Gli occhi della Procura sugli scarichi del Rio Corbore
Il braccio di ferro e le reiterate denunce tra due cittadini mettono in condizione i carabinieri di scoprire una “inquietante” verità. Che adesso potrebbe avere un pesantissimo “effetto domino”
Prendete una normale lite di vicinato, la classica storia all’ischitana: io denuncio te, tu denunci me. Quella sulla quale stiamo per soffermarci, in fondo, è una vicenda di quelle come se ne consumano parecchie dalle nostre parti, in virtù di quella litigiosità che fondamentalmente ci caratterizza da che mondo è mondo. Il problema è che stavolta siamo davanti a un fatto decisamente contorto che potrebbe svelare un altarino che potrebbe produrre un devastante effetto a catena e che sta vedendo i carabinieri di Ischia – guidati dal cap. Angelo Pio Mitrione – svolgere una dettagliata indagine di concerto con i tecnici dell’Evi.
Tutto nasce dal contenzioso in atto tra Raffaele Di Iorio “Latte Giglio” e Attilio De Angelis, uno abita al piano di sotto e l’altro a quello di sopra, che sono in combutta da un bel po’ di tempo: proprio nell’edizione di ieri del nostro giornale vi abbiamo raccontato dell’ordinanza di demolizione (o meglio di ripristino dello stato dei luoghi) disposta dal Comune di Ischia a carico di Giovanna Mazzella, moglie del Di Iorio, ennesimo capitolo di una tormentata telenovela.
Con l’ausilio dei tecnici dell’Evi, i militari hanno appurato che un’abitazione aveva l’impianto di smaltimento collegato al tubo della fogna bianca che tanti problemi crea da tempo immemore al Lido d’Ischia. E adesso l’autorità giudiziaria potrebbe disporre un monitoraggio completo…
La svolta su questa storia arriva ad agosto, quando proprio Raffaele Di Iorio inoltra un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli. Di fatto si era verificata una circostanza che potrebbe adesso avere un effetto boomerang e questo lo si legge proprio nell’atto firmato dal Di Iorio che all’epoca così scriveva: “In data 5 agosto 2019 i carabinieri della locale stazione di Ischia hanno eseguito il sequestro tra l’altro di un sistema di smaltimento interrato realizzato nella corte condominiale con fossa settica imhoff, collegata a preesistente cisterna interrata condominiale; ebbene si denuncia che nella stessa corte condominiale esiste altro impianto di smaltimento reflui realizzato dal denunciante De Angelis Attilio, senza alcun tipo di autorizzazione e soprattutto al servizio di un’abitazione abusiva realizzata ed oggetto di ordinanza di demolizione del 21 marzo 2018 che non è stata ancora eseguita dal Comune di Ischia e forse non verrà mai eseguita”. Ancora Di Iorio nel suo esposto fa notare come da perizia di un tecnico veniva fatto notare che le dimensioni di queste cisterne venivano variate due volte ma che soprattutto sarebbe stato effettuato un solo espurgo, e per giunta per un quantitativo superiore a quello della effettiva portata dell’impianto di smaltimento. Insomma, troppe cose che non quadravano e così “Latte Giglio” nella sua denuncia chiedeva “che i carabinieri, al pari di come hanno operato nei confronti del proprio coniuge Mazzella Carmela, procedano al sequestro dell’impianto dei reflui distaccandolo dall’abitazione del De Angelis”.
Ovviamente i militari dell’Arma, che non hanno bisogno certo di sollecitazioni per essere ligi al dovere, non hanno perso tempo e secondo alcune indiscrezioni avrebbero effettuato una serie di verifiche del caso sull’impianto di smaltimento oggetto delle lamentele del Di Iorio. Che in effetti non sarebbe un pozzo nel quale vengono contenuti liquami ma una struttura collega con un tubo alla fognatura che poi scarica nel Rio Corbore. Una circostanza questa che sarebbe stata “certificata” anche dai tecnici dell’Evi che sarebbero stati chiamati per effettuare i controlli del caso e rendere una sentenza inappellabile in materia. La relazione ovviamente è stata trasmessa all’autorità giudiziaria e adesso attenzione a quella che è la spada di Damocle che incombe non soltanto sul De Angelis, perché il problema presto potrebbe riguardare parecchie civili abitazioni.
Nel caso di specie si potrebbe disporre di staccare il tubo dalla fogna bianca, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili per il padrone di casa, ma è chiaro che la Procura della Repubblica potrebbe disporre una serie di accertamenti atti a verificare quanti allacci abusivi ci sono a quella condotta. E questo soprattutto in considerazione di quello che si riversa in mare nel Lido di Ischia e che più volte è stato denunciato sia dagli organi di informazione che da singoli cittadini sui social con immagini e video francamente devastanti. Insomma, da una classica lite di vicinato si potrebbe innescare una “miccia” che potrebbe avere davvero conseguenze devastanti. Nessuno se lo augura, ma e chiaro che il rischio è concreto. E, secondo qualcuno, anche dietro l’angolo.