CRONACAPRIMO PIANO

Giosi chiama, Discepolo risponde

Il sindaco di Casamicciola chiede di differire la presentazione delle osservazioni del Piano Paesaggistico regionale per l’ambito dell’isola d’Ischia con quelle legate al Piano di Ricostruzione al fine di ottenere un logico allineamento. Dalla Regione arriva il nulla osta dell’assessore all’Urbanistica. E intanto continuano le polemiche…

Il sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino chiama, l’assessore regionale all’Urbanistica Bruno Discepolo risponde accogliendo una sacrosanta richiesta del primo cittadino di Casamicciola, che oggettivamente richiamava criteri di logica e di buon senso. Giusto nella mattinata di sabato il primo cittadino termale aveva indirizzato una missiva a Discepolo, al governatore Vincenzo De Luca ed al vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola. Chiaro e diretto l’oggetto: “Richiesta posticipo scadenza presentazione osservazioni Piano di Ricostruzione e allineamento con scadenza presentazione osservazioni Piano Paesaggistico Regionale (PPR) per l’Ambito Territoriale Identitario dell’isola d’Ischia”. Così si esprimeva Ferrandino nella sua nota: “Gent. mo assessore Discepolo, come già richiesto per le vie brevi durante il convegno svoltosi a Ischia lo scorso 27 marzo, con la presente si chiede di posticipare la scadenza per la presentazione delle osservazioni al piano di ricostruzione (prevista per la prossima settimana) allineandola con la scadenza della presentazione delle osservazioni al Piano Paesaggistico Isola d’Ischia (prevista per il prossimo mese)”. Il sindaco di Casamicciola motivava anche le ragioni della sua richiesta, peraltro facilmente comprensibili: “Tale disallineamento – scriveva Giosi Ferrandino nella sua nota – ha creato anche una certa confusione tra i cittadini che hanno la facoltà di presentare osservazioni verso entrambi gli strumenti pianificatori in oggetto. Inoltre, un posticipo e conseguente allineamento consentirebbe all’amministrazione di poter valutare in modo unitario le osservazioni presentate, dato atto che il PdRI e il PPr sono due strumenti che si sovrappongono sul medesimo territorio. Certo di un positivo riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti”.

Le osservazioni giosiane sono state recepite tempestivamente da Discepolo, che proprio nella mattinata di ieri ha risposto alle sollecitazioni casamicciolesi per il tramite del direttore generale del governo del territorio, arch. Alberto Romeo Gentile che ha trasmesso una breve comunicazione non soltanto al sindaco di Casamicciola ma anche alle altre parti interessate ossia i primi cittadini di Lacco Ameno e Forio Giacomo Pascale e Stani Verde, il commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, il vicepresidente regionale Fulvio Bonavitacola e ovviamente proprio l’assessore Discepolo. Oggetto anche in questo caso chiaro: “Piano di Ricostruzione Ischia, ulteriore richiesta di proroga dei termini di osservazioni al Piano”. Nel testo Gentile scrive testualmente quanto segue: “Facendo seguito alla nota del sindaco del Comune di Casamicciola Terme, prot. n. 7347 del 5 aprile 2025, relativa alla richiesta di posticipazione della scadenza per la presentazione delle osservazioni al Piano di Ricostruzione per allinearla a quella prevista per le osservazioni al Piano Paesaggistico regionale per l’isola d’Ischia, d’intesa con l’assessore al ramo ed alla luce delle considerazioni esposte, si ritiene la stessa accoglibile e pertanto se ne propone l’approvazione da parte del commissario straordinario”.

Insomma, missione compiuta per discutere insieme le osservazioni presentate a due strumenti urbanistici entrambi al centro di dibattito e polemiche. Lo era stato il piano di ricostruzione, che era stato rivisto dopo che De Luca in persona aveva dovuto svolgere attività di mediazione per l’ira dei sindaci del cratere (Ferrandino in primis), è accaduto lo stesso in occasione della presentazione della costola isolana del PPR che si è svolta di recente al Museo Diocesano di Ischia. E le perplessità continuano tuttora e sono state esternate ad esempio anche ieri mattina in occasione di un convegno dal titolo “Il futuro del paesaggio in Campania: il caso Ischia”, promosso e organizzato da Ordine degli Architetti di Napoli, Ordine degli Ingegneri di Napoli e ACEN (Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli). Proprio Angelo Langellotti, presidente Acen, ha detto la sua in maniera abbastanza polemica: “E’ chiaro che l’isola di Ischia costituisce un unicum per bellezza ma anche per fragilita’ nel senso che e’ un’isola esposta al rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico e, in una situazione del genere, c’e’ bisogno di vincoli e norme particolari. Però bisogna anche tener conto di quelle che sono le esigenze standard che valgono per Ischia così come per il resto della Regione: cioè quello di un adeguamento e miglioramento sismico degli edifici, di un efficientamento energetico. E in particolare sull’ isola di Ischia, sempre partendo dal presupposto di un consumo di suolo zero, ci sono le necessità dei complessi turistici. Necessità che non significa maggiori cubature ma adeguare, per quel che è possibile, la qualità dei servizi resi al turismo, innalzando anche la produzione e la produttività di questo settore. Se da una parte noi comprendiamo la genesi di determinate norme, dall’altra non possiamo che stigmatizzare il fatto che siano particolarmente rigide. E se queste costituissero il presupposto per il futuro piano paesaggistico regionale, rischieremmo di bloccare lo sviluppo economico della nostra Regione per i prossimi trent’anni”. Parole che vanno più o meno in continuità con quelle pronunciate dai sindaci di casa nostra in occasione del precitato incontro al Mudis. Insomma, la questione è davvero ben lungi dall’essere chiusa.

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