CRONACAPRIMO PIANO

Giustizia, arriva sull’isola il nuovo giudice penale

Dopo la fugace apparizione della Montesarchio, il Tribunale ha assegnato alla sede ischitana la dottoressa Ludovica Mancini, che terrà udienza ogni mercoledì

È la dottoressa Ludovica Mancini la nuova giudice chiamata a celebrare le udienze penali alla sezione distaccata di Ischia del Tribunale. Il decreto di nomina è stato firmato lo scorso 18 ottobre dal Presidente reggente del Tribunale di Napoli, dottor Dario Raffone. La dottoressa Mancini, giudice della Quarta Sezione Penale, verrà a Ischia una volta a settimana, ogni mercoledì a partire da stamane, allo scopo di consentirle di celebrare regolarmente anche le udienze del collegio di cui è componente, fissate al giovedì e al venerdì, mentre sarà esonerato dalla propria udienza monocratica presso la sede centrale.

Si spera che questo sia il primo passo verso una difficile normalità del settore penale nel presidio ischitano, rimasto duramente colpito dall’arresto del giudice Alberto Capuano lo scorso 3 luglio, il quale il 10 settembre era stato formalmente sospeso dalle sue funzioni. Venne poi destinata in parziale sostituzione la dottoressa Valeria Montesarchio, per occuparsi dei processi, delle procedure camerali e degli incidenti di esecuzione sottratti alla competenza dei giudici onorari. Nemmeno il tempo di approvare il decreto di nomina e di celebrare la prima udienza, che il Presidente della Corte d’Appello dispose l’applicazione della dottoressa Montesarchio alla Corte d’Appello stessa a partire dal 7 ottobre.

La dottoressa Mancini si occuperà dei processi, delle procedure camerali e degli incidenti di esecuzione sottratti alla competenza dei giudici onorari

Dunque il Tribunale ha dovuto ricominciare da capo, ricorrendo al criterio della minore anzianità nel ruolo, escludendo i magistrati che “abbiano età inferiore ai sei anni ovvero che abbiano documentati motivi di salute ovvero che assistano prossimi congiunti affetti da gravi patologie”. Proprio per questi motivi è stata scartata la dottoressa Eliana Franco, che del resto non aveva espresso il proprio consenso aderendo all’originario interpello diramato dal Presidente. Nel provvedimento si legge che “con decorrenza dal 23 ottobre p.v. e per giorni novanta la dottoressa Ludovica Mancini sia destinata in supplenza presso il settore penale della sezione distaccata di Ischia in sostituzione del dottor Alberto Capuano”. La giudice ha chiesto e ottenuto che l’udienza settimanale del mercoledì abbia inizio alle ore 10.00 per raggiungere più agevolmente la sede ischitana. Toccherà allo stesso magistrato impartire al giudice onorario, designato per la celebrazione delle altre udienze monocratiche settimanali, le necessarie indicazioni affinché questi, con l’ausilio della cancelleria, individui quei processi sottratti alla propria competenza fissati in quelle udienze, e li rinvii alle udienze del mercoledì.

Taluni professionisti intanto lamentano la presunta insufficienza dell’operato da parte dell’attuale giudice onorario, caldeggiandone la sostituzione

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Intanto però, nonostante l’arrivo di un giudice togato, nell’avvocatura locale che chi manifesta una certa insoddisfazione anche verso l’operato dell’attuale giudice onorario, il cui operato viene ritenuto insufficiente o inadeguato. Una presunta mancanza che aggraverebbe, secondo taluni professionisti, lo stato già critico della giustizia penale isolana. I malumori arrivano al punto da perorare persino una richiesta formale presso il Presidente del Tribunale affinché possa assegnare a Ischia, dopo la dottoressa Mancini, anche un altro giudice onorario in sostituzione dell’attuale. Non è dato sapere quanto sia “rituale” una richiesta del genere, ma la circostanza viene riportata per dovere di cronaca. Ieri avrebbe dovuto svolgersi la prima riunione del consiglio direttivo, come aveva annunciato il neopresidente Gianpaolo Buono, ma l’incontro è stato spostato a domani.

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Fino al 25 ottobre, come si ricorderà, continua comunque l’astensione proclamata dall’Unione delle Camere Penali: «È ormai imminente – aveva scritto la Giunta dell’Unione – il termine di entrata in vigore della norma che di fatto abroga la prescrizione del reato dopo la pronunzia della sentenza resa dal giudice del primo grado. Il Ministro della Giustizia ha pubblicamente dichiarato che nessun intervento è previsto su quella norma, mentre il Partito Democratico, ha formulato, sul punto, riserve assai blande, indeterminate nei contenuti e non di rado contraddittorie. E’ manifestamente inverosimile il proposito, pure sorprendentemente avanzato dal Ministro, di un intervento di riforma dei tempi del processo penale prima della entrata in vigore della Riforma della prescrizione, cioè entro il 31 dicembre 2019.

Il cittadino resterà dunque in balia della giustizia penale per un tempo indefinito, cioè fino a quando lo Stato non sarà in grado di celebrare definitivamente il processo che lo riguarda, come denunciato dai penalisti con l’intera comunità dei giuristi italiani. È chiaro a tutti gli addetti ai lavori, anche alla magistratura, che l’entrata a regime di un simile, aberrante principio determinerebbe un disastroso allungamento dei tempi dei processi, giacché verrebbe a mancare la sola ragione che oggi ne sollecita la celebrazione». Di qui la proclamazione dell’astensione che durerà fino a venerdì prossimo.

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