CRONACA

Una legge contro l’odio non toglie niente a nessuno

Partecipata manifestazione degli studenti dell’Istituto Superiore “Caracciolo – da Procida” scesi in piazza per manifestare il loro disappunto contro l’affossamento del DDL ZAN

L’ultima tappa del lunghissimo iter del disegno di legge contro l’omotransfobia,che prende il nome dal relatore Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico, si è tenuta lo scorso 27 ottobre, quando si è bloccato al Senato. L’Aula di Palazzo Madama, infatti, con voto segreto dei Senatori, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola” che ha fatto saltare l’esame degli articoli ed emendamenti al testo. A favore della tagliola, chiesta da Lega e Fratelli d’Italia, hanno votato 154 senatori, mentre 131 hanno detto no e due si sono astenuti: ad affossare la legge sono quindi 23 voti. Nel novembre del 2020 c’era stata l’approvazione alla Camera dei deputati poi il disegno di legge era giunto in Aula al Senato ed erano state respinte le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, e le tre proposte di sospensiva.

Il testo del disegno di legge contro l’omotransfobia, una proposta che ha acceso il dibattito politico e pubblico in Italia,prevedeva, in breve, che i reati collegati all’omofobia, in base al testo approvato alla Camera nel 2020, venissero equiparati a quelli sanciti dall’articolo 604 bis del codice penale che contrasta il razzismo e l’odio su base religiosa, punendo con la reclusione fino a quattro anni le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Il disegno di legge istituiva anche una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, per promuovere una più diffusa “cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”.

Sull’accaduto gli studenti dell’istituto Superiore Scolastico “F.Caracciolo – da Procida”,venerdì 29 ottobre, con i loro striscioni, slogan e bandiere colorate, hanno invaso le stradine della prossima “Capitale della Cultura italiana” per manifestare il loro disappunto contro l’affossamento del DDL ZAN e con esso ogni speranza di diventare un paese civile,che tutela le minoranze dalla violenza e dal pregiudizio.I ragazzi hanno manifestato,con delicatezza e vigore, il loro pensiero critico che non va interpretato come un libero giorno di evasione dalle attività scolastiche.

Un plauso, comunque la si pensi, a questi giovani cittadini,espressione di una sana e competente gioventù, che rappresentano la speranza di un mondo migliore per l’intera comunità.

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