Giro d’Italia, parte il conto alla rovescia: la Città Metropolitana pronta a calare il poker

Ormai è scattato il conto alla rovescia. Un po’ ovunque si percepisce attesa, fibrillazione, desiderio che la città e la sua area metropolitana si tingano di rosa, sperando che poi possano dipingersi d’azzurro. La Città Metropolitana di Napoli è pronta a calare il poker. Dopo i successi del 2022, del 2023 e del 2024, il prossimo giovedì 15 maggio la straordinaria bellezza di Parthenope e della sua area metropolitana, con il suo carico di storia, arte, cultura, ambiente, paesaggio, sarà grande protagonista del Giro d’Italia. Quest’anno, tra l’altro, con un occhio anche al sociale. La sesta tappa della Corsa rosa, dopo aver preso il via da Potenza, attraverserà la Lucania e l’Irpinia per entrare nell’area metropolitana di Napoli all’altezza di Nola, inoltrandosi nell’area nord fino a raggiungere lo splendido Lungomare di Napoli, definito uno dei più belli al mondo, dove si disputerà la volata finale sullo sfondo di Castel dell’Ovo.
Anche per la 108ª edizione, quindi, la tappa – voluta dalla Città Metropolitana di Napoli per promuovere l’eccezionale patrimonio che solo questo territorio può offrire – regalerà ai 750 milioni di telespettatori di audience potenziale dei 200 Paesi collegati dai 5 continenti la possibilità di ammirare alcuni dei luoghi più belli al mondo e di fare un viaggio nell’incanto e nella storia.
“Siamo davvero contenti – ha affermato il Sindaco della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, nel corso della presentazione della tappa e delle iniziative collaterali tenutasi nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Napoli- di ospitare il Giro d’Italia per la quarta volta consecutiva, è una cosa impensabile nel ciclismo di oggi. Quella tra Napoli e il Giro d’Italia è una lunga storia d’amore, e questo lungo connubio testimonia anche la solidità del rapporto con RCS, che trova nella Città Metropolitana di Napoli sempre un’organizzazione attenta ed efficiente, oltre a un grande calore del pubblico e panorami mozzafiato, sia in città che nell’area metropolitana, sempre più parte integrante della Grande Napoli, che fanno bene a tutto il Giro. Ma anche il Giro fa bene a Napoli: è un potentissimo strumento di valorizzazione territoriale, ha un’enorme copertura internazionale in termini di visibilità tv e digital, e mandare le immagini delle nostre bellezze in tutto il pianeta sta generando un grande impatto turistico, con un risultato che è sotto gli occhi di tutti. Se Napoli e la sua area metropolitana sono oggi tra le mete più ambite del turismo internazionale è anche grazie al lavoro che stiamo facendo col Giro”.
“Quest’anno – ha sottolineato il Vicesindaco Metropolitano, Giuseppe Cirillo – abbiamo voluto dare anche un segnale forte di inclusione sociale, portando il Giro non solo nei luoghi più belli e rinomati, ma anche nelle aree che vivono situazioni di sofferenza, anche se per motivi diversi, come il Parco Verde di Caivano, lo stabilimento Fiat–Stellantis di Pomigliano, per far comprendere che ovunque c’è speranza e possibilità di riscatto e crescita”. “Un impegno concreto della Città Metropolitana – ha aggiunto Sergio Colella, Consigliere metropolitano delegato a Sport, Giovani ed Eventi – sotto il profilo sportivo, anche in vista di Napoli capitale europea dello Sport 2026, che si accompagna ai tanti interventi che stiamo mettendo in campo nei vari ambiti, economico, culturale, infrastrutturale. Basti pensare ai fondi stanziati per recuperare gli impianti sportivi e le sedi della cultura, o ai 3 milioni e 100mila euro spesi per la riqualificazione delle strade del Giro”.
La tappa: tra bellezza, incanto e inclusione sociale
Con i suoi 226 km, la sesta sarà la tappa più lunga di tutto il Giro e l’unica in Campania. I corridori entreranno in Campania all’altezza di Sant’Andrea di Conza, in provincia di Avellino, da cui raggiungeranno proprio la città dei lupi per poi dirigersi verso la città metropolitana di Napoli, che incroceranno da est, all’altezza di Tufino. Da lì, superata Casamarciano, rotta verso Nola, la città della Festa dei Gigli patrimonio UNESCO e patria di Giordano Bruno, e poi tutta l’area Nolana, con San Vitaliano, Marigliano, Mariglianella, Brusciano, Castello di Cisterna, con i propri centri storici e con le proprie vestigia, fino a Pomigliano d’Arco.
Qui la bellezza e il patrimonio storico-culturale si mescoleranno con l’impatto sociale: prima Pomigliano, dove si costeggerà lo stabilimento Fiat–Stellantis in segno di vicinanza al settore dell’automotive, poi Acerra, l’antica Suessula, fondata nel IX secolo avanti Cristo, con la sua area archeologica e il Parco Akeru, attualmente in fase di realizzazione con un investimento di 8,5 milioni di euro di cui 6 proprio della Città Metropolitana. Da lì ruote puntate verso Afragola, dove si lambirà il Rione Salicelle, e poi Cardito, con il suo castello, Palazzo Mastrilli, e il suo Parco Taglia, un polmone verde di circa 130mila mq, il paradiso dei bambini e non solo con tante aree giochi, pista di pattinaggio, aree pic nic, per fare rotta verso Crispano e Caivano, dove troveranno bellezza, con il suo Castello, la Torre dell’orologio, il suo centro storico, ed esigenza di riscatto: i campioni del Giro passeranno proprio per il Parco Verde, davanti all’Istituto “Francesco Morano”, la scuola-modello della Città Metropolitana che, con la sua preside-coraggio, Eugenia Carfora (cui è dedicata una recentissima fiction Rai interpretata da Luisa Ranieri), e tutto il personale scolastico, combatte quotidianamente una battaglia di legalità, di inclusione e di rinascita.
A seguire Frattaminore, Frattamaggiore, Casoria, Cercola e Volla, fino a Napoli, in cui si entra da San Pietro a Patierno, con la sua Chiesa di San Pietro Apostolo, uno dei 22 santuari eucaristici del mondo (noti per eventi miracolosi di particolare importanza, in questo caso delle ostie trafugate e poi ritrovate un mese dopo sotto un mucchio di letame completamente intatte) per terminare la tappa con i corridori che, dopo aver percorso via Marina con la Basilica del Carmine, si sfideranno sul Lungomare Caracciolo per una probabile volata finale nel meraviglioso abbraccio del Golfo di Napoli.
Una targa al campione olimpico Angelo Damiano
Nel corso della presentazione, che è stata moderata dal giornalista e scrittore Gian Paolo Porreca, il Sindaco Manfredi e il Presidente della Federazione Italiana Ciclistica per la Campania, Umberto Perna, hanno consegnato al campione olimpico Angelo Damiano una targa celebrativa in ricordo della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 1964 conquistata in coppia con Sergio Brachetto nella specialità Tandem. Damiano, originario del quartiere Barra di Napoli, ancora oggi, a 86 anni, percorre circa 100 km al giorno in bici.