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“Gli alberi e noi”, in campo contro l’insetto che minaccia le nostre pinete

Gianluca Castagna | Ischia Alcuni popoli credono che gli uomini siano nati dagli alberi. Per la tradizione giudaico-cristiana, ad esempio, sono una rappresentazione dello spirito, fonte della conoscenza universale e della vita eterna. Di certo, per tutti, un baluardo irrinunciabile contro l’anidride carbonica che la nostra specie è intenzionata a produrre in quantità sempre maggiori.
E’ stata presentata in questi giorni una nuova associazione ambientalista che rafforza il legame tra l’umanità e i suoi preziosi alleati della natura. E’ nata infatti a Ischia “Gli alberi e noi – Isola Verde”, un’associazione di volontariato che si propone di curare, salvaguardare e far conoscere lo straordinario patrimonio arboreo delle isole campane. Un patrimonio ancora una volta messo in pericolo dall’infestazione della cocciniglia Toumeyella Parvicornis, nuovo nemico dei nostri pini domestici, contro la quale l’associazione sta già mobilitandosi insieme al Garden Club Ischia (che per primo ha lanciato l’allarme) e ad altre associazioni ambientaliste, fra cui Legambiente e il CAI.

Dopo la marchalina hellenica, che falcidiò le nostre pinete e indebolì gli esemplari sopravvissuti, un nuovo insetto polifago, piccolo e micidiale, è arrivato in Italia dal Nord America, dal Canada in particolare.
Si chiama cocciniglia Toumeyella Parvicornis e attacca soprattutto i pini domestici.
Particolarmente aggressivo, colpisce gli apici delle piante, impedisce la fotosintesi, contagia e soffoca il sottobosco.
Nella maggior parte dei casi i germogli sono risultati vistosamente ricoperti di melata e fumaggine, e i sopralluoghi hanno evidenziato imbrattamenti e annerimenti anche di branche e tronchi degli stessi pini e del suolo sottostante. Insomma, un disastro che rischia di mettere in serio pericolo la sopravvivenza dei nostri pini. Perché, dalle Americhe, la cocciniglia è arrivata in Campania; e dal litorale partenopeo, dove è stata notata per la prima volta dal servizio fitosanitario regionale di sorveglianza, è giunta anche sull’isola d’Ischia. Il mare non è riuscito a fermarla: i primi focolai sono stati accertati un paio di anni fa nel parco di Via Michele Mazzella, a Ischia Porto, dove la situazione è ormai diventata emergenziale. Ma sono un po’ tutti i comuni a esserne colpiti: dai pini di fronte all’Ospedale Rizzoli a Lacco Ameno a quelli, sotto tiro per altri motivi, di via Borbonica a Forio.
Come se non bastasse, a differenza degli areali di origine dove gli insetti fitofagi si riproducono una volta all’anno ed esistono già antagonisti che ne frenano l’avanzata, nelle nostre aree la velocità di riproduzione è più forte, la carica più aggressiva e senza alcun competitore biologico in grado di contrastarli.

«La nostra mission – spiega Lilly Cacace, presidente de “Gli alberi e noi, Isola Verde” – è molto chiara: curare, salvaguardare e far conoscere il patrimonio arboreo delle isole campane. E affrontare questa terribile infestazione di toumeyella che sta colpendo i pini domestici. Come? Non possiamo certo sostituirci alla ricerca scientifica, né ricorrere alla radicazione a tappeto (inutile) o usare pesticidi fin troppo tossici per la popolazione locale, data la contiguità delle pinete con i centri abitati. Quello che si può fare è anzitutto cercare di promuovere buone pratiche per allungare la vita alle piante: lavaggi di potassio, endoterapie con iniezioni, trattamenti biologici che diano sollievo all’albero e permettano alla ricerca di trovare una cura che possa tenere sotto controllo la patologia, o antagonisti che non vadano a distruggere tutto il resto. Una lotta molto difficile da combattere, ma questa nuova associazione vuole fornire anche un sostegno e una spinta agli enti preposti alla risoluzione di un problema così grave. Se non si fa niente, nell’arco di un paio di anni perderemo completamente il Pinus pinea in tutta Italia, con un danno – anche economico – rilevante».
Il parassita sotto processo riduce infatti la salute dell’ospite e la produzione di seme, causa avvizzimento apicale e comporta alti livelli di mortalità dell’albero. Nelle Bahamas, ad esempio, ha fortemente compromesso la sopravvivenza arborea arrivando a una mortalità del 90% degli esemplari colpiti. Il lavoro della neonata associazione, però, non si limita all’emergenza.
«Vogliamo fare comunicazione, educazione e interpretazione ambientale rivolte a tutte le fasce d’età. Perché questo patrimonio venga meglio conosciuto e più rispettato. L’isola d’Ischia e le isole del Golfo hanno una storia ecologica che dobbiamo rispettare. Alberi come il platano di Lamartine, esemplare plurisecolare e simbolo del Porto d’Ischia noto anche come “la quercia”, esprime tutta la bellezza e il valore, non solo culturale, di quest’isola».
L’educazione e l’interpretazione ambientale passano necessariamente per un controllo più pervasivo del territorio. Esercitato da istituzioni e/o enti preposti ma anche dai comuni cittadini. Per una mappatura sempre più aggiornata, grazie alle segnalazioni alla Regione e a tutte le associazioni ambientaliste che operano nella comunità.
Da oggi una nuova realtà a cui aderire e un nuovo indirizzo a cui far arrivare la propria voce: glialberienoi@gmail.com

 

 

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