POLITICAPRIMO PIANO

Giustina Mattera tra bilancio di un quinquennio e il “ritorno al passato”

Lunga intervista alla consigliera comunale di Ischia che traccia un bilancio di una consiliatura trascorsa dapprima in minoranza e poi in maggioranza per soffermarsi anche sulla lista con i Balestrieri in vista delle prossime amministrative. E poi…

I cinque anni di consiliatura volgono ormai al termine. Puoi fare un bilancio sia personale che politico di questa tua prima esperienza? Cosa ti lascia, in cosa ti senti arricchita e cosa, invece, ti ha deluso?

«Cinque anni sembrano tanti, ma per una prima esperienza politica posso affermare che non lo sono affatto. Avendo vissuto dall’interno la gestione della ‘cosa pubblica’, ti assicuro che il mondo della politica è molto diverso da quello che si pensa quando si fa la classica politica in termini di chiacchiere da bar. È stata sicuramente un’esperienza che mi ha arricchito tanto e che mi ha aperto la mente, soprattutto nell’ottica del confronto e del dialogo con gli altri. Mi guardo alle spalle e non posso dimenticare gli inizi quando sono partita con una lista con una derivazione un po’ più partitica. Con l’evolversi degli eventi, mi sono ritrovata però a fare squadra con un unico gruppo in termini di opposizione e questo l’ho fatto insieme a persone che avevano anche un’estrazione differente dalla mia. In quell’occasione abbiamo unito le forze per la causa. In relazione a degli eventi di causa maggiore, poi, abbiamo deciso di virare verso una maggioranza allargata in modo da tutelare il bene collettivo in un periodo storico non certo semplice dal punto di vista sanitario e socio-economico. Si è voluto fare un’unione d’intenti onde evitare di perdersi in lotte, critiche e avversioni tra maggioranza e opposizione».

Indubbiamente quest’ultima scelta è stata oggetto di una serie di critiche, discussioni e ragionamenti. Proprio al nostro giornale Gianluca Trani ha dichiarato domenica scorsa che rifarebbe le stesse scelte. Tu, a quanto mi sembra di capire, la pensi allo stesso modo. È così?

«Si, la penso assolutamente alla stessa maniera. Le valutazioni, le critiche e le discussioni sono sacrosante e vanno sempre accolte essendo dei preziosi spunti di riflessione. Io stessa, a dire il vero, ho fatto delle riflessioni personali sia prima della scelta che dopo, avendo anche sentito gli umori che si erano scatenati. Ritengo che la nostra decisione sia servita a unire le forze e gli intenti per superare questo momento così complesso per la collettività, mettendo in campo nuove idee e nuove prospettive».

«Sul ritorno in maggioranza ho fatto delle riflessioni personali sia prima della scelta che dopo, avendo anche sentito gli umori che si erano “scatenati”. Ritengo che la nostra decisione sia servita a unire le forze e gli intenti per superare questo momento così complesso»

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È però paradossale quello che sta accadendo e te ne sarai accorta anche tu. In questo momento a Ischia manca materialmente una minoranza, ormai stiamo assistendo a dei consigli comunali dove è quasi assente la voce contraria. Siccome la dialettica è il sale della politica converrai che quanto si stia verificando non è proprio il massimo della vita. Vero?

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«Mi rendo conto della situazione, ma penso che sia necessario fare anche una valutazione diversa. Siamo in un momento straordinario in termini negativi e, di conseguenza, può capitare che si possano prendere delle decisioni altrettanto straordinarie. È ovvio che non ci si auspica per sempre l’assenza di un’opposizione perché il sale della politica è proprio la dialettica, così come hai appena detto tu. La mia speranza è che si possa tornare quanto prima possibile a una normalità anche nell’ambito politico. Allo stato attuale, però, ci tengo a ribadire che l’unione d’intenti è la miglior cosa possibile per superare tutti insieme questo momento di empasse generale, magari con lo sguardo a un domani che dovrà essere caratterizzato da un rinnovamento e da uno nuovo slancio da parte di ognuno di noi».

In vista delle elezioni 2022 tutte le indiscrezioni parlano di un ritorno al passato con quella che una volta fu la lista di Mattera senior. Ci sarà di nuovo la presenza di Balestrieri. Come mai la scelta di andare a riformare quella sorta di alveo, visto che inizialmente le indicazioni sembravano altre?

