acqua  cemento e terra, elemento di risulta dei lavori che si stanno effettuando per la realizzazione delle opere. Su quest’ultimo elemento non vi sono ancora dati certi, anche perché dagli operatori di Polizia Giudiziaria non giungono notizie, e vige il riserbo assoluto, in quanto le fasi di tutta l’indagine sono ancora in corso, e pare addirittura che in queste ore saranno consegnati alcuni avvisi di garanzia.  Nell’area, ricordiamo, dovrebbe sorgere anche una sala polifunzionale. Su questo progetto, abbiamo scritto più volte, facendo emergere nel tempo anche alcune criticità relative proprio alla fase progettuale, in un’area geo-morfologicamente complessa. In questa zona, come detto, dovrebbe realizzarsi un parcheggio pluripiano sotterraneo, su suolo privato, ad opera dalla società “La Turistica Villa Miramare spa”, titolare del permesso a costruire n. 38 rilasciato il 26.11.2010 dal Comune di Ischia. Già dalle prime fasi dei lavori erano emerse alcune criticità a cominciare proprio dall’acqua. Infatti, fu  riscontrata una falda acquifera superficiale che ha creato non pochi problemi ai tecnici del cantiere. I primi tentativi, non ebbero un buon esito, solo dopo un approfondito studio, con l’ausilio di geotecnici di grande fama, si è decise di intervenire con una tecnologia all’avanguardia, per bloccare la risalita dell’acqua. Oltre a questi interventi i tecnici hanno anche previsto la creazione di un tappo di fondo, mediante l’applicazione del “ Jet grouting”. Con  questo termine si definisce l’operazione di iniezione nel terreno di una miscela cementizia, attraverso piccoli ugelli, con pressioni assai più elevate di quelle convenzionali (fino a 600 atm o più) al fine di consolidare i terreni di fondazione o per la formazione di diaframmi (struttura prefabbricata o gettata in opera che viene utilizzata per sostenere scavi artificiali di natura provvisoria o definitiva impedendo lo scivolamento del terreno all’interno dello scavo ndr ). Attraverso queste iniezioni di cemento ad alta profondità, quindi, è stato realizzato il tappo di fondo nella zona dell’auditorium. In quanto il progetto completo dell’opera, oltre ad un grande parcheggio di tre piani, prevede, come detto, anche una vasta area dove sarà realizzato un auditorium. Appena terminate le operazioni per il completamento del tappo di fondo,  sarebbero dovuti iniziare subito i lavori per la realizzazione dell’auditorium. Contestualmente sarebbero dovuti poi intervenire con la tecnologia per bloccare l’acqua nella zona dove sorgerà  l’area parcheggio. Il cantiere era quindi  in piena attività,  con numerosi macchinari al lavoro, per risolvere il problema e recuperare anche il tempo perso in queste operazioni di “bonifica” dell’aera, dell’acqua che fuoriesce dalla falda superficiale. Adesso però è intervenuta la Capitaneria di Porto con il Corpo Forestale dello Stato, a mettere tutto sotto sequestro. Per il momento, quindi, tutto è nuovamente fermo, in una storia, quella di questo parcheggio, che sembra realmente senza fine. Si tratta certamente di un’opera privata, su suolo privato, ma i risvolti sociali di tali lavori non sono trascurabili, e ad oggi, l’azione dell’autorità giudiziaria ha confermato questa teoria. Siamo in un paese garantista, quindi, fino a prova contraria, è giusto aspettare gli esiti delle indagini e degli accertamenti prima di fare affrettate valutazioni, tanto più se consideriamo che i vertici della società costruttrice del parcheggio, sono persone rispettabili con le quali più volte ci siamo confrontati proprio al fine di raccogliere informazioni sulle fasi del parcheggio. Resta il fatto che questi lavori sono partiti con il piede sbagliato e purtroppo non sembrano aver ancora trovato la “retta via”.

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