CULTURA & SOCIETA'

Gioielli in pentola, ottima la prima tra arte e cibo gourmet

A ideare l’elegante format Teresa Sannino: protagonisti l’arte di Mariolino Capuano e i piatti gourmet dello Chef Pierpaolo Giorgio

Quando l’arte sposa l’eleganza in vetrina e si fa convivio tra amici. E’ stato questo il primo episodio di Gioelli in pentola, il format ideato da Teresa Sannino e da Massimo Bottiglieri che, domenica scorsa, hanno aperto le porte della loro gioielleria in C.so Vittoria Colonna a un grande artista ischitano Mariolino Capuano. Le sue opere s’interrogano sull’uomo, sulla vita e, a indagare la sua filosofia, ci ha pensato il giornalista Ciro Cenatiempo che ha introdotto i presenti in un viaggio attraverso l’arte di Capuano famoso per i suoi Pinocchi.

L’arte è poi passata nelle mani, e nelle pentole, dello Chef Pierpaolo Giorgio del Seafront Pasta Bar del Pastificio Di Martino insignito del BibGourmand dalla Guida Michelin in Piazza Municipio a Napoli che, con le sue preparazioni gastronomiche, ha reso il momento ancora più conviviale.Quattro le degustazioni dei primi piatti preparati dallo chef: orzo alla scapece con tataki di tonno, vermicelli cozze, limone e pecorino, margheritine pomodoro giallo, astice blu e la sua bisque e, infine, bucatino spezzato con coniglio all’ischitana.«Gioielli in pentola – ha dichiarato un’elegantissima Teresa Sannino in totalblack – vuole essere il primo salotto culturale a Ischia dove potersi confrontare, pensato con l’obiettivo dichiarato di riaccendere l’attenzione su aspetti della vita che ne accrescono il senso.

E in sintonia con questo obiettivo, durante la serata in collaborazione con la fondazione Operazione Smile Italia verranno donati Tre Sorrisi, che consentiranno a bambini di paesi disagiati di essere operati della malformazione del labbro leporino e guarire completamente. Incrociamo le dita per la prossima serata, ci sarà o a fine agosto o inizio settembre, aspettiamo una risposta dallo chef». A lei la cura di ogni minimo dettaglio, dall’allestimento floreale, tutto rigorosamente in bianco e verde, alle stoviglie come i bicchieri intagliati in cristallo per brindare alla buona riuscita della serata, un tocco di vera classe. «Com’è esporre in una gioielleria? E’un posto come un altro, forse è ancora più interessante: si arriva a più gente, si fanno nuove conoscenze e poi Teresa, la padrona di casa, è stupenda».

Parla così l’artista, Mariolino Capuano, elegantissimo per la serata a lui dedicata. È la vita a fuoriuscire dalle sue opere disposte all’interno della gioielleria come fossero gioielli. «Non dipingo i panorami, i ritratti, io racconto l’uomo e per farlo uso Pinocchio. Quindi sono tutte allegorie, ironie non di un simbolo, perché Pinocchio non è solo quello con il naso lungo, una volta è bravo, un’altra volta cattivo, un’altra ancora è un santo».Sono circa quattro anni che Mariolino Capuano, a causa di un problema di salute, non dipinge più, ma l’animo d’artista non l’ha deposto insieme col pennello. «Da quando non sono stato bene mi sono bloccato. Dipingere non mi manca, non ho la forza e la voglia di riprendere. A esporre, invece, espongo sempre pure a chi viene a casa a prendere il caffè».

Durante la prima parte della serata Ciro Cenatiempo dà del filosofo all’artista che respinge quest’appellativo. «Sono un osservatore del prossimo, di chi mi sta accanto, la filosofia – precisa – viene dopo, eventualmente. Guardo sempre con una certa introspezione psicologica chi mi parla, chi mi sta accanto. Mi piace raccontare, disegno una vignetta pure quando parlo. Cosa preferisco tra parlare e dipingere? Mi piace osservare, il resto viene dopo».Accanto alle sue opere delle didascalie, in una si legge un dialogo tra Einstein e Pinocchio. “Voglio conoscere i pensieri di Dio”, dice il primo al più famoso burattino al mondo che risponde “oggi voglio imparare a leggere, domani imparerò a scrivere e dopodomani a fare i numeri”.Una delle prime opere che balza all’occhio è rappresentata da un feto, un pinocchio che s’intravede tra gli alberi e un’altra forma di vita: un uovo.Poco più in là, c’è un’eventuale attesa: il ventre di una donna diventa un orologio e appeso a un filo c’è sempre lui: Pinocchio. L’ultima domanda all’artista viene quasi spontanea, “Ma voi, vi sentite un pinocchio?”. La risposta è di quelle che spiazza. “Mi sento un uomo con tutte le problematiche,e quindi pinocchio”.

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Foto Franco Trani

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