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Gli interrogativi di Ernesto e la politica sgrammaticata: una mensa per i bambini di Casamicciola

Ernesto Paolozzi è un uomo di 64 anni che vive a Napoli dove insegna Storia della Filosofia Contemporanea all’ Università Suor Orsola Benincasa. E’ profondamente LIBERALE e viene universalmente considerato uno dei più grandi studiosi del pensiero di Benedetto Croce al quale ha dedicato numerosi saggi. Uno degli ultimi è “ Liberalismo come Metodo”. E’ stato consigliere comunale di Napoli nel 1992 eletto nella lista del Partito Liberale  .Con la fondazione del Partito Democratico vi ha aderito ma ne è  uscito di recente aderendo al Movimento dei Democratici e Progressisti MDP.art.1 ma non ha cambiato il suo pensiero “ liberale” ma ritiene oggi che è necessaria  una “ nuova sinistra” per  lo spazio politico dell’autentico liberalismo che si congiunge al socialismo. Condivido. Mi riconosco –oggi più di ieri e con più consapevolezza – nel “ socialismo liberale” di Carlo Rosselli.

Ha scritto una opinione apparsa su “ Repubblica-Napoli”  mercoledì 26 luglio 2017  dal titolo: “ Partito Democratico, la politica sgrammaticata” dove, commentando la decisione dei consiglieri di opposizione di Napoli di non partecipare alla “ ratifica” dell’ accordo per la bonifica di Bagnoli sottoscritto dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si pone alcuni interrogativi sull’esercizio della democrazia locale a Napoli, la capitale del Mezzogiorno ed anche la capitale della “ Città Metropolitana”, il nuovo ente locale che ha preso il posto della ex-Provincia ed il cui capo è lo stesso sindaco di Napoli. “ Napoli sembra sempre più incarnare un laboratorio politico: quello del fallimento della politica” scrive Paolozzi ponendosi alcuni interrogativi. “ Ma cosa è , oggi, un partito a Napoli? Come si organizzerà la politica fra qualche anno, svanite, come è auspicabile, le anomalie del presente? Che ruolo avrà il nuovo movimento politico, Art.1 Mdp, che si ripromette di riportare la centralità della politica con la P maiuscola ora che ha rappresentanza istituzionali sia in Comune che in Regione? Sopravviveranno i grillini alle loro stesse inadempienze? La destra saprà riconquistare un ruolo, ricostruendo sulle macerie del recente passato?”.

Sono interrogativi che possono essere largamente condivisi per il caso dell’ isola d’ Ischia alle prese con i problemi perpetui del “ troppo sviluppo” o della “ sviluppo squilibrato” ( 3mila imprese e 14mila lavoratori stagionali sparsi in 46 Km2 con 63mila abitanti) perché anche qui da noi è in piena salute il “ laboratorio politico del fallimento della politica”. Da noi è ancora più marcato questo fallimento perché abbiamo una organizzazione istituzionale obsoleta che è la divisione in sei Municipi sottolineata di recente anche in una inchiesta nazionale sull’ accorpamento dei Comuni apparsa su “ La Repubblica”. Il Comune Unico è un tema sul tappeto da almeno 31 anni e cioè dalla prima proposta di legge regionale presentata dall’ allora consigliere regionale ed ex-sindaco d’ Ischia, Enzo Mazzella, e rappresenta in maniera esemplare il fallimento della politica non fosse altro che per le numerose proposte, iniziative ,polemiche culminate dal referendum popolare consultivo di sei anni fa. Un Referendum vinto dal popolo del SI con 15mila voti ma perduto perché non si è raggiunto il quorum del 51% dell’ elettorato e quindi con la vittoria del NO che invitava – da una “ certa”  destra a una “ certa”  sinistra – ad “ astenersi”, a “ non andare a votare” e quindi una vittoria dell’ ANTIPOLITICA.

Mentre la necessità di una sola Autorità Amministrativa emerge sempre più dai fatti economici e sociali perché lo sviluppo “ ipermaturo” ha causato e sta causando squilibri  socioeconomici enormi ed evidenti con una crescita paurosa della disoccupazione giovanile e con una crescita preoccupante della povertà non c’è nessuna iniziativa politica con la P maiuscola per avviare un processo di intercomunalità capace di riavviare il confronto istituzionale fra i sei sindaci ed i sei consigli comunali. Non è in atto nessuna iniziativa da parte di un sindaco dei sei Comuni per costituire  neanche una CONSULTA PERMANENTE per una visione dell’ isola “ dall’ alto dell’ Epomeo” ( Vincenzo Telese – 1946). Non c’è neanche una iniziativa CULTURALE per avviare quella che l’ indimenticabile prof. Vincenzo Mennella ( 1925-1995) chiamava la “ CULTURA DEL COMUNE UNICO” poiché i due Centri culturali più rilevanti – il Centro Studi su l’ isola d’ Ischia ed il Circolo Sadoul – NON sono capaci di affrontare o non la vogliamo affrontare – quasi per resa “ Politica” – la problematica CIVILE delle località o delle “ periferie” dell’ isola d’ Ischia prese ogni giorno dai problemi quotidiani di vivibilità come a Casamicciola dove una amministrazione comunale in carica NON è capace di  fornire un servizio d’ ISTITUTO che è la MENSA SCOLASTICA per i bambini dell’asilo e delle elementari con il costo a carico del 100 per cento – UNICO  NELL’ITALIA CIVILE – delle FAMIGLIE senza alcuna partecipazione finanziaria come dovrebbe dell’ Ente Locale.

Bisogna “ ricominciare” dai “ piccoli problemi” – che sono la spia del degrado civile – per affrontare e risolvere i “ Grandi Problemi” come un unico Piano Urbanistico Comunale per tutta l’ isola ed una sola Politica di Coesione Economica e Sociale per ben utilizzare i Fondi Europei del piano 2014-2020 investendo dove è realisticamente possibile senza guardare la cintura daziaria dei sei comuni. La vera sfida dei Tempi è questa che pare non avvertita dal neosindaco d’ Ischia, Enzo Ferrandino, che per fare una “ giunta tecnica” non ha potuto applicare per rissosità interna alla neomaggioranza nemmeno l’ ultima edizione riveduta e scorretta del “ manuale Cencelli”. Qui da noi non solo la politica  è “sgrammaticata” ma è assolutamente inesistente e questo “ sistema che si governa da sé” ha raggiunto il massimo dell’ espansione e della SOPPORTAZIONE ed appare indispensabile una ripresa civile della CONCRETA e CORAGGIOSA partecipazione POLITICA che si fa con il CORAGGIO della scelta di PARTE e cioè con il coraggio dell’ adesione reale – non virtuale  – ad un partito. L’art.1 Movimento dei Democratici e Progressisti è presente anche nell’ isola d’ Ischia con il suo coordinatore avv. Luigi Telese e con il portavoce che scrive questa nota che continueranno ad impegnarsi per estendere le frontiere della Sovranità Popolare.

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