Giudice di Pace, udienze “limitate” fino a giugno

Prorogato il provvedimento del Presidente del Tribunale che limita i fascicoli da trattare in presenza dinanzi al Giudice di Pace

È stato prorogato il provvedimento del Presidente del Tribunale di Napoli, dottoressa Elisabetta Garzo, che dispone per l’Ufficio del Giudice di pace di Ischia un numero massimo di dieci procedimenti da trattare per ogni singola giornata di udienza. Anche stavolta la disposizione viene motivata con la “vigenza della normativa nazionale e regionale emanata a tutela della salute e al fine di prevenire il rischio di contagio da Covid-19”, che conferisce al Dirigente dell’Ufficio “il dovere di garantire il rispetto delle precauzioni e delle prescrizioni finora imposte nei precedenti decreti” emessi dal Presidente, il quale ritiene che alla luce dell’attuale situazione epidemiologica, sia necessario confermare le disposizioni precedenti “con particolare riferimento alla riduzione del numero delle cause disposta nel decreto n.296/2020”.

La disposizione sarà valida fino al prossimo 30 giugno, e alle dieci cause citate potranno aggiungersi “un pari numero di procedimenti ex artt. 181 e 309 cpc.”, vale a dire quelli destinati alla cancellazione dal ruolo. I professionisti dovranno quindi segnalare tempestivamente all’ufficio tali cause, per evitare di “ingolfare” il ruolo con procedimenti destinati a essere cancellati. La situazione resta dunque invariata rispetto ai mesi scorsi, così come continua a persistere un certo malcontento tra i vari professionisti isolani, vista la disparità di trattamento tra giudice di pace da un lato, e Tribunale civile e penale dall’altro, presso la Sezione distaccata di via Michele Mazzella. Per le udienze dinanzi al Tribunale infatti viene trattato un numero di cause senza dubbio più alto rispetto al numero di procedimenti in presenza consentiti dinanzi al Giudice di Pace. Con l’approssimarsi della stagione primaverile restano dunque in vigore misure che creano una disparità tanto più stridente ove si pensi che si tratta di aule attigue, ma di fatto con regole differenti per la celebrazione delle cause in presenza.

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