CRONACA

Giù il Rodari, adesso la scuola sarà ricostruita

Ieri mattina iniziate le operazioni di demolizione del plesso, che sarà riedificato grazie ai fondi regionali assegnati al progetto varato dal Comune di Ischia

Le macchine sono entrate in azione ieri mattina. È iniziata l’opera di demolizione dell’edificio scolastico di Ischia intitolato a Gianni Rodari, che sarà interamente ricostruito: si tratterà di un nuovo inizio per l’intera edilizia scolastica locale, che a breve coinvolgerà anche altri plessi. Lo ha spiegato il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino: «Si tratta di un intervento che dà il via al piano di ricostruzione edilizia degli edifici scolastici sul territorio comunale. Quello del Rodari è un progetto da 2 milioni e 700mila euro finanziati dalla Regione tramite i fondi previsti dal piano triennale regionale, fondi che ci sono stati accordati anche grazie al contributo comunale (di soli 140mila euro circa) che ci ha consentito di ottenere un punteggio ulteriore e quindi di scalare la graduatoria dei progetti approvati». Il nuovo plesso, quando la ricostruzione sarà ultimata, presenterà sostanziali miglioramenti: «Oltre alle dieci aule – ha continuato il primo cittadino – la struttura sarà dotata di tutte le necessarie misure di sicurezza e di confort, a partire dall’abbattimento di ogni barriera architettonica con l’ascensore interno, e con l’isolamento termico per garantire ambienti sempre accoglienti e vivibili, ma anche con una struttura adeguata a sopportare movimenti tellurici e quindi in grado di proteggere gli alunni, gli insegnanti e il personale in caso di eventi sismici». Dunque un edificio del tutto nuovo, che andrà a prendere il posto della struttura sorta dove era il vecchio macello comunale da anni dismesso, poi riadattato e destinato agli scolari della zona di Campagnano e Sant’Antuono nel 2000, durante l’amministrazione Telese con la spinta decisiva dell’assessore Mimmo Di Vaia.

Enzo Ferrandino: «L’intervento segna l’inizio del piano di ricostruzione dell’edilizia scolastica sul territorio comunale. Presto anche la scuola “Giovanni Paolo II” sarà oggetto di un completo rifacimento»

La decisione di ricostruire interamente l’edificio viene da lontano, da quando lo stesso primo cittadino assunse la carica di vice-sindaco: «Durante i primi mesi in cui ricoprii tale incarico – ha ricordato Enzo Ferrandino – il personale della scuola mi segnalò lo sfondellamento delle pignatte del solaio». Un segnale d’allarme per l’amministrazione, che rivolse grande attenzione verso la sicurezza delle scuole inserendola tra le priorità: l’ufficio tecnico individuò quindi la Rodari come primo edificio destinatario di interventi sostanziali, ma come detto il piano di ricostruzione dell’edilizia scolastica ischitana non si ferma qui: «Abbiamo ottenuto altri tre milioni di euro, stavolta grazie a fondi ministeriali, per il rifacimento della scuola “Giovanni Paolo II”. Il 2022 sarà l’anno in cui, dopo aver ottenuto le autorizzazioni paesaggistiche, avvieremo le procedure per l’affidamento della progettazione esecutiva», ha precisato il sindaco, che ha anche spiegato che fino al 2026 è previsto l’arrivo dei fondi del Pnrr destinati a tutti gli edifici scolastici: «Siamo convinti che un’amministrazione lungimirante debba avere la massima attenzione verso gli scolari, i quali saranno la classe dirigente del domani e che quindi costituiscono il futuro del paese».

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