ARCHIVIO 2ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Giuseppe Brandi: «Assente qualsiasi spessore politico-culturale»

In merito al focus “L’isola al voto ma quanta nostalgia del passato” l’ex sindaco di Ischia ha così commentato:

«Si è trattato di una campagna soltanto “mediatica”, condotta sul web o in tv. Vi ha contribuito anche questa legge elettorale, che ha impedito al cittadino di scegliere il proprio candidato, non più legato al territorio. Oggi si verga un simbolo e ci si ritrova ad eleggere un personaggio magari mai visto né sentito prima dall’elettore di quel collegio. Anni fa invece il parlamentare era diretta espressione del territorio e della sua gente, a cui doveva rendere almeno teoricamente conto del suo agire. Diritto oggi del tutto negato all’elettore, che si orienta ormai soltanto tramite i numerosi talk show televisivi. Sull’isola d’Ischia l’unica manifestazione elettorale di un minimo di rilievo è stata quella di Forza Italia, perché c’è un candidato locale come Domenico De Siano, altrimenti forse nemmeno tale evento sarebbe stato organizzato, mentre per il Pd è arrivato Migliore con qualche altro esponente. Tuttavia, a livello generale, la legge elettorale ha soltanto favorito quell’atteggiamento di distacco dei cittadini nei confronti della politica, che era già rilevante. I tanti simboli e sigle anonime mettono in difficoltà l’elettore, che reagisce con l’indifferenza. Ma diciamoci la verità senza troppi giri di parole: la differenza principale tra ieri e oggi sta nel materiale umano, che attualmente è piuttosto scadente. Ai congressi della vera Democrazia Cristiana intervenivano oratori in grado di tenere in pugno l’attenzione dei partecipanti per ore e ore, toccando tutti i punti e le problematiche del programma. Parliamo di politici e personaggi di uno spessore culturale enorme, non soltanto tra i democristiani come Andreotti, De Mita, Fanfani, ma anche tra i liberali e i comunisti, come ad esempio Berlinguer o Pajetta, che era un polemista nato. Oggi invece sono tutti “cazzilli”, cacchine di mosca. Ci si è ridotti a votare per simpatia, un’assurdità: mica siamo a un concorso di bellezza. Con tale disaffezione sale anche l’astensionismo: in pratica chi viene eletto è espressione di una minoranza, non della maggioranza. E con questa legge, stasera o domani non sapremo chi governerà perché ci troveremo in un’altra situazione di stallo, con tre poli senza la maggioranza assoluta. Ciascuno di essi, poi, non ha affatto una fisionomia unitaria. Il quadro politico, assolutamente sconfortante, discende dunque direttamente dalla bassa caratura degli uomini che lo compongono. Di riflesso, sulla nostra isola ormai è scomparso ogni vero movimento politico, e i cittadini sono lasciati da soli a scegliere gli esponenti di bassissima lega che si candidano».

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex