Giosi Ferrandino alla parata del 2 giugno
Il sindaco di Casamicciola ha sfilato a Roma insieme ad altri 200 colleghi italiani come rappresentante dell’Anci. Il primo cittadino ha definito la giornata “un momento di profonda emozione” sottolineando il valore della sua presenza nella capitale

Una fascia tricolore tra le tante che hanno attraversato Via dei Fori Imperiali, ma con un significato profondo per chi guarda all’Isola d’Ischia con orgoglio e senso di appartenenza. Il sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino, ha partecipato alla tradizionale parata del 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica, sfilando insieme ad altri 200 sindaci italiani come rappresentante dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Ferrandino ha definito la giornata “un momento di profonda emozione”, sottolineando il valore simbolico e civico della sua presenza a Roma: “È stato un onore rappresentare l’Isola d’Ischia alla parata del 2 giugno a Roma, accanto ai Sindaci d’Italia, guidati dal Presidente Anci Gaetano Manfredi. Un momento solenne, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e con la straordinaria partecipazione delle Forze Armate, protagoniste di un’esibizione maestosa che ha mostrato la grandezza e la coesione della nostra Repubblica.”
Non solo celebrazione, ma anche riflessione sul ruolo dei Comuni e sulla responsabilità che ricade ogni giorno sulle spalle degli amministratori locali: “Sfilare con la fascia tricolore nel cuore della Capitale è stato un segno concreto del valore delle comunità locali, che rappresentano il volto vivo della democrazia, dell’impegno civico e della prossimità”. Il sindaco ha voluto infine ricordare il significato profondo della Festa della Repubblica: “Il 2 giugno è una festa, ma anche una responsabilità: quella di custodire e rendere sempre attuali i valori fondanti della nostra Repubblica – libertà, democrazia, uguaglianza, solidarietà e rispetto. Viva l’Italia. Viva l’isola d’Ischia”. Nel corso della mattinata Giosi Ferrandino ha anche avuto modo di interloquire con il generale Salvatore Luongo, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

