CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Sono responsabile di ciò che dico, non di ciò che NON capisci!

di Lisa Divina

C’è una frase che mi colpì tempo fa: Guarda il mare e tieniti alla terra. Andando oltre un significato letterale, lo possiamo interpretare così: È giusto guardare avanti e oltre, con lo sguardo, ma non bisogna mai perdere il contatto con la realtà. Gli ischitani, con la loro sindrome insulare, sembrano credere che il mondo si fermi ai confini dell’isola. Ischia, dove il luccichio del Sole danza con le onde “verniciate”, sfida ogni comprensione che sia di senso logico o creativo. Ma come sono gli ischitani? Ci sono quelli veri, quelli che respirano l’aria salmastra e si scottano i piedi sulle spiagge e sono testardi, fieri e imprevedibili come il mare stesso. E poi c’è l’altra razza di ischitani: quelli sporchi dentro ma ben pittati fuori. Loro hanno elevato a un livello superiore l’arte del “non capire”. Sembra che abbiano fatto della confusione e dell’ignoranza una forma d’arte perversa. Non gli importa di inquinare e deturpare il proprio giardino di casa. Semplicemente sporcano dove passano, trasformando l’isola verde in un mondezzaio dai toni de-saturati della stessa vitalità che un tempo ci caratterizzava. Ma questo non va detto, assolutamente no! Noi dobbiamo far passare l’idea che l’isola splende pronta ad ospitare turisti! Si certo, turisti take-way, che portano sovente a casa il souvenir della delusione o quando va bene, poteva andare meglio! E a quanto pare, questo, ai più, basta e avanza anche qualche spicciolo per la vacanza alle Canarie. Siamo onesti. Non vogliamo capire, non ci conviene.

Non si fa bella figura ma va considerato che ci si sporca comunque del peggior crimine (di non voler capire). Molti ignorano il mare che loro stessi inquinano, voltano lo sguardo persino nel vicolo di casa dove si manifestano scoli fetidi. La tutela dell’ambiente contro l’inquinamento dovrebbe essere un dovere di tutti, dai bambini agli anziani, dagli operai alle più alte cariche istituzionali. Ma qui, a Ischia, sembra che queste responsabilità riguardino gli altri, che non siamo noi, ma i politici o i grandi imprenditori. Ma anche questa è una bugia che adoriamo dire a noi stessi e al prossimo. Punto primo, se voglio non aspetto qualcun altro che faccia al posto mio o prima di me per seguire l’esempio. Punto secondo, per quello che ci conviene ci facciamo sentire e come! Poi accade, però, che trovi una comunità divisa tra le opinioni atte a condizionare la propria rivoluzione riducendo tutto alla follia di un singolo. Tanto non vi accorgente che i Baronetti di quartiere giocano a carte di cuori o minacce da far-west con i posti pubblici. Si è sempre fatto! Si fa ovunque! E quindi? Niente, questo è. Ma chiudo con una domanda interessante che pose un paio di anni fa, il Prof. Ferdinando Boero (Professore Ordinario di Zoologia e Antropologia presso l’Università di Napoli Federico II), in un articolo su Il Fatto Quotidiano, in cui parlava di Ischia: “Se la casa dei vostri vicini cominciasse a deteriorarsi, si staccasse l’intonaco, crollassero i balconi, trovereste logico non fare manutenzione alla vostra abitazione perché “loro” non lo fanno?”. Quindi, se non capisci è solo colpa tua!

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