«Se ti riferisci al discorso della vicinanza a Gianluca Trani nel percorso precedente dico che c’è sempre una grande stima e collaborazione. È un percorso che si è svolto nel suo corso e che adesso ha preso una strada differente, ma nulla di più. Magari è un avvicinamento sempre nell’ottica di un lavoro collettivo con tutti e per la stessa causa anche rispetto a un’ideologia di derivazione politica che, a dire il vero, non è lontana da quella che è la mia storia. Insomma, una sorta di ritorno a un passato peraltro recente, mettiamola così».

«La lista con Balestrieri è il frutto di un riavvicinamento sempre nell’ottica di un lavoro collettivo con tutti e per la stessa causa anche rispetto a un’ideologia di derivazione politica che, a dire il vero, non è lontana da quella che è la mia storia. Insomma, una sorta di ritorno a un passato peraltro recente»

Una maggioranza così compatta e così coesa con l’assenza di un rivale quotato, almeno fino ad ora, fa pensare che l’amministrazione uscente sia destinata a raccogliere un consenso plebiscitario. Questo significa anche che si alza la quota per essere eletti. C’è il rischio concreto di una vera battaglia interna per conservare il posto in consiglio comunale. Non è così?

«Probabilmente è questo che renderà frizzante la campagna elettorale. Per quanto mi riguarda sarò qui ad aspettare quale sarà il consenso ottenuto. Il peso che ciascuno ha deve essere sempre il riflesso di quello che esprime il paese. Per quanto riguarda le dinamiche esterne, mi auguro che nell’ambito degli equilibri che si troveranno si dia forza in primis alla capacità di fare e di dare piuttosto che andare perdersi in scaramucce e tiri di giacchetta».

L’isola soffre di atavici problemi come sanità, traffico, trasporti che ti hanno visto anche coinvolta nel corso della tua attività istituzionale. Adesso che hai vissuto cinque anni dal di dentro, hai provato a chiederti, e magari a darti una risposta, sul perché non riusciamo a superare questi problemi?

«Purtroppo noi ragioniamo in termini di sei municipalità. Per tutti questi aspetti dovremmo ragionare in qualità di comune unico sia in termini organizzativi che in termini di presenza per far valere alcuni diritti. Sono sempre dell’idea che l’unione fa la forza e il comune unico, a mio modo di vedere, deve essere una dimensione a cui tutti dobbiamo tendere. In qualunque tipo di contesto Ischia viene sempre percepita come un’entità singola e non ha senso avere ben sei comuni. Per quanto riguarda il discorso più ad ampio raggio, conosciamo tutti gli annosi problemi dell’Italia e della lenta burocrazia che caratterizza il nostro paese da sempre. Sulla base della mia esperienza ti posso dire che non è semplice muoversi nei nostri contesti che purtroppo sono sempre legati ai tempi della burocrazia e delle carte. È facile fare politica al bar, mentre è leggermente diverso quando si è dentro e si hanno delle responsabilità. A volte la buona volontà non è sufficiente quando si sta dietro a tante procedure che rendono tutto più complesso. Forse si dovrebbero creare dei gruppi ad hoc che si occupano solo ed esclusivamente degli aspetti burocratici in modo da seguire da vicino alcune problematiche che allo stato attuale, ahimè, non si riescono a risolvere».

«Enzo Ferrandino va promosso perché si è trovato a guidare il paese in un periodo non certo facile. Ne ha viste tante in questi anni, penso al terremoto e del Covid. Nonostante queste difficoltà è riuscito a gestire il territorio, a tenere un equilibrio generale e penso che tutto questo gli deve essere riconosciuto»

Ultimo telegramma. Perché Enzo Ferrandino va promosso?

«Va promosso perché è stato un sindaco che si è trovato a dover portare avanti il comune in un periodo non certo facile. Enzo Ferrandino ne ha viste tante in questi anni, non dimentichiamoci del terremoto e del Covid. Nonostante queste difficoltà è riuscito a gestire il paese, a tenere un equilibrio generale e penso che tutto questo gli deve essere riconosciuto».

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