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Giustizia e insularità, 2018 decisivo per il Tribunale a Ischia

L’Assoforense dell’isola d’Ischia ha salutato ieri pomeriggio gli associati con l’ormai consueto appuntamento di fine anno presso l’Hotel Delfini. Lo scenario di Cartaromana ha fatto da splendido sfondo al meeting che per il terzo anno consecutivo è stato dedicato al tema “Giustizia e insularità”. La questione relativa alla stabilizzazione della sede di Ischia del Tribunale è ben lontana dall’essere positivamente risolta, se è vero che il Governo nei recenti provvedimenti legislativi non ha proceduto a inserire la nuova proroga triennale che garantirebbe la permanenza del presidio giudiziario locale fino al dicembre 2020. Il presidente dell’Assoforense, l’avvocato Francesco Cellammare, ha sinteticamente illustrato le lotte sostenute in questi anni dall’associazione: in sala sono state proiettate anche alcune slide che testimoniavano i momenti salienti di una battaglia che continua tuttora. «Ischia non può rimanere senza un Tribunale», ha ribadito Cellammare, prima di passare la parola al nuovo presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, l’avvocato Maurizio Bianco, il quale ha assicurato il pieno appoggio delle istituzioni forensi partenopee alla lotta che i colleghi isolani sono costretti a sostenere. Per alleviare le difficoltà degli avvocati ischitani, talvolta impossibilitati a raggiungere la terraferma, il neopresidente ha dichiarato di voler proporre una sorta di esenzione per l’acquisizione dei crediti formativi, continuando a sostenere lo svolgimento degli eventi di aggiornamento sull’isola, da considerare non come mero adempimento burocratico ma come reale momento di crescita professionale e umana.

«Auspico una sempre maggiore vicinanza dell’Assoforense al Consiglio dell’Ordine – ha concluso Bianco – che aiuterà a risolvere i problemi, primo fra tutti quello della stabilizzazione del presidio giudiziario, elemento essenziale per l’intera comunità isolana, non soltanto per gli avvocati». È poi intervenuto l’avvocato Francesco Caia, componente del Consiglio Nazionale Forense, il quale ha lodato il costante impegno dell’Assoforense e del presidente Cellammare: «Quella per la stabilizzazione del tribunale di Ischia è una battaglia di civiltà, di valori costituzionali da difendere. E va perseguita con la giusta sinergia tra le varie istituzioni. Dobbiamo dimostrarci forti e uniti contro i “nemici” esterni. L’avvocatura – ha continuato Caia – vuole diventare soggetto politico, nel senso che intende scrivere attivamente la Storia del nostro Paese: è questo il ruolo naturale dell’avvocatura napoletana. In tale ottica, il presidio locale, vicino alle esigenze dei cittadini isolani, è un diritto fondamentale». Alla riunione erano presenti anche i giudici operanti presso il Tribunale di via Michele Mazzella: la dottoressa Olimpia Criscuolo, il dottor Eugenio Polcari e il dottor Alberto Capuano. Quest’ultimo ha preso la parola per dare il suo punto di vista di magistrato sulla questione: «Sono favorevole a una sede ischitana del Tribunale, a patto che questa sia dignitosamente funzionante. La mancanza di personale costringe anche noi magistrati a lavorare  in situazioni al limite della sopportabilità. Da due anni lavoro a Ischia, e diverse mie sentenze già passate in giudicato giacciono ineseguite in armadi inaccessibili a causa della mancanza di funzionari. In aula non c’è una gabbia per i processi agli imputati in arresto, mentre un solo Carabiniere è costretto a piantonare i due piani del Tribunale. Per vari mesi le udienze sono state sospese per la mancanza di cancellieri. Ecco perché dico che la battaglia deve puntare non soltanto a garantire la sopravvivenza della sede locale, ma anche un’adeguata dotazione di uomini e mezzi».

I gravi problemi ricordati dal giudice Capuano sono stati confermati anche dall’avvocato Cellammare che ha rievocato le disfunzioni cui i professionisti andarono incontro al momento dell’entrata in vigore del processo telematico. Alla conclusione del meeting, dopo gli auguri natalizi di rito, tutti i presenti si sono intrattenuti presso il ricco buffet sul terrazzo dell’hotel Delfini, con gli ultimi raggi di sole che illuminavano il Castello Aragonese. L’auspicio è quello di ritrovarsi tra un anno con qualcosa di più solido delle promesse, finora disattese, del Governo centrale: il 2018, con le elezioni politiche e la formazione di un nuovo esecutivo col quale dialogare, si preannuncia più che mai decisivo per le istanze della classe forense isolana.

Francesco Ferrandino

Foto di Franco Trani

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