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Giovane lacchese a giudizio per spaccio di droga

ISCHIA – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio e disposto dunque il processo a carico del diciannovenne lacchese Emanuele Calafiore, difeso dall’avv. Michelangelo Morgera. Il giovane è accusato di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti “perché in concorso con il minore F.F. (nato il 29 gennaio 1999 e nei cui confronti si procede separatamente) illecitamente deteneva, al fine di spaccio, sostanza stupefacente del tipo hashish ed in particolare sette stecchette di sostanza vegetale resinosa del peso netto totale di grammi 31.66, corrispondente a ottanta dosi medie singole”. I fatti in questioni risalgono alla scorsa estate e si verificarono in quel di Barano ed hanno indotto il pubblico ministero a chiedere il predetto rinvio a giudizio.

Quella del Calafiore è sicuramente una vicenda caratterizzata anche da intrecci giudiziari davvero particolari. Nella notte del 4 agosto 2015 i carabinieri della Stazione di Barano, nel corso di un servizio antidroga, arrestarono con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacente il diciannovenne casamicciolese Calafiore e per l’appunto l’altro minore. I due, a bordo di un ciclomotore Piaggio, alla vista della pattuglia dei militari dell’Arma, accelerarono all’improvviso dirigendosi verso via Spalatriello e attirando così l’attenzione dei carabinieri che li raggiunsero fino a fermarli e bloccarli. Sottoposti a perquisizione veicolare e personale vennero trovati in possesso del predetto quantitativo di droga nonché della somma di denaro di 67,50 euro, in banconote di piccolo taglio. Sia i soldi (ritenuti provento dell’illecita attività) che la droga vennero posti sotto sequestro. Al termine delle formalità di rito il casamicciolese venne tradotto al carcere di Poggioreale mentre il minore presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli. Il 5 agosto, al termine dell’interrogatorio di garanzia, il gip non convalidò l’arresto operato dai militari dell’Arma ed addirittura respinse finanche la richiesta del pubblico ministero di detenzione agli arresti domiciliari. Insomma tutto lasciava presagire per un epilogo diverso di questa vicenda con un proscioglimento ma proprio nella giornata di ieri, complice presumibilmente un improvviso “cambio di rotta”, il gip dott. De Ruggiero ha deciso che il giovane isolano dovrà essere processato. L’appuntamento è per il prossimo mese di aprile dinanzi ai giudici della II Sezione Penale.

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