Gli studenti ischitani alla scoperta della figura di Angelo Rizzoli
L'incontro ieri al Telese nell'ambito del centro studi sul turismo con la proiezione del lungometraggio di Gaetano Amalfitano
Si è svolto ieri mattina presso l’Istituto Telese di Ischia l’incontro in continuità con la scuola Media Scotti incentrato sulla figura di Angelo Rizzoli attraverso le immagini del lungometraggio ad opera del regista Gaetano Amalfitano. A portare i saluti alla platea scolastica il preside del Telese Mario Sironi.
«Quella di Angelo Rizzoli, il Cummenda, é una figura molto importante per la storia della nostra isola, fu il primo a vedere in Ischia le possibilità di fare turismo. È a lui che dobbiamo la presenza dell’unico Ospedale, intitolato a sua moglie.Ci piace ragionare con voi in un modo diverso di fare storia reintrodotta, da quest’anno, nella prova scritta di italiano all’esame di Stato. Studiare partendo dalle cose che ci sono vicine è un modo per carpire che la storia é vicino a noi, che noi camminiamo nella storia.Questa figura mi ha incuriosito molto anche perché credo che oggi non ci sia un nuovo Angelo Rizzoli, ma mi auguro che ci sarà in futuro, magari tra voi».
L’evento ha avuto luogo nell’ambito del Centro Studi sul turismo, un’iniziativa partita a maggio 2018 che vede come coordinatrice la prof. Maria Messina. «Grazie alla preside Lucia Monti per l’entusiasmo dimostrato. Grazie ai docenti della Scotti che hanno collaborato per la realizzazione di questa mattinata e al regista Gaetano Amalfitano che ha accettato il nostro invito. Il suo lungometraggio rappresenta l’unica testimonianza organica e completa della presenza di Angelo Rizzoli a Ischia». La visione di quest’opera segue il convegno di apertura del Centro Studi che a ottobre scorso, ha iniziato il nuovo anno di quest’importante progetto incentrandolo proprio su questa figura emblematica per l’isola.È poi seguito un convegno che ha visto relatore il professore Mauro Sciarelli.
«Sono molto orgogliosa-ha dichiarato la preside della Scotti, la prof. Lucia Monti – di quest’incontro nato con un contatto con la prof Messina subito dopo il primo convegno del Centro Studi. Ho sempre sentito parlare dai miei nonni di questa figura carismatica, essenziale per l’isola d’ Ischia. Grazie alla professoressa Messina, dunque, che ha voluto fortemente i ragazzi delle medie, spero di poter continuare nel solco tracciato. Non si può andare oltre se non si conoscono le radici dell’ isola».La visione del lungometraggio ha incuriosito i ragazzi che, attraverso interviste, riprese in bianco e nero e la storica voce dell’istituto Luce, hanno potuto conoscere qualcosa in più della loro bella isola.
Tra le voci anche quella di Don Pietro Monti il prete archeologo e di Domenico Di Meglio fondatore di questo giornale. Hanno fatto seguito alla visione del lungometraggio numerose domande da parte dei ragazzi, affascinati da Rizzoli, ma anche dalla figura del regista. E’ stato proprio quest’ultimo a sottolineare il legame che, proprio il Telese, intrattiene con il suo lungometraggio che vede, nei titoli di coda, il nome del professore Pietro Ferrandino. «La genesi di questo documentario proviene proprio da lui, eravamo amici e lui è stato un docente di questa scuola». Un piccolo buffet realizzato dai ragazzi di cucina e di pasticceria ha salutato, poi, gli studenti della Scotti, un arrivederci a presto per loro futuri studenti delle scuole superiori di secondo grado.
Foto Franco Trani
Da quello che mia Madre mi raccontava il Cavaliere Rizzoli e venuto a Ischia a causa del suo grande amico Milanese il Dottor Malcovati. Dr. Malcovati fece molto bene a tante donne Ischitani perche era un grande ginocologo. Il Dottor pensava che le acque di Ischia erano buone per le donne. Rizzoli si innammoro di Ischia e con l’aiuto del sindaco Telese di quel tempo costrui il suo albergo La Regina Isabelle. A l’epoca noi abitavamo in quello che oggi si chiama Casa Malcovati perche la comprarono nel 1952 e noi abbiamo emigrato negli Stati Uniti nel 1954. Forse dovete dare un po di credito a questo grande uomo che mori troppo giovane.